Gli appuntamenti del Festival “In una notte d’estate”: da “Lunaria” alla cronaca dell’allunaggio

Di il 15 Luglio 2019

La seconda settimana del Festival In una notte d’estate si apre con uno spettacolo in prima nazionale: una messa in scena totalmente rinnovata e inedita della Lunaria di Vincenzo Consolo, testo tra i più ricchi di suggestione della drammaturgia contemporanea e tra i capolavori della letteratura del Novecento, che valse a Consolo la vittoria, nel 1985, del Premio Pirandello.

L’anno successivo, Daniela Ardini e Giorgio Panni ne avrebbero realizzato la prima trasposizione teatrale, finendo per legare la loro carriera a doppio filo con questa favola di Consolo, tanto da ribattezzare Lunaria, appunto, la compagnia che da ormai ventidue anni organizza, in piazza San Matteo, il Festival In una notte d’estate.

La storia è quella del Viceré di Palermo che sogna la caduta della Luna. E la Luna cade per davvero, in una remota contrada senza nome. Il fenomeno finisce per sollevare molte e astruse congetture da parte dei diversi personaggi che circondano il malinconico Viceré: la moglie Dona Sol, i Ministri, gli Accademici dell’Accademia dei Platoni Redivivi.

Proprio con quest’opera Consolo inventò il suo peculiare stile, la sua prosa poetica. Un testo che rivive oggi nell’interpretazione dell’eclettico Pietro Montandon, per lunghi anni interprete nella compagnia Mummenshanz, e con Lunaria Teatro già straordinario interprete di Maruzza Musumeci di Andrea Camilleri e de Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello.

La settimana prosegue giovedì 18 luglio con Natura e Arte, di e con Pino Petruzzelli, viaggio nella natura attraverso le parole, le musiche e i dipinti dei più grandi artisti, da Van Gogh a Leopardi, da Rigoni Stern a Sanguineti, da García Marquez a Sabelli Fioretti, Vivaldi, Jean Giono, Bach, Pessoa, Montale, Corona, Matvejevic, Beethoven e Giovanni Boine.

Infine, sabato 20 luglio, nel giorno della ricorrenza del cinquantenario dell’allunaggio, Quel giorno sulla Luna, tratto dalle cronache giornalistiche di Oriana Fallaci su quelle ore destinate ad entrare nella storia, raccontate come se fossero in presa diretta dagli attori di Lunaria Teatro: l’incontro con gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, a cui la giornalista espone i propri dubbi in merito ai rischi e alle difficoltà dell’impresa, finendo per raccogliere un materiale sorprendente per ricchezza e completezza documentativa, per varietà di voci e punti di vista. Nel momento in cui il missile Saturno V si solleva, prevale l’emozione di poter vivere in diretta un avvenimento straordinario, e ancora oggi resta memorabile la narrazione con cui la Fallaci restituisce gli stati d’animo dei protagonisti dell’impresa, coloro che per primi solcarono la superficie lunare.

C.S.

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