LA TOSSE D’ESTATE RADDOPPIA

Di il 21 Giugno 2019

Dodici spettacoli tra Genova, Cuneo, Venezia, Apricale e altre location mozzafiato. La rassegna estiva del Teatro della Tosse è pronta a stupire con un programma da non perdere

GENOVA – Dodici titoli in otto location in giro per l’Italia. La rassegna estiva del Teatro della Tosse amplia l’offerta e abbatte i confini, non solo quelli cittadini ma anche quelli regionali. Questi, infatti, gli spazi che dal 26 giugno 2019 ospiteranno gli spettacoli della seconda edizione della “Tosse d’estate”: Villa Duchessa di Galliera (Voltri), Area Archeologica dei Giardini Luzzati (centro storico), Cuneo (in occasione della manifestazione “Cuneo Illuminata”), Noli (Savona, in occasione del “Noli Musical Festival), Venezia (in occasione della Biennale di Venezia), Castiglione delle Stiviere (Mantova), Finale Ligure (Savona), Apricale (Imperia).

Un viaggio che partirà da Genova, nell’Area Archeologica dei Giardini Luzzati, con gli spettacoli Studio sulle notti bianche (26 giugno) e Farsi Silenzio (29 giugno), e da Voltri nella splendida cornice di Villa Duchessa di Galliera con lo spettacolo itinerante Pinocchio Circus (dal 4 al 13 luglio) e con quattro spettacoli a data unica presso il Teatro di Villa Duchessa di Galliera: Faustbuch (27 giugno), Non c’è limite Alpeggio (28 giugno), Rosaspina (7 luglio) e Astolfo sulla luna (14 luglio).

Il direttore artistico del Teatro della Tosse, Amedeo Romeo, si sofferma in particolare su Pinocchio Circus: «Ci saranno tutti i personaggi del libro di Pinocchio, che vengono in qualche modo “governati” dal direttore del circo che è interpretato magistralmente da Enrico Campanati e che useranno alcuni aspetti della storia di Pinocchio per parlare anche di altro, perché a noi piace che i nostri spettacoli affrontino temi importanti che non sono quelli che ci si aspetta da una favola per bambini. È uno spettacolo per tutti che, come tanti altri spettacoli della Tosse, ha la capacità di parlare a ogni tipo di pubblico».

Pinocchio Circus

Come da tradizione, la Tosse porta i suoi spettacoli in borghi, piazze, ville, castelli e altri luoghi suggestivi, non solo in Liguria ma anche in giro per l’Italia. Il 17 luglio sarà a Castiglione delle Stiviere (Mantova) con Astolfo sulla Luna, nuova produzione di teatro ragazzi, che racconta la storia dell’Orlando Furioso attraverso gli occhi di un istrionico Astolfo interpretato da Graziano Sirressi con la regia e la drammaturgia di Emanuele Conte

Lo stesso giorno, a Finale Ligure, va in scena Moi, che porta sul palco la vita di Camille Claudel, scultrice francese morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico, interpretata da Lisa Galantini.

Dal 18 al 21 luglio la rassegna si sdoppierà e sarà a Cuneo per la manifestazione “Cuneo illuminata” con lo spettacolo Le nove Lune di Emanuele Conte e Amedeo Romeo, con la regia di Emanuele Conte e le canzoni realizzate da Giua. Spettacolo dedicato alla luna nel cinquantesimo anniversario dello sbarco sul satellite più amato, sognato, immaginato e raccontato.

Negli stessi giorni si reciterà anche al Castello di Noli, con Il Rigoletto – una storia maledetta, inserito nel cartellone del Noli Musical Festival 2019. Il capolavoro immortale di Giuseppe Verdi reinventato unendo teatro e musica, facendo incontrare Verdi e Hugo.

Il 27 luglio debutta alla Biennale di Venezia Saul spettacolo coprodotto dalla Tosse insieme a Teatro I e Arca Azzurra. Lo spettacolo del giovane regista Giovanni Ortoleva debutta ufficialmente nell’ambito del 47° Festival Internazionale del Teatro. È una rivisitazione della vicenda dell’Antico testamento contaminata da riferimenti alla cultura pop e rock.

