Il sogno natalizio ne “Lo Schiaccianoci” di Čajkovskij al Carlo Felice

Di il 23 Dicembre 2018
Marcello Orselli

Il dono natalizio del Carlo Felice è un grande classico del balletto russo, “Lo Schiaccianoci” firmato Teatro Astana Opera, il primo dei tre spettacoli del ciclo Čajkovskij.

Uno spettacolo sublime e raffinato nei contenuti e nella forma dove tutti i protagonisti della scena si muovono in modo armonico confezionando uno spartito perfettamente oliato nei suoi ingranaggi senza né pause né tentennamenti. Uno dei grandi classici del balletto, rappresentato per la prima volta nel 1966 a Mosca, ha conquistato Genova per i suoi suoni fiabeschi, i costumi variopinti e le splendide figure del corpo di ballo che incantano lo spettatore lasciandone libero sfogo all’immaginazione.

Magistralmente sorretto dall’orchestra del Teatro Carlo Felice, diretta da Arman Urasgaliyev e Abzal Mukhitdinov, la versione del balletto di Ruslan Pronin è un concentrato di classe, stile ed eleganza, ideale espressione dell’arte figurativa russa di fine Ottocento. Insomma, un’opera da vedere e rivedere.

La trama

(foto di Marcello Orselli)

Il primo atto dello spettacolo inizia a casa Stahlbaum per la Festa di Natale, i due piccoli Clara e Fitz assistono all’arrivo degli ospiti e allo svelamento del maestoso albero addobbato di decorazioni e regali. I bambini attendono con impazienza il momento in cui potranno ricevere i loro doni e per distrarli il padrino Drosselmeyer, ospite anch’esso della festa, li distrae vestendosi da mago e animando le bambole: clown, giocolieri e salterini.

Clara, affascinata dalle misteriose capacità del padrino, vorrebbe giocare con le bambole ma vengono portate via. Drosselmeyer la consola con il suo regalo, uno schiaccianoci con le fattezze di soldatino vestito di rosso. La bambina è affascinata dal giocattolo, a differenza del fratello Fritz, dispettoso, che lo rompe accidentalmente.

La Festa di Natale si chiude sull’ultima cerimonia degli invitati mentre Clara conforta il povero schiaccianoci ferito.

Arriva la notte e Clara decide di combattere le sue paure di bambina, si reca nella stanza dell’albero illuminata solo dalla luca per controllare lo schiaccianoci ma all’improvviso appare Drosselmeyer, non più il suo padrino ma un mago vero. Con il gesto di una mano l’uomo anima la stanza e tutti i giochi prendono vita, ma da sotto le tavole del pavimento incorrono i topi guidati dal Re dei topi. Il panico si diffonde tra le bambole ma lo schiaccianoci, ora animato, schiera l’esercito di soldatini di piombo e combatte le forze nemiche nonostante siano in numero maggiore.

Lasciato solo contro i topi e il loro Re, lo schiaccianoci si trova in pericolo ma Clara lancia una candela contro l’esercito nemico che si sparpaglia e scompare. Lo schiaccianoci rimane immobile, a terra, ma quando Clara insieme alle altre bambole si avvicina per soccorrerlo egli si trasforma in un bellissimo giovane.

Nel momento in cui Clara e il Principe-schiaccianoci si incontrano le pareti della sala si dissolvono a far posto ad un campo innevato con al centro un bellissimo abete illuminato a chiudere il primo atto.

(foto di Marcello Orselli)

Il secondo atto de “Lo Schiaccianoci” vede il Clara e il Principe sulla nave con cui cercano di raggiungere la stella scintillante del regno dell’albero di Natale. Improvvisamente vengono di nuovo raggiunti dai topi. Il Principe lotta ancora una volta con il Re dei roditori uscendo vittorioso dal combattimento.

Le bambole festeggiano la vittoria organizzando una grande festa sotto l’albero, le bambole danzano al suono delle melodie improvvisando passi gioiosi mentre Clara e il Principe si ricongiungono raggianti di felicità.

Ma, all’improvviso, Clara si desta dal suo sogno: la Vigilia di Natale è passata ed essa si ritrova nella sala della sua casa vicina alla bambola-schiaccianoci ormai guarita.

L’esecuzione

Il palcoscenico viene animato dalle figure aggraziate dei ballerini del Teatro Astana Opera che con i loro passi interpretano balli festosi, combattimenti e viaggi nei regni magici. Le coreografie, dirette da Yuri Grigorovich, diventano recitazione accompagnate sullo sfondo dalle magnifiche scenografie di Simon Virsaladze con luci, alberi di Natale e paesaggi innevati e fantastici.

(foto di Marcello Orselli)

Ad eseguire le composizioni di Pëtr Il’ič Čajkovskij l’Orchestra del Teatro Carlo Felice in perfetta sincronia con i passi dei ballerini sul palcoscenico a raccontare, senza parole, il sogno di Clara e trasportare il pubblico nel pieno della storia con emozioni, colpi di scena e melodie magiche.

Uno spettacolo che regala a chi lo guarda un po’ della magia del Natale come solo i bambini con i loro sogni e le loro fantasie possono riscoprire.

“Lo Schiaccianoci” andrà in scena al Teatro Carlo Felice di Genova fino al 23 dicembre.

Ha collaborato Alessia Malcaus

Su Tomaso Torre

Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.

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