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“Buon Compleanno Faber. Tra sacro e profano”: viadelcampo29rosso festeggia De Andrè con una giornata di musica, aneddoti ed incontri
GENOVA – E’ uno degli appuntamenti più sentiti ed imperdibili per i fan di Fabrizio De André a Genova: è il Compleanno Faber, che lo spazio – museo viadelcampo29rosso propone per il tredicesimo anno nel cuore della Città Vecchia. Un evento gratuito e aperto a tutti coloro che amano il cantautore, un vero poeta del Novecento nato a Genova, il 18 febbraio del 1940.
“Tra sacro e profano” è il tema che caratterizzerà questa edizione, che si terrà sabato 22 febbraio dalle ore 15 alle 19 presso il museo dedicato alla “scuola genovese” dei cantautori nella “sua” Via del Campo, di proprietà del Comune di Genova e gestito dal 2012 dalla Cooperativa Solidarietà e Lavoro.
L’evento prende il via con i saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura del Comune di Genova Lorenza Rosso, che dichiara: “Fabrizio De André è una figura iconica per la nostra città, un cantautore che ha messo la firma su autentici capolavori, paragonabili a poesie dal significato più profondo. Celebrarlo nel cuore della città è diventato un appuntamento fisso ogni anno, un momento di musica e convivialità che richiama tutti i suoi fan, dai più grandi ai più giovani, per un pomeriggio di festa in suo onore. Il tema di quest’anno incuriosisce davvero tanto, perché va a esplorare quel mondo religioso della seconda metà del ‘900 in piena rivolta studentesca. Continuare a portare in alto la memoria di Faber non è solo un dovere della città e dei suoi abitanti, ma permette di far comprendere quanto il cantautorato genovese abbia segnato profondamente la musica italiana, ieri e oggi”.
Dopo una breve presentazione della scaletta dell’evento, si scopriranno eccezionalmente le partiture e verranno rivelati aspetti inediti de La Buona Novella, secondo concept album di De André pubblicato nel 1970, negli anni delle grandi battaglie studentesche, ispirato dalla lettura di alcuni Vangeli Apocrifi come il Protovangelo di Giacomo in cui è manifesta la visione laica del mondo, l’attenzione per gli ultimi e la ricerca di riscatto della condizione umana. Un’ opera di grande impatto e spessore musicale che vide anche la composizione delle musiche nata dalla collaborazione tra Fabrizio e il Maestro Gian Piero Reverberi che realizzò anche la direzione orchestrale dell’album in sede di registrazione.
“Avevo urgenza di salvare il cristianesimo dal cattolicesimo. – dichiarò a suo tempo De André – I Vangeli Apocrifi sono una lettura bellissima con molti punti di contatto con l’ideologia anarchica.”
Alfredo Franchini, giornalista e scrittore legato a Faber da un rapporto di stima e frequentazione, ripercorrerà alcuni temi del suo ultimo libro “Dio è gratis, il prossimo costa. Il Vangelo di De André e Pasolini”, in dialogo con Antonio Vivaldi.
Pasolini e De André erano ladri che rubavano le vite degli altri per metterle nelle loro opere, dove c’è il buio, la luce, il mistero dell’esistenza, la morte. Due atei a modo loro che hanno sentito il bisogno di raccontare Cristo come uomo in una visione del mondo di tipo epico-religioso. “Dio è gratis, il prossimo costa” ripercorre in parallelo vita e pensiero dei due grandi poeti del Novecento e, attraverso le loro parole, cerca di rispondere alla domanda su chi è Cristo al giorno d’oggi. Alfredo Franchini mette a confronto il pensiero anticonformista dei due poeti corsari, di diversa formazione (Fabrizio anarchico, Pier Paolo marxista), ma con l’identico agire culturale. Scelte diverse nel racconto dei rispettivi vangeli (De André si basa sui testi apocrifi, Pasolini su san Matteo), messaggio identico. Il libro scorre in parallelo nelle comuni passioni dei due artisti: la poesia, i dialetti, la natura, la musica. Anche Pasolini era un musicista, autore di saggi critici su Bach e di canzoni per Domenico Modugno e Sergio Endrigo. In definitiva, chi è Gesù oggi, nell’intreccio millenario tra religione ed economia? Per Pasolini l’immagine è sdoppiata tra una figura estremistica, o vista come tale dai pochi cattolici credenti, e un’altra convenzionale, pura figura di potere. Per De André è probabilmente quell’uomo che, incontrando gli ultimi della società, si riconosce in loro.