L’estate si chiude come da tradizione ad Apricale (Imperia) dal 5 al 17 agosto. Per festeggiare l’anniversario dei 30 anni di “matrimonio” tra la Tosse e il piccolo borgo medioevale, per le strette vie e le piazze di Apricale arriverà Orfeo rave, lo spettacolo firmato da Emanuele Conte e Michela Lucenti che tre anni fa aveva debuttato al Padiglione B della Fiera di Genova in uno spazio di 11mila metri quadrati ottenendo un grande successo. Lo show ritorna in una nuova veste, appositamente pensata per una location del tutto particolare come quella di Apricale, mantenendo intatta tutta la sua potenza visiva e drammaturgica.

«È molto significativo portare uno spettacolo così diverso da quelli che abbiamo messo in scena negli ultimi anni in uno spazio così complesso come quello di Apricale – commenta il regista Emanuele Conte -. Ci sarà sicuramente più testo, ma non mancheranno le scene di danza; come Pinocchio Circus l’anno scorso, anche Orfeo rave è stato riscritto su misura per adattarsi alla location. Quello di Orfeo – conclude – è tra i miti più misteriosi e significativi, dotato di una grande potenza evocativa che porta gli spettatori a una riflessione su se stessi».

Orfeo rave

IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA RASSEGNA

STUDIO SU LE NOTTI BIANCHE – 26 giugno ore 21.15, Giardini Luzzati Area Archeologica

Lo studio è frutto di due periodi intensivi di formazione realizzati con attori e danzatori dal collettivo Balletto Civile in collaborazione con il Teatro della Tosse. Un percorso di indagine sul corpo e sulla voce nella costruzione di una messa in scena che si interroga sull’idea di drammaturgia fisica e al termine del quale sono stati selezionati i protagonisti dello spettacolo.

Quattro notti per due apparenti compagni di viaggio verso un’improbabile salvezza attraverso le contraddizioni tra le parole dette e quello che le muove.

FAUSTBUCH – 27 giugno ore 21.15, Parco Villa Duchessa di Galliera, Teatro di Villa Galliera

Il nostro Faust contemporaneo vuole diventare l’uomo più famoso del mondo. C’è un problema: è un mediocre. Vendersi è l’unico modo per riuscire. Ma vendersi a chi? Esiste ancora il diavolo? Se esiste, che forma assume oggi? Dov’è l’inferno? La risposta arriva dal Faust di Marlowe e dalla volontà di intraprendere un percorso teatrale professionale con persone disabili.

NON C’È LIMITE ALPEGGIO – 28 giugno ore 21.15,Parco Villa Duchessa di Galliera, Teatro di Villa Galliera

Teatro – canzone, leggerezza e ironia per riflettere con Alessandro Bergallo su ipocrisie di cronaca quotidiana. Alpeggio è un piccolo paese nell’entroterra montuoso di una grande città si trova al centro di un flusso turistico molto particolare. I social network hanno eletto il suo Belvedere come il posto migliore del mondo in cui togliersi la vita. Gli aspiranti suicidi, sempre più numerosi, muovono amici e parenti, curiosi, giornalisti, turisti e cultori di cronaca nera.

FARSI SILENZIO – 29 giugno ore 21.15, Giardini Luzzati Area Archeologica
Spettacolo in cuffia. Agli spettatori verranno date delle cuffie da indossare per assistere allo spettacolo.

Farsi Silenzio, per fare spazio e prendersi tempo. Il progetto nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del sacro in ogni dove. Gli spettatori verranno dotati di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato.

In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, il tentativo è lasciare che il suono suggerisca le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c’è bisogno di silenzio.

PINOCCHIO CIRCUS – dal 4 al 13 luglio ore 21.15 (domenica e lunedì riposo), Parco Villa Duchessa di Galliera

Nella tradizione degli spettacoli di Teatro fuori dal Teatro uno spettacolo a stazioni nel cuore della Villa Duchessa di Galliera di Voltri, una rilettura originale del classico di Collodi.

Tra atmosfere magiche, musica dal vivo e grande teatro i personaggi, trasformati in artisti circensi alle dipendenze di un direttore sconclusionato, escono dalle pagine del libro per raccontare al pubblico la propria storia.

Un itinerario in cui, passeggiando tra boschi rigogliosi, grotte e cascate del parco storico capiterà di incontrare il famoso burattino nasone, Mangiafoco, la Bambina dai capelli turchini, il Grillo Parlante, il Domatore del Circo, il Gatto e la Volpe ma anche l’Omino di Burro, la Colomba, Rosaura e Lucignolo.

