Il soprano genovese Benedetta Torre debutta nel ruolo di Héro in Béatrice et Bénédict al Carlo Felice

Di il 25 Ottobre 2022

GENOVA – Venerdì 28 ottobre 2022 Benedetta Torre debutta come Héro nell’opera Béatrice et Bénédict, presentata in prima esecuzione italiana, che inaugura la stagione 2022/2023 dell’Opera Carlo Felice di Genova, il teatro della sua città. L’opéra-comique basata su “Molto rumore per nulla” di Shakespeare, di cui Hector Berlioz scrisse sia il libretto che la musica, sarà diretta dal Maestro Donato Renzetti, che celebra così il suo centesimo titolo in repertorio, mentre la regia porta la firma di Damiano Michieletto che riprende per la prima volta lo spettacolo fatto all’Opéra national de Lyon nel 2020. 

«È la prima volta che Béatrice et Bénédict viene rappresentata sulle scene italiane, anche per questo sono onorata di prendere parte a questo evento nella visionaria produzione firmata da Damiano Michieletto. Un allestimento e una regia all’insegna del simbolismo e della metafora: qui tutto descrive e aiuta a comprendere quello che Berlioz ci vuole dire a proposito dell’amore.

L’idea generale della messa in scena ruota attorno ad una sorta di esperimento sociale condotto da Somarone nello spazio di una scenografia a scatola bianca, a dimostrare che gli innamorati, alla fine, sono comunque portati a seguire i dettami comuni che li definiscono e li incasellano nell’immaginario riconoscibile del matrimonio, del desiderio di stabilità rappresentato dall’amore tra Héro e Claudio, in totale contrapposizione rispetto a quello tra Béatrice e Bénédict, fuori dagli schemi, litigioso, un “odi et amo” dettato dalla paura di diventare come le coppie “tradizionali”.

Berlioz regala ad Héro pagine molto belle, come l’aria di sortita che sfoggia un dolce cantabile per poi esplodere in uno spumeggiante allegro, dove si possono cogliere tutte le sfaccettature emotive di una giovane che sogna di sposarsi e dare un sigillo al proprio amore, vedendo allo stesso tempo svanire così la fanciullezza. Ancora più meritevole di citazione è il duetto tra lei e Ursule, uno dei momenti per me più belli in assoluto dal punto di vista musicale, che apre uno scenario squisitamente lirico, elegante e dall’atmosfera bucolica notturna, a descrivere non solo la gioia ma anche la dolce malinconia, le tenere apprensioni del matrimonio, momento in questo caso impreziosito da una rituale e minuziosa vestizione della sposa. Il tutto qui è incorniciato in una scenografia naturalistica esotica molto suggestiva, a simboleggiare l’amore selvaggio che verrà letteralmente ingabbiato. Michieletto ha pensato di mettere in scena anche alcuni archetipi dell’immaginario collettivo, veri e propri personaggi aggiunti che partecipano alla vicenda e interagiscono con noi, legando la metafora alla storia rappresentata, idea che ho trovato assolutamente geniale.

Anche Héro, spalleggiata da Ursule, parteciperà alla trappola ordita per i due protagonisti, portando Béatrice ad ammettere i suoi sentimenti nel colorato e dinamico terzetto che precede il gran finale, dove si ritroveranno sposati… una tregua momentanea, ma che li vedrà “di nuovo nemici domani”, come loro stessi cantano.

Insomma un finale aperto, che lascia spazio a una nuova prospettiva sull’amore, non per forza perfetto ed equilibrato, ma anche vivace e mutevole come lo è quest’opera dalla musica così variegata, a tratti immaginifica, a tratti briosa ed ironica come la marcia nuziale dell’epilogo, che più che quella di un matrimonio sembra quella di un funerale!

Il Maestro Renzetti ci guida con la sua somma sapienza, donando contemporaneamente una grande fluidità al fraseggio e una tavolozza di colori preziosi a questo gioiello musicale di fattura così particolare».

Per tutte le altre informazioni:
www.operacarlofelicegenova.it/beatrice-et-benedict/

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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