CENTRO STORICO: NASCE “IL CIBO AL CENTRO” PER IL RECUPERO DEGLI SPRECHI ALIMENTARI

Di il 9 Aprile 2021
Cibo al Centro

Presentato ieri dall’assessore al Centro storico Paola Bordilli e dal consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni il progetto vincitore del bando

GENOVA – Si chiama “Il Cibo al Centro” il progetto vincitore del bando per rafforzare ed efficientare il sistema anti spreco degli alimenti nel Centro storico.

Ad aggiudicarsi il bando, con un budget di settanta mila euro, è una rete di sei associazioni, con capofila la Fondazione Auxilium. Tra i partners, l’associazione San Benedetto del Porto, Acli, Coop Emmaus, Shalom Odv e Banco alimentare della Liguria onlus.

L’idea del progetto nasce dalla rete Ricibo, che negli ultimi tre anni ha sviluppato un modello di prossimità basato sulla cooperazione, l’economia collaborativa e la condivisione.

«L’emergenza pandemica» – spiega l’assessore al Centro Storico Paola Bordilli«ha acutizzato situazioni di fragilità e la richiesta di generi alimentari. All’interno del Piano integrato Caruggi abbiamo quindi voluto inserire azioni tangibili che potessero dare una risposta immediata ai bisogni dei più fragili. È un progetto innovativo che utilizza una catena logistica che ben si adatta al contesto del centro storico, utilizzando mezzi green ed elettrici».

«”Cibo al Centro”» – commenta il consigliere delegato alle Politiche sociali del Comune di Genova Mario Baroni«si inserisce nella visione globale del Piano integrato Caruggi. Dare una risposta concreta ai bisogni delle persone più fragili è indispensabile per migliorare la qualità della vita dei singoli e dell’intera comunità».

Nel Centro storico sono presenti punti vendita di piccola e media distribuzione e undici istituti scolastici, possibili siti per il recupero delle eccedenze di cibo da redistribuire.

I numeri del progetto

Con “Cibo al centro” è previsto il coinvolgimento di almeno il 30% dei punti vendita della piccola e media distribuzione, delle scuole e dei negozi contattati nell’area dei caruggi. Il progetto, della durata di diciotto mesi, prevede sei azioni di sviluppo. Coordinamento, formazione per i volontari, sviluppo di servizi di recupero, ridistribuzione e di strumenti condivisi. E ancora: comunicazione per la sensibilizzazione di cittadini e aziende, attività educativa nelle scuole e valutazione degli impatti del progetto.

C.S.

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