Intitolazione della piazza a Santa Caterina Fieschi Adorno: la cerimonia avvenuta il 12 settembre

Di il 15 Settembre 2025

GENOVA – venerdì 12 settembre la piazzetta adiacente alla Chiesa della Santissima Annunziata di Portoria (nota anche come Santuario di Santa Caterina) e al Museo dei Cappuccini, è stata intitolata a Santa Caterina Fieschi Adorno. L’iniziativa promossa dal Museo dei Cappuccini vuole rendere omaggio alla storica rettrice dell’Ospedale Pammatone e celebra i valori di solidarietà e accoglienza.

Alla cerimonia sono intervenuti l’Arcivescovo di Genova, Monsignor Marco Tasca; l’assessora comunale a Welfare, Servizi sociali, Famiglie, Terza età e Disabilità Cristina Lodi; il direttore del Museo dei Cappuccini e rettore del Santuario di Santa Caterina, Frate Vittorio Casalino; il ministro provinciale dei frati minori cappuccini, Padre Luca Simoncini; la presidente del Municipio I Centro Est Simona Cosso. Erano presenti, tra gli altri, l’assessore comunale alla Cultura Giacomo Montanari e il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa.

Santa Caterina Fieschi Adorno, nata a Genova nel 1447 dalla famiglia Fieschi, è riconosciuta come esempio di carità e dedizione; dedicò la sua esistenza alla cura di malati e bisognosi. Venne proclamata Santa nel 1737 e riconosciuta co-patrona degli ospedali italiani dal 1943.

«Quella di Santa Caterina Fieschi Adorno è una figura straordinaria, scolpita nel cuore, nell’anima e nella storia della nostra città che oggi, su impulso del Museo dei Cappuccini, le dedica uno spazio ritagliato tra due luoghi di immenso valore spirituale, religioso e culturale quali la Chiesa della Santissima Annunziata di Portoria e lo stesso Museo dei Cappuccini – ha detto la assessora Lodi – Genova vanta un’antichissima tradizione di solidarietà, accoglienza e sostegno ai più fragili: una tradizione di cui Santa Caterina è stata protagonista e precursora, rinunciando alle ricchezze materiali per dedicare, insieme al marito Giuliano, il resto della sua vita terrena alla cura dei poveri e degli ammalati. E non solo. Santa Caterina si trasferì in un locale dell’Ospedale Pammatone, assistendo in prima persona i bisognosi e dirigendo le attività dell’istituto: un fatto unico per l’epoca che ci restituisce l’immagine di una donna moderna, emancipata e coraggiosa – conclude Lodi – a cui oggi Genova riconosce, con questa bellissima iniziativa, un altro, meritato tributo».

«In un mondo, quello del terzo millennio, in cui le donne faticano ancora a prendersi gli spazi che meritano nella vita economica, sociale e politica, in Italia come in gran parte del resto del mondo, la storia della genovese Caterina Fieschi Adorno, poi proclamata Santa, testimonia quanto le donne possano fare per il progresso umano e civile, superando ostacoli, culturali e familiari in apparenza insormontabili – il commento della presidente Cosso – Per questo motivo, sono molto grata al Museo dei Cappuccini e a tutte e tutti coloro che, intitolandole questa piazzetta, incuneata tra due magnifici luoghi di devozione e contemplazione, hanno contribuito ad accendere i riflettori su un personaggio indimenticabile come Santa Caterina, pioniera dei diritti e dell’empowerment al femminile».

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