BRUNORI DA SAS A SRL PER UN NUOVO SPETTACOLO

Di il 9 Marzo 2015

«Presento il lato confidenziale di miei brani e il mio sguardo ironico sulla società attuale»

Di Chiara BozzoBrunori-Sas_980x571

 

Dario Brunori torna a Genova, e lo fa con un nuovo spettacolo, BRUNORI SRL: una società a responsabilità limitata, nel quale le canzoni si mescolano con alcuni monologhi che definisce intimisti, ma non troppo. E così sabato 14 marzo il cantautore calabrese sarà alla Sala Maestrale dell’Auditorium dei Magazzini del Cotone, in quella che è l’anteprima di Supernova il Festival genovese di musica indipendente di Habanero in programma ad aprile al Porto Antico.

Ci puoi spiegare come sarà lo spettacolo che porterai a Genova?

«Sarà prima di tutto diverso rispetto agli spettacoli che ho fatto sin qui. I miei brani saranno completamente riarrangiati perché solitamente sono abituato a presentarli in club o locali. E poi mi sono voluto cimentare nei monologhi, tutti scritti da me, su cose che volevo dire. Diciamo che uscirà attraverso queste parti parlate il mio lato più ironico e cinico. Il mio sguardo verso questa società in cui viviamo che come dico nel titolo vedo molto a responsabilità limitata. Giocherò un po’ su questo cambiamento da Brunori SAS a SRL»

Si può dire che a Genova ci sarà anche una nuova chitarra ad attenderti?

«Sì sì possiamo dirlo, sono molto felice di questo. Avrò per la data di Genova una chitarra preparata dal liutaio genovese Paolo Sussone che per ora ho visto solo da lontano e mi pare già bellissima e sono sicuro che suonerà anche perfettamente»

Dal 2011 attraverso la tua etichetta Picicca ti occupi di produrre vari artisti, da Dimartino a Bobo Rondelli, è appagante aiutare altri cantautori?

«Certo è molto appagante e, devo dire, anche molto piacevole. Io già prima ero abituato a lavorare musicalmente per qualcuno e quindi mi trovo bene in questi panni. In più mi sembra giusto, se le cose vanno bene, sostenere anche artisti che magari non riuscirebbero ad emergere, condividere il più possibile. Non siamo una major ma qualcosa si può fare»

Hai in cantiere un nuovo disco?

«No al momento no, ho voluto focalizzare l’attenzione su questo spettacolo. Sono uno che crede che quando una cosa deve arrivare arrivi, però vorrei costruire un album con più metodo. Vorrei dare vita a qualcosa di nuovo lavorandoci quotidianamente, la fortuna di avere una casa discografica è anche quella di non avere pressioni a meno tu non te la faccia da solo»

Nel tuo racconto nel libro Cosa volete sentire parli della bontà della colazione continentale negli hotel, hai mai provato la colazione genovese focaccia e vino bianco?

«No, l’ho provata per merenda, forse proprio insieme a Sussone. Devo aver esagerato col vino, ho finito per comprare una chitarra».

 

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