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I Rolli Days triplicano con la prima edizione dedicata a Fabrizio De Andrè
GENOVA – L’elevato numero della domanda di visitatori durante le due abituali aperture annuali farà sì che i Palazzi dei Rolli apriranno le loro porte, per la prima volta per ben tre volte in un anno solare per mostrare un patrimonio unico al mondo, sempre più conosciuto anche a livello internazionale. Dato il crescente successo il 2024 presenterà la grande novità di triplicare questi eventi culturali. I Palazzi dei Rolli che sono Patrimonio Unesco dal 2006 apriranno dunque le loro porte al pubblico già da Gennaio (19-21) col tema Sacro e Profano, incrociando il 25° anno della scomparsa di Fabrizio De Andrè per ripercorrere luoghi, canzoni e parole rese iconiche compresa la nota Via de Campo la strada cantata da Faber.
Il tema scelto per questa edizione straordinaria permette anche di farsi ispirare dall’eccezionale vena poetica e musicale di un grande artista del nostro tempo: Fabrizio De Andrè, appassionato cantore della città. Nel anniversario della morte del cantautore genovese, le sue canzoni e le novelle in esse raccontate saranno guida e ispirazione per narrare suoni e personaggi del centro storico monumentale di Genova e i suoi spazi più significativi. (Più sotto, alcuni degli spunti e delle suggestioni che possono collegare i siti aperti alle parole di De Andrè). Accanto alle immancabili visite guidate dei divulgatori scientifici dei Rolli Days, sarà presente un nutrito numero di eventi collaterali per ricordare il grande cantautore. Attraverso i testi di De Andrè verranno fatte vivere le piazze del centro storico per confermare ancora una volta come Rolli Days sia un evento trasversale, che non celebra soltanto il passato, ma porta la storia nel presente, affiancando all’arte figurativa di affreschi e dipinti l’arte performativa della musica e del teatro.
Tutto l’anno Genova rimane città del Patrimonio dell’Umanità UNESCO e città dei Palazzi dei Rolli: molti sono sedi di istituzioni cittadine, sempre aperti al pubblico .
Ma poi c’è anche un dialogo fra palazzi e chiese, fra spazi privati e pubblici. I meravigliosi saloni dei Palazzi dei Rolli sono alcuni privati e destinati a pochi, le navate monumentali delle chiese sono pubbliche e offerte a tutti gli occhi. Pittori e scultori – e committenti – sono gli stessi, per raccontare miti, allegorie, soggetti profani, ma anche storie dei santi, del divino e di soggetti sacri. La prima edizione invernale dei Rolli Days prova a raccontare anche i contrasti sociali, urbani, artistici, capaci di creare un suggestivo incontro del bellissimo e del terribile, del sacro e del profano.
Una edizione particolare e suggestiva quella invernale che apre un anno ricco di arte, musica e cultura. Le date di Maggio sono in programma dal 17 al 19 e quelle di Ottobre sono dal 18 al 20.
Genova con le parole di Fabrizio De Andrè
Palazzo Centurione Pitto, Piazza Fossatello 3 – Via del Campo (Vol. 1°)
“Via del Campo, c’è una bambina
Con le labbra color rugiada
Gli occhi grigi come la strada
Nascon fiori dove cammina”.
Il palazzo dei Centurione, incombente come la chiglia d’una nave colossale incagliatasi nel dedalo delle strade medievali, si trova proprio all’inizio di una delle vie principali di Genova tra Trecento e Seicento, una delle direttrici che permettevano il collegamento tra la porta occidentale della città e il suo centro pulsante. Via del Campo è anche il titolo di una delle canzoni più note di Fabrizio De André, che immagina la via e uno dei suoi palazzi – non meglio identificato – come palcoscenico per una storia d’amore “sognato” tra un cliente e una giovanissima prostituta, con le sue luci e le sue ombre: una storia tutta profana vissuta sulla soglia di quei palazzi nobilissimi, divenuti postribolo nella loro decadenza.
Chiesa di San Luca – Ave Maria (La buona novella)
“E te ne vai, Maria, fra l’altra gente
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre”.
Gli affreschi e la decorazione della chiesa di San Luca hanno come protagonista, insieme al santo, proprio la figura di Maria, celebrata sia in quanto Immacolata, nel gruppo marmoreo realizzato da Filippo Parodi, sia in quanto madre di Cristo, come ci racconta la tela raffigurante la Natività del Grechetto. Maria è anche protagonista di un intero album di Fabrizio De André, dedicato a La buona novella evangelica e alle dicotomie intrinseche nella dottrina cristiana, che hanno, secondo il cantautore, molto a che vedere con il mondo e la realtà profana.
Chiesa di Santa Maria Maddalena – La canzone di Marinella (Volume III)
“Questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose”.
Da sempre, questa chiesa si trova all’ombra dei grandi palazzi di Strada Nuova, alle spalle delle più ricche e preziosi sedi del potere cittadino, nel bel mezzo del quartiere che più di tutti rappresenta questa ambiguità tra la profanità dell’amore libero e la sacralità quasi religiosa di affreschi e opere d’arte. Nessuna canzone poteva raccontare questa storia meglio de La canzone di Marinella, dedicata a una Maddalena moderna, estremamente terrena, che grazie alle parole di Fabrizio De André assume l’aura di una donna celeste.
Palazzo Lercari Parodi – Un giudice (Non al denaro non all’amore né al cielo)
“Fu nelle notti insonni
Vegliate al lume del rancore”.
Il protagonista dell’affresco nel salone del piano nobile del Palazzo è Megollo Lercari, illustre antenato della famiglia proprietaria e ben noto nelle cronache genovesi per via della sua terribile ira vendicativa: deciso a riaffermare il proprio onore e a punire i nemici che lo avevano offeso, ai numerosi prigionieri catturati durante la sua impresa riservava un terribile castigo, facendo tagliare loro, secondo un’usanza tipicamente bizantina, il naso e le orecchie che poi conservava, in salamoia, entro vasi appositi. Un rancore che davvero ricorda in qualche modo il Giudice protagonista di uno dei testi dell’Antologia di Spoon River, riadattato e messo in musica da Fabrizio De André.
Palazzo Cattaneo Della Volta – La città vecchia (Canzoni)
“Nei quartieri dove il sole del buon Dio
Non dà i suoi raggi”.
Palazzo Cattaneo Della Volta è situato in una delle zone più antiche del centro cittadino, situato tra il mercato di San Giorgio e la Ripa: fin dal Medioevo, queste vie assistevano quotidianamente al passaggio di merci, ospiti illustri, processioni e gente comune, che abitava e viveva questi spazi affollati. Questa è La città vecchia di cui canta lo stesso Fabrizio De André, in quei quartieri dove le vie sono talmente strette e i palazzi talmente vicini, che la luce del sole difficilmente filtra: i suoi raggi non riescono a toccare le storie e le vite di chi abita queste strade.
Le visite ai Palazzi e ai siti aperti per i Rolli Days saranno prenotabili dai primi di gennaio.
Per tutti gli aggiornamenti: https://www.visitgenoa.
C.S.
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