ROSASPINA: una bella addormentata – 7 luglio ore 19.00, Parco Villa Duchessa di Galliera, Teatro di Villa Galliera

Una versione dolce e visionaria della Bella Addormentata, dedicata a grandi e piccoli, insieme. Per parlare con la profondità e la leggerezza della fiaba, per ridere di piccole cose e dar voce a grandi domande, per sorprendere e lasciarsi cadere, per dire la rabbia, la paura e tutto l’amore; per farsi minimi e poi esagerare, divertirsi e alla fine mettere ordine, quello esatto del cuore.

ASTOLFO SULLA LUNA – 14 luglio ore 19.00, Parco VillaParco Villa Duchessa di Galliera, Teatro di Villa Galliera

Astolfo sulla Luna

La fantastica storia dell’Orlando Furioso raccontata attraverso gli occhi di un istrionico Astolfo – il paladino Astolfo nel romanzo di Ludovico Ariosto è il personaggio cui sono affidate le avventure più incredibili e prodigiose, fra maghe, mostri e luoghi incantati – che come un trovatore medievale darà voce e corpo a decine di personaggi, accompagnerà gli spettatori grandi e piccini in un viaggio ricco di magia e incontri strabilianti.

VISITA GUIDATA AL PARCO DI VILLA DUCHESSA – 6 luglio ore 19.00

Prima dello spettacolo, scopri la magica bellezza di Villa Duchessa di Galliera, il più grande parco storico della Liguria.

La visita, riservate solo a chi ha il biglietto di uno degli spettacoli in rassegna e curata da  A.P.S. Sistema Paesaggio in collaborazione  con Ass. Amici Villa Galliera, ha la durata di un’ora circa e si sviluppa su percorsi rustici e in presenza di barriere architettoniche, si consigliano calzature adatte al cammino.

LE 9 LUNE – dal 18 al 21 luglio, Cuneo

Le nove lune di Emanuele Conte e Amedeo Romeo con  la regia di Emanuele Conte  e la collaborazione ai testi di Alessandro Bergallo, le canzoni sono realizzate da  Giua. Nel corso dei secoli noi esseri umani ci siamo sbizzarriti nell’attribuire alla Luna poteri ora malefici ora taumaturgici, vi abbiamo riposto speranze e seppellito paure; abbiamo sognato di raggiungerla con i mezzi più improbabili, l’abbiamo mitizzata e l’abbiamo posta al centro dei nostri sogni. 

Le 9 Lune

Poi un giorno qualcuno ha provato ad osservarla più da vicino, e qualcuno addirittura pare ci abbia passeggiato e vi abbia conficcato la propria bandiera. Potrebbe sembrare che da allora le fantasie si siano ritratte, e che la Luna sia divenuta arida e prosaica. 

E se non fosse così? Se nonostante la scienza le creature protagoniste della fantasia e della mitologia fossero rimaste lassù, testimoni immortali, nient’affatto disposte a lasciare che il loro astro si trasformi in un’inutile sfera imperfetta, deserta e butterata da crateri?

Sono milioni le nostre lune, e nove di loro ci aspettano quest’estate dove, accompagnati da Astolfo partito in sella a un ippogrifo per ritrovare il senno di Orlando, compiremo un viaggio fantastico alla ricerca di tutto ciò che abbiamo perduto, anche quello che non sappiamo di aver perso.

Le canzoni sono di GIUA, protagonisti dello spettacolo sono Alessandro Bergallo, Pietro Fabbri, Lisa Galantini,  Giua,  Susanna Gozzetti,  Sarah Pesca, Lara Quaglia, Roberto Serpi, Graziano Sirressi, Mariella Speranza. I costumi di Daniela De Blasio sono realizzati dalla sartoria del Teatro della Tosse e luci sono firmate da Matteo Selis e Andrea Torazza 

RIGOLETTO, UNA STORIA MALEDETTA – dal 18 al 21 luglio, Noli (Savona)

Il capolavoro immortale di Giuseppe Verdi letto alla nostra maniera: unendo teatro e musica, facendo incontrare Verdi e Hugo. Il luogo è perfetto, un castello in rovina, simbolo stesso della corruzione del potere. Abbiamo ripristinato ciò che la censura dei tempi di Verdi cancellò e quindi su questi spalti non incontreremo il Duca di Mantova, ma il Re di Francia in persona. Simbolo di potere assoluto e assoluta corruzione.

Cinque cantanti interpreteranno i ruoli di Rigoletto, Gilda, Il Re, Maddalena e Sparafucile.

