Al via la rassegna “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival”

Di il 11 Luglio 2017

Sabato 8 luglio alle ore 21,30 (ingresso libero) allo Scalo Demola di Pieve Ligure, con uno spettacolo su Papa Bergoglio e la sua famiglia, prende il via la X edizione di “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival”, ideato e prodotto da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi. La rassegna è realizzata con il sostegno della Regione Liguria e del Comune di Pieve Ligure. Il primo titolo in programma è “Vengo dalla fine del mondo” di e con Massimo Minella, accompagnato alla fisarmonica da Franco Piccolo. Il giornalista e scrittore genovese affronta il problema delle radici da ritrovare nei grandi movimenti dell’umanità, nelle migrazioni italiane come in quelle attuali dall’Africa e dalla Siria. “Vengo dalla fine del mondo” insegue però in particolare la vicenda privata di una delle tante famiglie italiane che dal Piemonte emigra verso il Sudamerica: è la famiglia Bergoglio impegnata come tante altre in un viaggio di sola andata; a tornare, dalla fine del mondo sarà Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco. In caso di pioggia lo spettacolo avrà luogo al Teatro Massone di Pieve Alta. Informazioni al numero 010/3462247 del Comune di Pieve Ligure e sul sito www.teatropubblicoligure.it

 

Il festival prosegue domenica 9 luglio sempre allo Scalo Demola con il debutto a Pieve e prima nazionale di “Eneide un racconto mediterraneo”: con Andrea Nicolini, interprete di “Sidùn – La città che brucia”, il racconto di una fuga dalla guerra, come accade non solo nell’Eneide, m anche nella Sidùn di Fabrizio De Andrè e oggi ad Aleppo, Beirut, Baghdad. Sabato 15 luglio il pubblico si sposta allo Scalo Torre di Pieve Ligure per ascoltare Maurizio Lastrico, protagonista in prima nazionale nel progetto “Decameron un racconto italiano in tempo di peste”. Dopo le parole di Boccaccio, domenica 16 luglio lo Scalo Torre ospita quelle di Ernest Hemingway con “Il vecchio e il mare” proposto da Roberto Alinghieri, accompagnato dall’Ensemble Hemingway”. Sabato 29 luglio il festival si sposta allo Scalo Chiappa, dove Gian Luca Favetto, Saba Anglana e Fabio Barovero presentano “Le radici davanti”, un recital di geografia esistenziale scritto dallo stesso Favetto, dedicato al rapporto tra passato, presente e futuro. Infine, domenica 30 luglio sempre allo Scalo Torre, si chiude con Mario Incudine e Antonio Vasta in “Odissea un racconto mediterraneo”, interpreti di un concerto di musiche e parole del canto IX, il Ciclope, dove le parole di Omero si cambiano con i testi di Pirandello in siciliano e di Camillo Sbarbaro, figlio della nostra terra di Liguria. Gli spettacoli sono ad ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti. Gli spettacoli si svolgono al tramonto. È disponibile il parcheggio nei pressi della stazione Ferroviaria di Pieve Ligure.

 

 

CALENDARIO SPETTACOLI E SCHEDE

 

Domenica 9 luglio 2017 – Ore 21,30

Pieve Ligure, Scalo Demola

Ingresso libero

Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione

ENEIDE UN RACCONTO MEDITERRANEO

ANDREA NICOLINI – Sidùn – La città che brucia

La poesia di Virgilio appare come una drammatica cronaca attuale: città in fiamme, profugo, esule, barca, mare. Sono parole che, nude e scarne, creano un ponte tra la distanza altrimenti astratta tra noi ed Enea. Andrea Nicolini, attore e musicista, tesse un’architettura di parole e musiche, di versi e canti, dalle parole di Virgilio alla Sidùn che brucia di Fabrizio De André, perché Troia in fiamme è Aleppo, è Beirut, è Baghdad.

Ingresso libero

Pieve Ligi

 

 

Sabato 15 luglio 2017 – Ore 21,30 – Pieve Ligure, Scalo Torre

Ingresso libero

Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione

DECAMERON UN RACCONTO ITALIANO IN TEMPO DI PESTE

MAURIZIO LASTRICO

Progetto e regia di Sergio Maifredi

Con il patrocinio dell’Ente Nazionale Boccaccio

In collaborazione con Gian Luca Favetto

Consulente letterario Maurizio Fiorilla

Maurizio Lastrico restituisce la lingua originale di Giovanni Boccaccio rendendola accessibile e comprensibile come fosse la lingua di un testo contemporaneo. Uno spettacolo divertente e colto davvero per tutti.

