Il cordoglio di Lunaria Teatro per la scomparsa di Adriana Innocenti

Di il 9 Marzo 2016

Adriana Innocenti_archivio foto L'Unità

È morta Adriana Innocenti, una delle attrici più rappresentative della storia del teatro del Novecento. Nella sua lunga carriera – fino a poche settimane fa era ancora in scena al Teatro Erba di Torino a fianco di suo marito Piero Nuti– ha affrontato molti generi dello spettacolo, teatro innanzitutto, ma anche cinema e televisione.

Raccontava, già in là con l’età, come fosse riuscita anche a muoversi nell’arte della rivista e di come avesse, vestita solo di una farfallina, capito come si cammina davanti al pubblico.
Per rimanere in teatro ha lavorato con i più importanti registi della sua generazione: Giorgio Strehler, Aldo Trionfo, Luca Ronconi.
Con Trionfo fece Il Trigamo o la spartizione uno spettacolo dal romanzo di Piero Chiara a fianco di Valeria Moriconi, per il quale ricevette lei (e non la protagonista!) un importante premio.

Lunaria Teatro ha avuto la possibilità di condividere con lei – e con Piero Nuti, genovese che ha sempre cercato di tornare nella sua città – tante avventure, fin da una delle prime edizioni del Festival in una notte d’estate a San Matteo a Genova.

«Nel 2001 – ricorda Daniela Ardini, direttrice artistica di Lunaria – ospitammo uno degli spettacoli più belli, Erodiade, testo scritto per lei da Giovanni Testori con la regia straordinaria dello stesso autore, regia che lei osservava scrupolosamente anche dopo molti anni.

«Ricordiamo ancora l’edizione 2014 del nostro Festival in una notte d’estate quando presentò, sempre a Piero, uno spettacolo dedicato a Socrate e Santippe. Durante un accenno di danza il tacco le si infilò in una buca della pavimentazione del sagrato della Chiesa di San Matteo ed entrambi caddero con molta eleganza abbracciati. Un grande applauso del pubblico sottolineò l’effetto che sembrava di regia, lo stesso applauso che il pubblico vorrà tributare alla memoria di una interprete che ha fatto del teatro la sua vita, standoci autorevolmente, come dice la sua autobiografia, “a piedi nudi”».

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