Michele Govi sarà Rigoletto. Govi è interprete di riferimento dei grandi ruoli baritonali. La sua attività si svolge soprattutto all’estero, in particolare in Svizzera e Francia.

Linda Campanella sarà Gilda. Ruolo che richiede la voce di soprano lirico con grande facilità su acuti e sovracuti. A lei il compito di delineare la fragilità di un personaggio in cui il potere dell’amore è più forte della morte.

Ragaa Eldin sarà il Re di Francia. Voce di grande nobiltà e sicurezza, il tenore egiziano nato al Cairo, è già una certezza della lirica internazionale. A lui il compito di dar voce ad alcune delle melodie più note di tutta la storia della lirica: da “Questa o quella” a “La donna è mobile” passando per “Bella figlia dell’amore”.

Giorgia Bertagni sarà la seducente Maddalena. Nota per la perfetta adesione al personaggio, la Bertagni saprà ammaliare, con la sua voce da mezzosoprano, non solo il Re di Francia, ma tutto il pubblico di Noli.

Infine John Paul Huckle, basso americano di Pittsburg, nel ruolo del sicario Sparafucile. Huckle, dotato di un invidiabile “phisique du rôle”  che si accompagna a una voce da basso formata sotto la guida del grande Bonaldo Giaiotti, ci guiderà negli abissi della tragedia di Rigoletto.

La storia, ideata e scritta da Matteo Peirone, sarà narrata da tre figure emblematiche: Un Rigoletto molto anziano che continua a portare, con sempre maggior fatica, il peso della maledizione e della sua condanna. Dopo i consensi raccolti come Custode del Castello nella Lucia e Alfredo in Traviata, anche quest’anno sarà Alberto Bergamini a interpretare questo ruolo, vera figura da tragedia greca: un Edipo buffone. Una voce fuori campo: quella di Ananke, l’inesorabile destino che tesse il filo della narrazione e deciderà quando tagliarlo. La voce, misteriosa e definitiva, sarà quella di Sara Cianfriglia, apprezzata Alice nella Lucia. Un bambino. Simbolo di innocenza, di consolazione, di rinascita. Lui vede tutti ma non viene visto da tutti. Fabrizio Tarelli e Matteo Procopio saranno “il bambino”. Sono allievi del Corso di recitazione per bambini del Teatro della Tosse guidato da Pietro Fabbri, Daniela De Blasio, Paola Ratto e Sonia Sciutto. Al Noli Festival Ensemble il compito di eseguire le immortali musiche di Giuseppe Verdi. Grazie all’abile opera di trascrizione del suo direttore, Andrea Albertini che accompagnerà al pianoforte il suono del violino di Livia Hagiu e il violoncello di Livia Rotondi. La regia sarà curata da Amedeo Romeo, direttore artistico del Teatro della Tosse che da alcuni anni ha accettato di giocare, insieme al Noli Musica Festival, la sfida di “Opera al Castello”, un nuovo modo di raccontare e cantare l’Opera italiana. Il team  creativo del Teatro della Tosse darà vita a questo Rigoletto al Castello di Noli: Daniela De Blasio ne crea i costumi, Renza Tarantino ha ideato l’allestimento scenico, Massimo Calcagno cura i suoni e Davide Bellavia firma le luci.

SAUL – 27 luglio, Biennale di Venezia

Nell’Antico Testamento, Saul compare come il primo re d’Israele, eletto da Dio e successivamente da Lui ripudiato. Il giovane David, mandato a palazzo per calmare il re con il suono della sua cetra, riesce a riscuoterlo dal dolore in cui è precipitato e conquista l’amore suo e di suo figlio Gionata. Quando però il giovane sconfigge il gigante Golia diventa evidente che il suo ruolo è più grande di quello per cui è stato annunciato. L’incapacità di Saul di accettare la fine del proprio dominio e il suo rapporto ambivalente col giovane David costituiscono il paradigma dell’uomo che cade. La sua parabola è quella di un frontman in declino, confinata in una camera d’hotel, in attesa di essere superata. Re, padre, rockstar. Saul cerca di resistere al cambiamento, alla fine della sua stirpe, al cancellarsi del proprio nome. La sua lotta è una lotta contro il procedere del tempo.

Quello di Saul è forse il primo mito consegnatoci dalla tradizione occidentale a parlare di fallimento individuale; e il fallimento è oggi l’orizzonte più buio, quello che sembra attendere un pianeta che non è stato capace di prendersi cura di se stesso, un sistema sociale basato su un’economia che non sa controllarsi.

