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Genova Cultura: un sabato per conoscere meglio la nostra città
GENOVA-Sabato 16 novembre alle ore 15 Genova Cultura propone il tour “Crociate, camalli, gru ad acqua… il porto di Genova”, condotto da guida abilitata, che avrà la durata di un’ora e trenta circa.
Il Porto di Genova, inizialmente solo un’insenatura naturale, comincia ad essere attivo fin dal V secolo a.C. La storia del Porto Antico, denominato Mandraccio è la storia di un approdo che ha seguito il corso delle innovazioni nella struttura delle navi e nei modi di imbarco e sbarco delle merci. Già al centro dei traffici nell’antichità e nel corso del Medioevo, dopo l’anno Mille sorsero i primi pontili in legname.
Dal 1099 al 1815 Genova mantenne con diversi gradi la sua sovranità e fu una vera capitale europea, creando in tutto il Mediterraneo una rete di punti di appoggio commerciali e navali (i cosiddetti “fondaci”) che costellavano tutte le sponde dei mari fino al Mar Nero.
Tra il XIV ed il XVI secolo, i facchini – chiamati a Genova camalli dal turco hamal (portatore) – non si limitano al semplice trasferimento delle merci nei magazzini portuali, ma ne seguono gli spostamenti in un’area molto più vasta, arrivando a rifornire, oltre ai dettaglianti cittadini, anche i luoghi di partenza delle carovane da soma dirette oltre gli Appennini.
Elemento caratteristico dell’abbigliamento dei camalli era lo “scossalin” (grembiule) legato in vita di tela blù, il famoso tessuto universalmente conosciuto come “Blù di Genova”, progenitore dei moderni jeans.
I “ligaballe” erano specializzati nella confezione e nella riparazione delle merci in colli. Tra il 1874 e l’inizio del XX Secolo Genova vive un nuovo periodo di sviluppo marittimo con la costruzione del nuovo porto che verrà ampliato notevolmente anche nel 1919 e nel 1945. Negli ultimi decenni i traffici portuali si sono spostati sempre di più verso il Ponente cittadino e la vecchia area – il “porto antico” – ha trovato il proprio nuovo utilizzo partendo dalla ristrutturazione del 1992.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Sabato 16 novembre alle ore 16 Genova Cultura propone la visita guidata alla mostra Bernardo Strozzi (1582/1644). La conquista del colore.
La mostra monografica, nella suggestiva cornice di Palazzo Nicolosio Lomellino, conta una cinquantina di opere, di cui una ventina mai esposte e sette inediti assoluti e ripercorre i momenti principali della carriera del “prete genovese”, uno dei principali artisti del Seicento genovese e noto a livello internazionale.
La mostra curata da Anna Orlando e Daniele Sanguineti, rappresenta un evento straordinario, sia dal punto di vista scientifico che culturale, con l’eccezionale opportunità di esporre le opere del pittore a confronto diretto con il suo ciclo di affreschi-capolavoro, riscoperto al primo Piano Nobile nell’anno 2000.
L’esposizione, nelle cinque sale al piano nobile di Palazzo Nicolosio Lomellino, ha l’obiettivo di mostrare al pubblico il meglio delle sue opere e il suo singolare contributo alla storia della pittura genovese del Seicento. Attraverso i dipinti per la devozione domestica, le pale d’altare, i ritratti e le nature morte, si arriva al cuore della mostra, la sala centrale del Primo Piano Nobile, che custodisce l’affresco-capolavoro, ponendo quindi l’attenzione sul tema dello spazio.
Un sistema di specchi invita il visitatore a osservare il racconto colorato dell’Allegoria dell’Evangelizzazione del Nuovo Mondo che l’artista immaginò per il marchese Luigi Centurione, allora proprietario del Palazzo. Si entra quindi in quel “mood” di stravaganza e meraviglia tipico dell’età Barocca, di cui Strozzi è protagonista e pioniere, anche grazie all’allestimento di una selezione di opere che fanno da richiamo all’affresco e che rievocano, in particolare, il periodo finale trascorso a Venezia.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: genovacultura@genovacultura.org
0103014333 – 3921152682
C.S.
Su Redazione
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