Cornigliano, il belvedere sul Polcevera intitolato a Mirko Vicini, vittima del crollo di ponte Morandi

Di il 18 Marzo 2022

GENOVA – Si è tenuta questo pomeriggio a Coronata la cerimonia di intitolazione del belvedere sul Polcevera a Mirko Vicini, scomparso il 14 agosto 2018 nel crollo di Ponte Morandi.

Alla cerimonia erano presenti tra gli altri il sindaco di Genova Marco Bucci, il vicesindaco e assessore ai servizi civici Massimo Nicolò, l’assessore al sociale del Municipio VI Medio Ponente Marialuisa Centofanti e Paola Vicini, madre di Mirko Vicini.

Al ragazzo, che al momento della scomparsa aveva appena 30 anni e lavorava nei pressi dell’isola ecologica AMIU di Campi travolta dal crollo del ponte, è stato dedicato il belvedere posto nel tratto terminale di via Coronata, nei pressi dell’Oratorio di Nostra Signora Assunta.

La scelta di questo luogo è dovuta al fatto che Mirko Vicini abitava a Coronata con la sua famiglia e amava spesso intrattenersi proprio sul belvedere con vista sul Polcevera.

L’iter di intitolazione del belvedere a Mirko Vicini era partito nell’agosto 2021 su richiesta di un conoscente della famiglia Vicini, Angelo Spanò. La proposta, condivisa fin dall’inizio dalla madre del giovane, è stata subito presa in carico dal Comune di Genova che, in collaborazione con il Municipio VI Medio Ponente, l’ha portata a termine in pochi mesi.

«Non potevamo che condividere la proposta di dedicare a Mirko Vicini il belvedere di Coronata – dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci –. La ferita del crollo di Ponte Morandi è sempre viva nei nostri cuori. Abbiamo lavorato senza sosta anche in memoria di Mirko per restituire alla città un ponte sicuro, il ponte che oggi solca la vallata sotto Coronata. Quello che è accaduto non deve mai più accadere. Il nostro è un impegno dovuto, nel rispetto del ricordo che abbiamo di Mirko e di chi, con lui, ha perso la vita quel giorno».

«Dedicando a Mirko Vicini il belvedere della “sua” Coronata – commenta il vicesindaco Massimo Nicolò – vogliamo scolpire nella memoria collettiva di Genova il ricordo di questo sfortunato ragazzo. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito all’iniziativa, in particolare Angelo Spanò che l’ha proposta e gli uffici comunali per averci lavorato con celerità e solerzia. Un grande abbraccio, infine, alla signora Vicini, che merita tutto il nostro affetto e tutta la nostra ammirazione per i sacrifici che sta facendo, insieme ai parenti delle altre 42 vittime, per avere finalmente giustizia».

«La tragedia del ponte ha colpito nel profondo tutti noi, con ferite non rimarginabili per le famiglie coinvolte, i parenti, gli amici – afferma il presidente del Municipio VI Medio Ponente Mario Bianchi –. I nomi e i volti delle 43 vittime rimarranno nelle nostre menti e nei nostri cuori. Con il ricordo di Mirko a Coronata la sua, la nostra comunità, ricorda e si stringe attorno ad uno dei suoi figli».

«Non ho conosciuto personalmente Mirko Vicini, né l’altro collega Amiu Bruno Casagrande, essendo arrivato in azienda nel 2019 – spiega Pietro Moltini, vicepresidente Amiu – ma, dalle parole affettuose che ho sempre sentito da parte dei colleghi con cui hanno lavorato, l’autentica emozione di chiunque in azienda ricordi i tragici momenti dell’agosto 2018, il grande impegno e coraggio di ciascuno nell’affrontare quei momenti durissimi dimostra quanta grande forza d’animo e grande cuore animano le nostre donne e i nostri uomini. Certo niente potrà restituire ciò che ci è stato tolto, ma il ricordo del valore delle persone non potrà certamente essere dimenticato. E questo momento emozionante insieme ce lo ricorda chiaramente e in modo indelebile»

«Ringrazio Angelo Spanò per l’idea di dedicare a mio figlio il belvedere di via Coronata – aggiunge Paola Vicini, madre di Mirko Vicini – e il Comune di Genova, insieme al Municipio VI Medio Ponente, per averla portata a compimento. Questa iniziativa deve servire a non dimenticare mai ciò che è successo, facendo sì che chiunque volga gli occhi alla targa ricordi per sempre, oltre a Mirko, gli altri 42 Angeli strappati ingiustamente alla vita ed ai loro affetti».

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