“L’ISOLA DEGLI SCHIAVI” CONTINUA A FAR RIDERE E RIFLETTERE

Di il 29 Marzo 2017
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-GENOVA- In questi giorni e fino al 9 aprile al Teatro Duse sta andando in scena “L’isola degli schiavi“, commedia scritta da Pierre de Marivaux nel 1725, nella versione italiana di Carlo Repetti e con la regia di Irina Brook.

 

La storia è ambientata al tempo dell’antica Grecia e racconta del naufragio di quattro persone in un’isola deserta. Dei naufraghi due sono schiavi e due sono padroni: da un lato si trovano Arlecchino e Cleante, costantemente maltrattati; dall’altra si trovano i crudeli Ificrate ed Eufrosine. All’interno dell’isola vige una legge, che viene illustrata ai personaggi dal comandante dell’isola Trivellino: schiavi e padroni si devono scambiare i ruoli e i vestiti. In questo modo Arlecchino diventa il padrone di Ificrate, mentre Cleante sveste i panni di schiava per cederli a Eufrosine.

 

A differenza di quanto si possa pensare l’isola non intende vendicarsi dei soprusi dei padroni nei confronti dei loro schiavi, ma intende correggere i difetti e le crudeltà dei primi trattandoli come malati, pazienti affetti da una patologia curabile col tempo. Così la pièce tenta di evidenziare i difetti di Ificrate ed Eufrosine, rendendoli vivi grazie a un gong che stimola l’ipnosi dei padroni. Questi ultimi a poco a poco si rendono conto delle proprie colpe. Ma l’insegnamento di Pierre de Marivaux si declina anche con il comportamento degli schiavi. Questi, e soprattutto Cleante, agiscono inizialmente con una forza e una crudeltà simili a quelli a cui erano abituati loro stessi pochi giorni prima.

 

Dunque all’interno di una cornice comica, le domande di fondo a cui lo spettacolo intende rispondere sono: il padrone è crudele in quanto tale? È possibile il perdono da parte dello schiavo nei riguardi del suo padrone? L’amicizia con altre persone è sempre possibile?

 

Tali questioni sono affrontate dall’impronta della regia di Irina Brook a suo modo. Il suo contributo nella rilettura della commedia non è immediatamente visibile, ma certamente è presente: il modo di lavorare della regista francese direttrice del Théâtre National di Nizza è quello di scegliere personalmente gli attori sulla base delle proprie sensazioni. In questo caso sono stati scelti Duilio Paciello, Elena Gigliotti, Marisa Grimaldo, Andrea Di Casa e Martin Chishimba. I primi quattro provengono dal cantiere teatrale del Teatro Stabile di Genova, l’ultimo invece dal Piccolo Teatro di Milano. Irina Brook è riuscita a creare tra questi attori un’atmosfera di gioco, di vivacità disarmante. La commedia risulta brillante e scorrevole, il rapporto fra gli attori sul palco è empatico, i pochissimi errori o lapsus vengono fatti rientrare nella vicenda e portano un maggiore senso di realtà.

 

Gabriele Altea

 

L’ISOLA DEGLI SCHIAVI
regia Irina Brook
interpreti Duilio Paciello, Martin Chishimba, Elena Gigliotti, Marisa Grimaldo, Andrea Di Casa
versione italiana Carlo Repetti
scene Noëlle Ginefri
costumi Catherine Rankl
luci Alexandre Toscani
produzione Teatro Stabile di Genova / Théâtre National de Nice

 

Per info: http://www.teatrostabilegenova.it/spettacoli/lisola-degli-schiavi/

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