ASTOLFO SULLA LUNA – 17 luglio, Castiglione delle Stiviere (Mantova)

ORFEO RAVE – dal 5 al 17 agosto, Apricale (Imperia)

Lo spettacolo firmato Conte e Lucenti che tre anni fa aveva debuttato al Padiglione B della Fiera di Genova in uno spazio di 11.000 metri quadrati, ottenendo un grande successo, ritorna in una nuova veste. Orfeo rave sarà riadattato per una location del tutto particolare come quella di Apricale mantenendo intatta tutta la sua potenza visiva e drammaturgica.

Lo spettacolo unisce due realtà artistiche che, pur nella loro diversità, condividono un modo di fare teatro diretto, fortemente visivo, teso al superamento di ogni barriera.

Emanuele Conte e Michela Lucenti, firmano insieme uno spettacolo che spazia dalla prosa, alla musica elettronica, dalla danza all’arte visiva, pensato appositamente per trasformarsi e adattarsi  all’ambiente che lo ospita.

Nei quadri di cui si compone lo spettacolo il movimento, la musica e le video proiezioni creano l’ambiente nel quale agiscono attori e danzatori. Il pubblico seguirà la vicende di Orfeo alla ricerca di Euridice tra piani inclinati sospesi a mezz’aria, pareti di plastica, cancellate di ferro, ponteggi, panche di legno e lettini da obitorio, in un allestimento scenico, firmato da Emanuele Conte, che trasforma lo spazio, senza stravolgerne la natura.

Le coreografie di Michela Lucenti prendono vita in questo ambiente amalgamandosi con il pubblico, le scene in una serie di danze che mischiano generi e stili diversi: break, contemporaneo e classico. 

Lo spettacolo riporta il mito alla dimensione di un rito contemporaneo: siamo dentro a un Rave – OrfeoRave – dove i linguaggi si incontrano, i corpi si mescolano e l’esperienza diventa unica.

La storia di Orfeo è una storia di morte e di amore perché gli uomini temono questi sentimenti in egual misura, forse perché entrambi impossibili da controllare.

Il mito di Orfeo racconta un cambiamento e una sfida.

Euridice è prigioniera nell’Ade. Orfeo si avventura nell’Oltretomba per salvarla. Ma dopo aver superato vittorioso le sfide degl’Inferi, l’innamorato soccombe all’ultima prova, quella apparentemente più semplice: voltandosi a guardarla, Orfeo perde l’amata Euridice per sempre.

Perché Orfeo si volta? La grandezza del mito sta nella complessità della risposta. Da Cocteau a Pavese, in tanti hanno cercato una risposta.

Il nostro Orfeo è un uomo. Gli uomini hanno paura tanto dell’amore quanto della morte, perché in entrambi i casi temono di perdere se stessi. Da qui la domanda che muove il nostro spettacolo: e se Orfeo non fosse sceso nell’Ade per riportare in vita Euridice, ma per ritrovare una parte di sé che non esisteva più? Forse Orfeo cercava il suo stesso dolore: quando lo ha trovato, non ha potuto fare altro che voltarsi, per lasciarlo andare, gettandosi alle spalle quella parte di sé che era morta insieme a Euridice.

Ed è per questo che le baccanti mettono in atto la loro terribile vendetta. Il rave prende forma. Orfeo sarà fatto a pezzi per aver rivelato la propria verità, per aver scelto di rinunciare all’illusione dell’amore romantico, per essersi negato al sentimentalismo.

Nel rito officiato dalle baccanti, la potenza della musica e la forza delle immagini restituiscono al presente l’archetipo e lo trasformano in emozione e il pubblico, accolto dalla Morte, diviene l’elemento vivente di una scrittura complessa.

MOI – 17 luglio, Finale Ligure (Savona)
Voler raccontare oggi un personaggio come Camille Claudel, scultrice francese  morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico, è un privilegio e insieme una sfida. Ci vuole la giusta dose di follia e di pragmatica lucidità. Non è una femmina facile, incarna un universo scomodo perché di talento eccelso, si muove sul palcoscenico della vita come un animale ruvido e fragile al contempo, e non si comporta mai da vittima anche se è lei stessa vittima della  società maschilista in cui vive. Lisa Galantini, sapientemente diretta da Alberto Giusta, ne rende concrete e moderne le infinite sfumature.

C.S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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