 

Domenica 16 luglio 2017 – Ore 21,30 -Pieve Ligure, Scalo Torre

Ingresso libero

Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione

IL VECCHIO E IL MARE

ROBERTO ALINGHIERI con l’ENSEMBLE HEMINGWAY

Ad occhi chiusi, di fronte al mare, saremo tutti il vecchio Santiago, il vecchio che parla da solo, che racconta la sua lotta contro i propri limiti e le proprie paure; saremo tutti sulla sua barca, in mezzo all’oceano. Il mare come luogo di sfida, di riflessione obbligatoria e profonda. L’uomo ha un arpione, il pesce spada ha una spada… Il pesce spada è un pesce nobile, non è uno squalo e la nobiltà dello scontro si misura ad ogni strappo dell’animale, ad ogni giro di lenza… Un racconto semplice, la storia di un vecchio, di un ragazzo che lo aspetta, che vinca o che perda, per imparare da lui, di un marlin e di tanti, troppi squali: una storia al limite della morte. Tanti temi nel capolavoro di Hemingway che nel 1959, con il film di Sturges interpretato da Spencer Tracy, vinse un oscar: non per l’interpretazione, ma per le musiche. Il grande Dimitri Tiomkin, autore delle più belle colonne sonore internazionali dagli anni ‘30 agli anni ’60, compose le musiche che facevano da contrappunto efficace ai silenzi del mare e agli stati d’animo evocati da Hemingway.
Uno spettacolo con un grande attore e 6 musicisti che ripercorre l’intero romanzo e le sue drammatiche sfumature attraverso le parole del grande scrittore nella storica traduzione di Fernanda Pivano e le musiche tratte dalla colonna sonora del celebre film. Ne sono protagonisti: Roberto Alinghieri (voce) e l’Ensemble Hemingway, ovvero Giuseppe Bruno (direzione e pianoforte); Bruno Fiorentini (flauto); Valentina Renesto (sax alto, voce); Francesca Simonelli (sax tenore); Valerio Giannarelli (violino); contrabbasso: Danilo Grandi (contrabbasso).

 

Sabato 29 luglio 2017 – Ore 21,30 – Pieve Ligure, Scalo Chiappa

Ingresso libero

Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione

LE RADICI DAVANTI

Recital di geografia esistenziale di Gian Luca Favetto

Da “Se dico radici dico storie” di Gian Luca Favetto (Laterza)

GIAN LUCA FAVETTO, SABA ANGLANA, FABIO BAROVERO

Le radici sono il futuro. Sono al futuro, guardano sempre in quella direzione. Hanno un passato, affondano nel presente, ma esistono per il futuro. Sono memoria e futuro al tempo stesso, memoria del futuro. Le radici non stanno, vanno. Dentro di esse coesistono l’idea e la natura dell’abitare e dell’andare, del residente e del viaggiatore, del nomade e dello stanziale. Perché sono destino e destinazione. È per questo che le radici sono davanti, non dietro. Sono i nostri polpastrelli, i nostri occhi, ciò che entra per primo in contatto con l’altro. Non sono la nostra cuccia, sono la lente attraverso cui leggere e vivere il mondo. A ben vedere, a ben ascoltare, le radici sono le storie che ci raccontano: che noi raccontiamo e che raccontano noi. Tratto dal libro “Se dico radici dico storie” (Laterza), il recital adopera la musica come scenografia: un fluire di suoni, rumori, melodie che diventano, di volta in volta, luogo, personaggio, cascina, bastimento, orizzonte, paese, città, viaggio. Due voci leggono e cantano, dialogano, si alternano, fanno accadere le cose, dicono le storie di cui siamo fatti.

 

 

Domenica 30 luglio 2017 – Ore 21,30 – Pieve Ligure, Scalo Chiappa

Ingresso libero

Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione

ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO

MARIO INCUDINE e ANTONIO VASTA – Il ciclope (canto IX)

È il primo cunto di Odisseo. È il racconto con cui inizia la “versione di Odisseo”. Alla reggia di Alcinoo, Odisseo ascolta Demodoco il cantore narrare della guerra di Troia e dei ritorni degli eroi sopravvissuti. Odisseo piange e si rivela ad Alcinoo. Omero dal racconto in “oggettiva” passa al racconto in “soggettiva”. Odisseo dipana per Alcinoo il filo delle sue avventure ed inizia con gli “effetti speciali”, con il ciclope Polifemo, certo di catturare l’attenzione del re e di ottenere da lui navi per tornare ad Itaca. Mario Incudine, artista di straordinario talento, attore, cantante, scrittore, reduce dal successo de Le Supplici a Siracusa di cui ha firmato la regia con Moni Ovadia e di cui è stato interprete e traduttore in lingua siciliana, affronta a suo modo questo “cunto”. Lo trasforma in un vero e proprio canto con musiche scritte appositamente da Antonio Vasta, suo fidato collaboratore.

Il Ciclope di Omero si contamina con la riscrittura di Pirandello e di Sbarbaro, entrambi “traduttori” del Ciclope di Euripide. Ed è interessante notare che Pirandello lo traduca a ridosso della prima guerra mondiale e Sbarbaro delle seconda. Il Ciclope anche questo è: la forza bruta contro l’intelligenza, la violenza contro l’accoglienza.

 

(C.S.)

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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