Giornata mondiale dell’acqua: soluzioni per limitarne il consumo. Ecco com’è possibile

Di il 17 Marzo 2025

MILANO Da sempre paladina della tecnologia sostenibile, Epson si trova in linea con i principi promossi dalla giornata mondiale dell’acqua, in programma il prossimo 22 marzo. La recente ricerca commissionata dall’azienda giapponese in otto Paesi europei si collega molto bene a questo tema, puntando l’attenzione proprio sull’utilizzo delle risorse idriche nell’ambito della moda e della stampa tessile.

I risultati che emergono sono un monito e un’esortazione per aziende e consumatori a prendersi cura del Pianeta, ricordando che l’acqua è una risorsa preziosa, insostituibile e al tempo stesso non infinita: tutti possiamo contribuire a migliorare la situazione con gesti semplici, ma efficaci.

Tornando ai dati, in termini di “impronta idrica” per persona – un concetto di cui il 46,5% degli intervistati italiani non ha mai sentito parlare – il guardaroba italiano è secondo (con 723.744 litri(1)) dietro quello portoghese (817.131 litri) e davanti a quello polacco (715.266 litri); in coda alla classifica degli otto Paesi(2) analizzati ci sono quelli britannico (634.510 litri) e francese (602.698 litri).

Nello specifico, queste cifre fanno riferimento ai litri di acqua necessari per produrre, rifinire, tingere e/o stampare il numero complessivo di capi di vestiario presenti nell’armadio delle persone dei paesi esaminati.

Ad esempio, sono necessari circa 18.000 litri d’acqua per produrre un singolo paio di jeans, 14.000 per un maglione e oltre 3.300 quelli richiesti dal processo di tintura di una giacca, quasi la metà dell’acqua necessaria per produrre il capo.

Gli italiani inoltre detengono il primato per il numero medio di capi posseduti:

–       8,01 pantaloni (7,37 per gli uomini e 8,65 per le donne);

–       5,45 pantaloncini (5,86 per gli uomini e 5,04 per le donne);

–       5,94 abiti (4,69 per gli uomini e 7,17 per le donne).

Risparmiare acqua si può. Fino al 97% nella fase di stampa.

Sebbene la produzione di tessuti richieda la maggior parte dell’acqua, ne viene utilizzata una quantità significativa anche durante la tintura e la stampa: l’utilizzo di macchine digitali e di inchiostri a pigmenti – come l’innovativa Monna Lisa di Epson – può ridurre il consumo di acqua fino al 97%(3) nella fase di stampa a colori della produzione di abbigliamento, abbassando così in modo drastico l’impatto ambientale, per un’alternativa più ecologica.

La moda è una delle industrie più influenti e stimolanti del mondo ma, come indica la ricerca Epson, ha anche un impatto significativo sulle risorse del pianeta. Dai primi anni 2000, con l’introduzione delle stampanti digitali Monna Lisa, l’azienda giapponese continua a innovare nella tecnologia sostenibile per ridurre significativamente il consumo di acqua. A rendere la stampa digitale così interessante non è solo il risparmio idrico, ma anche la possibilità di stampare on-demand, limitando in modo significativo l’uso di acqua, gli sprechi di magazzino e le scorte in eccesso.

Oltre a conciliare un maggiore rispetto per l’ambiente ad una maggiore qualità, questa soluzione per la stampa su seta e su altri tessuti consente anche un significativo risparmio energetico ed un contenuto inquinamento acustico. Non solo, la tecnologia inkjet di Monna Lisa è un altro aspetto vantaggioso in quanto, rispetto alla stampa tradizionale, consente costi fissi inferiori. Informazioni sulla ricerca: La ricerca è stata condotta da Censuswide su un campione di 8.007 intervistati di età superiore ai 16 anni in otto Paesi: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. I dati sono stati raccolti tra il 01.11.2024 e il 07.11.2024.
Censuswide aderisce e impiega membri della Market Research Society, oltre a seguire il codice di condotta MRS e i principi ESOMAR. Censuswide è anche membro del British Polling Council.
La ricerca di Censuswide è stata utilizzata per accertare il numero di capi di abbigliamento posseduti da ogni singola persona, consentendo di calcolare le medie. I dati di Green Story hanno evidenziato quanti litri d’acqua utilizza ciascuno di questi capi nel processo di produzione. Questi dati sono stati moltiplicati per calcolare il numero di litri d’acqua utilizzati per produrre un guardaroba medio.Informazioni sulle tecnologie Epson per la modaDa oltre 80 anni Epson è all’avanguardia nell’innovazione della stampa. Conosciuta soprattutto per le soluzioni di stampa per la casa e l’ufficio, l’azienda giapponese è stata pioniera di un processo di rifibratura di carta e tessuti senza acqua, noto come Dry Fibre Technology (DFT). Inizialmente utilizzata per il riciclaggio della carta da ufficio, la DFT è stata ora adattata per produrre rotoli di tessuto non tessuto stampabile a partire da indumenti usati e senza l’uso di acqua.
La Dry Fibre Technology rappresenta un’innovazione e un’opportunità significativa per l’industria della moda perché offre un processo di sfibratura a secco, che rende la circolarità della moda una realtà.
Epson Monna Lisa è la soluzione Epson per stampa tessile digitale industriale. Questa soluzione è in grado di ridurre notevolmente il consumo di acqua (fino al 97%), di diminuire la contaminazione dei coloranti e di limitare i rifiuti tessili.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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