La Camerata Musicale Ligure apre i concerti al Festival in una notte d’estate 

Di il 13 Luglio 2022

GENOVA- Primo appuntamento con la musica dal vivo  per la rassegna organizzata da Lunaria Teatro che domani, giovedì 14 luglio, in piazza San Matteo presenta la formazione diretta da José Scanu in “Città e natura, percorsi tra terra e acqua”. Venerdì 15 torna invece la prosa, con “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati nella versione della cagliaritana Akròama Teatro

Il Festival in una notte d’estate in piazza San Matteo a Genova prosegue domanigiovedì 14 luglio con il concerto della Camerata Musicale Ligure dal titolo “Città e natura, percorsi tra terra e acqua”, nel quale la formazione – diretta dal maestro José Scanu e completata da Giovanni Sardo al violino, Marco Moro al flauto e Simone Mazzone alla chitarra – si interroga sul rapporto esistente tra gli abitanti dei grandi centri urbani e la natura presente anche all’interno di essi, collegando idealmente, con le canzoni, Genova a Buenos Aires.

«In un mondo circondato di rumori e di suoni, in cui la musica è diventata un tappeto sonoro che ci circonda e talora ci penetra in tutte le nostre azioni quotidiane, dalle suonerie del cellulare, al bar, al ristorante, sul treno e in aereo, dalla baita a 2000 metri di quota al battello per Camogli, come possiamo coniugare questo rapporto sempre più difficile, in cui non distinguiamo più la musica, se vera arte o tappezzeria sonora? E che rapporto c’è dunque tra il cittadino, inteso come abitante di città, e la natura che è fuori della città, ma anche talvolta nella propria città, senza che magari questi ne abbia coscienza?», si chiedono José Scanu e i suoi musicisti.

Il concerto non ha la pretesa di risolvere questi dubbi o di rispondere a queste domande. Si pone, invece, dalla parte di un cittadino di oggi che incontri animali, reinterpretando, ad esempio, l’ouverture de “La Gazza Ladra” di Gioacchino Rossini; o archetipi come il legno, che diventa burattino nel “Pinocchio” di Fiorenzo Carpi, suite dalla colonna sonora del celebre film di Luigi Comincini; oppure si trasforma nella maschera carnascialesca per eccellenza, il “Pulcinella” qui nella versione musicata da Giovanni Battista Pergolesi per il balletto in un atto scritto Igor’ Fëdorovič Stravinskij. O, ancora, nei panni di un cittadino che ascolti, in questo viaggio, le forme della danza italiana dal saltarello alla tarantella e che, infine, per mare approdi a Buenos Aires o a Genova, e che sull’Oceano mare si lasci trasportare “con quella faccia un po’ così”.

La settimana in piazza San Matteo si conclude, venerdì 15 luglio, con la prestigiosa ospitalità della cagliaritana Akròama Teatro che porta sul sagrato di San Matteo “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, una folgorante metafora del viaggio dell’uomo verso la solitudine e la morte con Simeone Latini sul palcoscenico e la regia di Lelio Lecis«Nella mia riduzione – spiega il regista – ho cercato di trasmettere allo spettatore la radicale aristocraticità di questo messaggio pessimistico dal quale, tuttavia, sembra filtrare un filo di pietà a cui ciascuno può, se vuole, abbeverarsi».

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