Con il ricordo di Enrico Borzini, nipote di Remo, si scopriranno luci e ombre di un uomo che amava l’arte, la poesia e la musica. Si racconterà del profondo rapporto di amicizia tra il poeta-imprenditore Remo Abelardo Borzini, autore del bellissimo libro sui bordelli genovesi “Il malamore” e il giovane De André. Dopo la chiusura definitiva in Italia delle cosiddette “case di tolleranza”, il problema del “libero amore” si è ingigantito in maniera preoccupante e non ha mai smesso di rappresentare un argomento di dibattito. Il fenomeno della prostituzione è analizzato a partire dai secoli e dalle culture del passato, per poi restringere progressivamente il campo dell’indagine all’Italia. Una particolare attenzione è riservata alla ricostruzione del fenomeno nella città di Genova: l’autore varca le soglie delle “case chiuse” e riporta alla luce il crogiuolo di personaggi che le frequentavano e le animavano, i rituali che vi si consumavano, i luoghi in cui il sesso trionfava nella sua bruta elementarità, nel suo fascino scabro e nel suo nudo candore.
Per l’occasione Enrico Borzini porterà in mostra la chitarra, una Levin del 1963, appartenuta a Remo Borzini dono di Fabrizio De André in nome della loro amicizia. Il valore dello strumento è dato dalla sua stessa storia, il 27 luglio dell’anno 1900, Herman Carlson Levin iniziò a costruire i suoi meravigliosi e fantastici strumenti a corda in un piccolo laboratorio a Göteborg in Svezia. Naturalmente, oggi la maggior parte delle persone conosce Levin sia come belle chitarre orchestrali che come strumenti scolastici semplici e dal suono non così buono degli anni ’50/’60. Molto prima Levin era al top in Europa e in altre parti del mondo, un culmine come costruttore di strumenti all’Esposizione Mondiale di Madrid nel 1907. Ricevettero una medaglia d’oro per le migliori chitarre, e questo nella patria dei liutai spagnoli!
Durante i vari interventi non mancheranno intermezzi di musica dal vivo: ascolteremo Faty Baba accompagnato alla tastiera da Daniele Marino, Matteo Troilo, Matilda Marozzo e Alessandro Chiappori nelle loro personali ed emozionanti versioni del repertorio di Faber.
Saranno esposti “pezzi unici”, come il cartonato autografato da Fabrizio De André nel 1969 e il manifesto dell’incontro tenutosi ad Intra il 13 aprile 1969 al Cinema Impero dove si parlò di Tutti morimmo a stento e si accennò al nuovo disco in progress, appuntamento che vide De André accompagnato dall’amico e collaboratore, il poeta genovese Riccardo Mannerini. Esporremo per l’occasione articoli d’epoca de “Il Verbano” ed una foto dello stesso Mannerini davanti ai manifesti dell’appuntamento ormai passato alla storia e organizzato da Don Carlo Scaciga per la Pasqua dei Giovani.
Un momento di festa e condivisione a conclusione del pomeriggio con il taglio simbolico della torta di Compleanno servita ai partecipanti e tagliata in Piazza del Campo, gentilmente offerta da Pasticceria Sansebastiano e Pasticceria Marescotti di Alessandro Cavo
L’evento è realizzato dalla Cooperativa Solidarietà e Lavoro in collaborazione con il Comune di Genova, il Progetto di Comunità Sestiere di Pré, l’Associazione Pasticcerie FIPE -Confcommercio Genova e Associazione Via del Campo e Caruggi.
INFO
Ingresso libero sino a capienza sala.
Per informazioni: info@viadelcampo29rosso.com ; telefono: 010.2474064
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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