Labirinto Luzzati: 6 sezioni dedicate al Maestro Luzzati nel Sottoporticato di Palazzo Ducale

Di il 17 Maggio 2019

Dal 1° giugno al 3 novembre Palazzo Ducale diventa il palcoscenico di una mostra antologica dedicata al grande artista genovese Lele Luzzati.

Attraverso un percorso tematico e biografico, nel Sottoporticato del Palazzo viene proposto un viaggio nell’arte del Maestro, suddiviso per sezioni, che raccontano la sua arte dagli esordi negli anni ’40 fino agli ultimi lavori scenografici realizzati per il Teatro Carlo Felice.

Infaticabile, intenso e poliedrico, nelle sue opere non ha mai abbandonato quel senso di “joie de vivre”, di innocenza e fantasia che le caratterizza e che questa mostra intende trasmettere al pubblico come parte fondante per comprendere la sua lunga attività artistica.

Introducono il pubblico alla mostra due grandi statue in legno sagomato e dipinto raffiguranti Papageno e la Regina della Notte, realizzate entrambe per lo spettacolo Il flauto magico, collocate sui basamenti esterni dello scalone di Piazza Matteotti.

La prima sezione, una sorta di prologo alle successive, vuole essere una biografia per immagini, dove pareti-collage mostrano un repertorio fotografico piuttosto inedito (documenti, scritti, note e appunti, insieme al famoso compendio storico Storia del teatro, contenente 530 illustrazioni e realizzato a Losanna nel 1940) e fanno intuire come Luzzati in quel periodo, durante la formazione alla École des Beaux Arts, si ispirasse a Picasso, a Paul Klee e al primo teatro russo. Sempre qui troviamo esposta La storia illustrata della città di Losanna con 150 tavole a colori e alcuni disegni raffiguranti scorci di Genova, Roma, Madrid e altre città europee. 

La seconda sezione è dedicata al teatro. All’incirca dal 1949 Luzzati ha realizzato più di 400 scenografie per spettacoli teatrali, per il balletto e la lirica nelle diverse tecniche del collage, disegno, pastello, china, matita e pennarello. È proprio del ’49 l’allestimento per Le allegre comari di Windsor, che inaugura la stagione teatrale dei Parchi di Nervi. A partire dagli anni ‘50 il Maestro partecipa con le sue scenografie agli spettacoli inaugurali di tutti i teatri genovesi. I bozzetti di scena, i figurini, i modellini da parete e da tavolo, le sagome ad altezza naturale rivestite con costumi e maschere, tutti qui esposti, contribuiscono a ricreare l’atmosfera unica del suo teatro.

Il percorso si snoda attraverso le creazioni per Obu, Pulcinella, Le Mille e una notte e in particolare tra i rari bozzetti originali per la scenografia de Il Flauto Magico, rappresentato al Festival di Glyndebourne del 1963.  A proposito di quest’opera Luzzati ha dichiarato: “Ho affrontato la prima volta quest’opera creando le scene e i costumi per il Festival di Glyndebounre: credo di avere già allora impostato tutto il mio lavoro visto un po’ dalla parte di Papageno. Sia le scene che i costumi interpretavano più il lato favolistico e magico dell’opera che il lato mistico-massonico: tutto il teatro era diventato un po’ come un meraviglioso gioco per bambini, con le scene che si componevano e scomponevano per ricrearsi a vista del pubblico. Ho cercato di adattare la complicata storia dell’opera privilegiando il personaggio Papageno, come se tutta l’azione girasse intorno a lui, mentre la Regina della Notte è diventata una fata tenebrosa e Sarastro un mago benefico”.

Sono presenti anche testimonianze sugli spettacoli prodotti per il Teatro della Tosse, fondato a metà degli anni ’70 con Tonino Conte e Rita Cirio.

La terza sezione è dedicata a Genova e illustra gli interventi del Maestro per l’arredo urbano della città e per gli arredi delle grandi navi da crociera Andrea Doria, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Ausonia e Marco Polo, realizzati negli anni ’50, ’60 e ’70.  Due pareti della sala sono rivestite con bozzetti per tessuti d’arredo e con il grande arazzo del Flauto Magico per il transatlantico Eugenio C (Costa).  

Nella quarta sezione viene documentata l’esperienza di Luzzati nel campo della ceramica, con particolare riferimento agli anni di Pozzo della Garitta di Albisola, fornace frequentata da numerosi artisti, tra cui Lucio Fontana e Wifredo Lam.

In mostra è ricostruito con grandi fotografie l’ambiente della fornace di Bartolomeo Tortarolo e sono esposti vari manufatti tra cui una serie di cavalieri, dame, piatti raffiguranti i Saggi e uno straordinario vaso a tre mani realizzato da Luzzati, Emilio Scanavino e Lucio Fontana.

La quinta sezione presenta il cinema di animazione del Maestro. Con il regista Giulio Gianini Luzzati avvia la produzione di circa trenta film animati e ottiene due nomination all’Oscar per i film La gazza ladra nel 1965 e Pulcinella nel 1973. Nella sala sono esposte story-board, alcuni filmati originali, i bozzetti preparatori per il film Storia di Gerusalemme e quelli dell’inedito Gilgamesh, senza dimenticare le sigle animate dell’Armata Brancaleone di Monicelli.

L’ultima sezione è dedicata all’illustrazione. A partire dagli anni ’50 Luzzati ha illustrato circa 200 libri. Il suo mondo è fatto di personaggi fiabeschi, irreali, leggeri, libranti in uno spazio atemporale e immaginario come quello delle fiabe e dei racconti per ragazzi, popolato di re, regine, giullari di corte, principesse, giocolieri e clown, come usciti dai tarocchi di una maga. Oltre ai molti libri e alle tavole originali da lui realizzate, saranno in mostra le illustrazioni fatte nel 2004 per la prima pagina del Corriere della Sera, che hanno accompagnato gli articoli scritti da importanti personaggi della cultura sui Canti della Divina Commedia.

Nel corridoio d’uscita del percorso sono esposti manifesti realizzati in occasione di manifestazioni ed eventi.

Per info e prezzi: Palazzo Ducale

C.S.

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