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CONCLUSO IL PROGETTO “OLD BASIL” DI COLDIRETTI: UN PASSO DECISIVO NELLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL BASILICO GENOVESE DOP
L’evento ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e produttori locali, focalizzandosi sui risultati ottenuti nel biennio di attività
GENOVA – Si è tenuta oggi, presso la Sala Trasparenza della Regione Liguria, la conferenza conclusiva del progetto OLD BASIL, intitolata “Alle radici del mito del Basilico Genovese DOP: Storia e tutela, futuro e biodiversità del gioiello del nostro territorio”. L’evento organizzato da Coldiretti Genova e si svolge all’interno del progetto “OLD BASIL” sostenuto dal Programma di sviluppo rurale 2014-2022 e guidato dal Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP, con la collaborazione del DISTAV-Università di Genova, in partenariato con il CeRSAA azienda speciale della CCIAA Riviere di Liguria), Coldiretti Genova e le aziende agricole Ratto Francesco, Casotti Roberto e Le serre sul mare, con il sostegno e la partecipazione di Regione Liguria.
L’evento ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e produttori locali, focalizzandosi sui risultati ottenuti nel biennio di attività. L’incontro si è aperto con una riflessione importante sulla storia e produzione di questa eccellenza e sulla sua evoluzione nel mercato, dove oggi la tutela della DOP fa la vera differenza per produttori, consumatori e operatori. È stata un’occasione per approfondire la conoscenza di passato, presente e futuro del prodotto simbolo della nostra regione.
Il progetto OLD BASIL, avviato nel 2023 e conclusosi a dicembre 2024, ha raggiunto l’importante obiettivo di recuperare e mettere a disposizione del Basilico Genovese DOP alcune sementi originali. Questo risultato è fondamentale per preservare nel tempo le caratteristiche tradizionali e la tipicità di questo prodotto simbolo della Liguria. Il Basilico Genovese DOP deve infatti le sue caratteristiche distintive all’interazione tra genetica, ambiente di coltivazione e tecniche tradizionali affinate dai produttori liguri. Il progetto OLD BASIL ha dunque permesso di recuperare antiche sementi autoctone, garantendo la biodiversità e la qualità del prodotto nel rispetto del disciplinare DOP. Queste selezioni varietali saranno essenziali per rendere disponibile il patrimonio genetico originale anche in futuro e rappresentano una preziosa risorsa che deve essere conservata in modo scientificamente corretto.
Stefano Bruzzone, Vice Presidente di Coldiretti Genova, ha dichiarato: “Il Basilico Genovese DOP è uno dei simboli della Liguria e rappresenta una risorsa fondamentale per l’agricoltura regionale. La sua tutela è un impegno che Coldiretti porta avanti con passione, promuovendo l’eccellenza e sostenendo le politiche agricole che valorizzano il nostro patrimonio”. Luca Dalpian, Presidente di Coldiretti Genova, ha aggiunto: “Oggi abbiamo dimostrato che la storia e la tradizione non sono solo patrimonio culturale, ma anche un motore di sviluppo economico”. Paolo Corsiglia, Vice Presidente di Coldiretti Genova, ha commentato: “Il progetto OLD BASIL è fondamentale per garantire la continuità e l’eccellenza di un prodotto che da secoli è protagonista della cucina ligure e rappresenta un importante indotto economica per l’intera agricoltura regionale”.
Il progetto ha raggiunto importanti risultati nella tutela e valorizzazione del Basilico Genovese DOP. Sono state riprodotte e caratterizzate nove selezioni autoctone, valutandone la performance agronomica e incrementando la disponibilità di semi. Le sementi sono state risanate da patogeni trasmissibili e parte del germoplasma è stato conservato presso la Banca del Germoplasma del CeRSAA. Inoltre, sono stati creati nuclei di moltiplicazione affidati a produttori custodi della biodiversità ed è stato predisposto il dossier per l’iscrizione delle nove accessioni all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.
Mario Anfossi, Presidente del Consorzio Basilico Genovese DOP, ha sottolineato: “La biodiversità è un valore da preservare. Il recupero delle antiche varietà di basilico è cruciale per mantenere viva la tipicità del prodotto, assicurando che anche le generazioni future possano godere di un basilico genuino e di alta qualità, per questo abbiamo predisposto il dossier per poter iscrivere le varietà all’Anagrafe nazionale della biodiversità.”
Laura Cornara, docente di Botanica del Distav-Unige ha sottolineato che: “È di fondamentale importanza portare avanti studi multidisciplinari che permettono di caratterizzare con criteri scientifici i prodotti tipici del nostro territorio, evidenziando le loro peculiarità e i loro pregi, e nello stesso tempo proteggendoli da imitazioni.
Il Direttore del CeRSAA, Giovanni Minuto ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra enti di ricerca e produttori locali per il successo del progetto: “La caratterizzazione e la conservazione delle sementi autoctone sono fondamentali per la sostenibilità e la competitività del Basilico Genovese DOP. La salvaguardia e la valorizzazione delle produzioni agricole tipiche e di qualità è l’obiettivo prioritario per la conservazione dell’agrobiodiversità della nostra splendida terra”.
Infine, ha concluso l’evento l’Assessore all’agricoltura Alessandro Piana: “Il Basilico Genovese DOP non è solo una coltivazione: è un’eredità agricola che racconta un territorio fatto di fatica, ingegno e passione e con la sua ricetta autentica è oggi uno dei condimenti più conosciuti al mondo, un vero ambasciatore della Liguria sulla scena internazionale. Grazie al PSR e agli investimenti regionali, abbiamo avviato un percorso virtuoso che ha portato alla conservazione e al recupero di oltre 200 varietà locali e con il Complemento regionale di Sviluppo Rurale 2023-2027, continueremo a investire in azioni di tutela della biodiversità, con interventi specifici a favore degli agricoltori custodi e nuove iniziative per la salvaguardia e la valorizzazione delle varietà autoctone.”
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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