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DAGLI IMPRESSIONISTI A PICASSO – 150 ANNI ATTRAVERSO GLI OCCHI DELL’ARTE
Cinquantadue capolavori del Detroit Institute of Arts arrivano per la prima volta in Italia grazie alla mostra curata da Salvador Salort-Pons e Stefano Zuffi
Apertura record per la mostra di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, “Dagli impressionisti a Picasso – I capolavori del Detroit Institute of Arts”. Duecento giorni a partire da domani, cinquantadue capolavori che in gran parte escono per la prima volta dalla loro casa americana per approdare in Europa. “Molti di questi quadri non sono mai usciti dal Museo – dichiara Salvador Salort-Pons, direttore del Museo di Detroit – abbiamo fatto un’eccezione per rendere omaggio a Genova e alla sua cultura artistica”. Il percorso proposto si snoda dal ‘700 al ‘900, attraversando il XIX secolo con tutte le sue contraddizioni. Ritroviamo così nelle sale dell’appartamento del Doge i capolavori di Monet, Van Gogh, Renoir, Degas, Picasso, Matisse, Kandinsky, fino a tornare agli espressionisti che da poco hanno lasciato le pareti del Ducale.
Disse Cézanne “Monet non è che un occhio, ma per Dio… Che occhio!”. Nessuna citazione pare più consona alla prima sala della mostra, che racconta la nascita di un movimento che ha cambiato per sempre la storia della pittura: l’impressionismo. Accanto ai canoni classici di Courbet le opere di Monet e Pisarro denotano un nuovo modo di vedere il mondo: attraverso la luce e i colori i pittori de l’impression ci hanno mostrato e ci mostrano il loro mondo in un preciso momento, da un particolare punto di vista. E così sarà per ognuno dei post-impressionisti, compreso Cézanne, che fotografa geometricamente la sua montagna di Sainte Victoire come nessun operatore moderno saprebbe fare.
Uno spazio autonomo è dedicato a Edgar Degas, di cui sono presenti cinque tele, così si ripercorrono i temi principali cari all’artista: il ritratto, i cavalli, le ballerine.
La sala più grande della mostra affronta uno degli artisti più interessanti dell’ottocento: Vincent van Gogh. Anch’esso è compreso nella prima parte della mostra, dedicata ai pittori francesi, in quanto trascorre gran parte della propria vita artistica sulle coste nella Francia meridionale.
Non lasciamo la Francia. Agli albori del novecento Parigi si conferma centro culturale europeo e vede convergere sulle sponde della Senna coloro che daranno vita alle “Avanguardie”. Ed è proprio alle avanguardie e all’Ecole de Paris che sono dedicate le sale centrali della mostra: Henri Matisse, Modigliani, Raoul Dufy, Georges Rouault e il bielorusso Chaim Soutin aprono la strada alle ultime pareti dell’appartamento del Doge, che guardano all’internazionalità.
L’espressionismo tedesco torna al Ducale con Otto Dix e la spettacolare veduta di Dresda di Oskar Kokoschka. Non mancano gli esponenti del “Die Brucke”, con gli elettrizzanti paesagi di Kirchner e le figure inquiete di Heckel e Pechstein, fino ad approdare al pezzo unico di Vassily Kandisky, che lascia per la prima volta il museo di Detroit.
La mostra si conclude con la sala dedicata ad un inedito Picasso, che si riscopre nel suo periodo rosa e blu, nella dolcezza dei tratti delle ultime opere, che sembrano così distanti dai ben noti capolavori cubisti.
Uscendo da una mostra di Cézanne Picasso si rivolse a Matisse “E’ stato il nostro maestro”, l’altro rispose “No, è stato nostro padre”. Questa è la sensazione che lascia la mostra di Palazzo Ducale, un fil rouge che lega la storia e l’anima degli artisti che hanno segnato gli ultimi due secoli di storia.
“Dagli Impressionisti a Picasso – I Capolavori del Detroit Institute of Arts” è aperta al lunedì dalle 15 alle 19; da martedì a giovedì dalle 9.30 alle 19.30; venerdì e sabato dalle 9.30 alle 21.00, domenica dalle 9.30 alle 19.30. La biglietteria chiude un’ora prima.
Per informazioni online o prenotazioni: 0109280010; gruppi scolastici 0108171604 prenotazioniscuole@palazzoducale.genova.it
sito internet: www.impressionistipicasso.it
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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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