Fiera di San Carlo a Voltri: banchetti, castagnata e mercatini animano il quartiere

Di il 3 Novembre 2023

GENOVA – Domenica 5 e 12 novembre torna la Fiera di San Carlo a Voltri, ricca di festeggiamenti e con castagnata, mercatini tradizionali ad animare le vie del quartiere. L’acquisto di prodotti tipici presso i banchetti che variano dall’artigianato alla gastronomia, sarà possibile dalle 8 fino alle ore 20.

Domenica 5 novembre, nella Chiesa di Sant’Erasmo, sarà celebrata la tradizionale festa di San Carlo Borromeo, patrono di Voltri dal 1649. Un appuntamento con la tradizione sacra e religiosa molto cara ai voltresi, che affonda le sue origini nella storia del territorio ponentino. A questa festività si aggiunge anche quella del 12 novembre, la domenica successiva, che sarà celebrata nella chiesa di Sant’Ambrogio: il protagonista è sempre san Carlo Borromeo, ma per la popolazione è diventata la festa di san Carlino, seconda festa voluta dalla comunità religiosa voltrese.

Alle tradizionali fiere si aggiungono le castagnate organizzate dalla Pro Loco Voltri sul sagrato della chiesa di Sant’Erasmo. Tutto il ricavato sarà devoluto in beneficenza.

Carlo Borromeo nacque ad Arona nel 1538, sul Lago Maggiore, da una nobile famiglia. Divenne cardinale a soli 22 anni e dal 1563 si occupò, in qualità di vescovo, di una Diocesi vastissima tra Lombardia, Veneto, territorio genovese e svizzero. L’attività della sua pastorale mirò alla cura e all’attenzione verso le condizioni dei suoi fedeli e fondò seminari, ospizi ed ospedali, inoltre si occupò della formazione del clero e dell’assistenza economica dei poveri, utilizzando per tale scopo le ricchezze della sua famiglia.A soli 46 anni, nel 1584, morì di peste a Milano, dopo aver assistito personalmente i malati durante la terribile epidemia del 1576.

Anche Voltri, nel 1649, fu colpita da una vasta epidemia di peste, che provocò molti morti e i cittadini chiesero di proclamare san Carlo Borromeo, come santo protettore, nella speranza che la sua protezione placasse il flagello. La peste scemò, il numero dei morti cominciò a diminuire e i voltresi interpretarono tutto ciò come l’intervento di san Carlo verso la loro comunità. I credenti si rivolgono, da quei lontani tempi, al santo per ottenere protezione dalle calamità che spesso, negli anni, hanno colpito la zona. In onore del Santo fu edificato, sulle alture della delegazione ponentina, l’ospedale San Carlo, grazie al contributo in denaro della comunità voltrese.

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