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Teatro Pubblico Ligure: al “Pieve Ligure Art Festival 2025” in programma cinque spettacoli dal 10 febbraio al 5 maggio

PIEVE LIGURE (GE) – Terza stagione invernale per il “Pieve Ligure Art Festival” che dal 10 febbraio al 5 maggio 2025 torna al Teatro Massone di Pieve Alta, in provincia di Genova, con cinque spettacoli improntati alla novità, proposti a un pubblico che si è rivelato aperto alla scoperta di ciò che si prevede essere un valore nel futuro della scena italiana. La Stagione 2025, ideata e diretta da Sergio Maifredi, è prodotto da Teatro Pubblico Ligure con il sostegnodel Comune di Pieve Ligure e la collaborazione della Pro Loco di Pieve Ligure e Pro Loco di Sori. Gli ospiti sono la campionessa italiana di poetry slam 2023 Gloria Riggio, che non si è mai esibita in Liguria e propone lo spettacolo di poesia orale e performativa “Periodi ipotetici” (10 febbraio; Mario Incudine con “Parlami d’amore” di Costanza DiQuattro con Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica, dedicato alla radio (28 febbraio); Mino Manni con “Odissea e Iro”, canto XVIII del progetto “Odissea un racconto mediterraneo” (31 marzo); il cantautore Max Manfredi con l’anteprima nazionale di “Simbolo” sul poeta Dino Campana (14 aprile); il giornalista e scrittore Massimo Minella con l’anteprima nazionale di “Dieci navi per la salvezza” (5 maggio), che ha scritto con Danila Suzzi e interpreta affiancato da Franco Piccolo alla fisarmonica.
In occasione di ogni spettacolo, Teatro Pubblico Ligure ha organizzato un servizio bus navetta, con prenotazione obbligatoria alla mail info@teatropubblicoligure.it, che tocca Brignole (19.35), Quarto Alto (19.55), Croce Verde Nervi (20.05), Sori (20.25), Recco (20.35), Pieve Alta (20.50) e ritorno. Biglietti: 20 euro intero, 15 euro ridotto. Abbonamenti a 5 spettacoli: 50 euro intero, 40 euro ridotto. Prevendita online su www.mailticket.it, Pro Loco Sori negli orari di apertura, a teatro prima degli spettacoli. Per informazioni info@teatropubblicoligure.it oppure Pro Loco Sori tel. 0185 700681.
La Stagione 2025 del “Pieve Ligure Art Festival” al Teatro Massone di Pieve Alta prende il via lunedì 10 febbraio alle 21 con “Periodi ipotetici”, spettacolo di poesia orale e perfomativa di e con Gloria Riggio, campionessa italiana di poetry slam 2023, con le musiche originali di Fabio Schember eseguite dal vivo con la chitarra, la fisarmonica e l’armonica a bocca. Dopo il successo estivo di Filippo Capobianco, prosegue il viaggio in questa forma spettacolare di versificazione dal vivo, nata negli Stati Uniti e ora diffusa anche in Europa. Gloria Riggio, nata ad Agrigento nel 2000, è la più giovane e prima autrice donna a essersi distinta in questa pratica a livello nazionale. Se è vero che fare poesia è interrogarsi sulle cose, sul mondo, sulla vita, “Periodi Ipotetici” è un invito al dubbio sui temi sociali e collettivi e su quelli interiori e individuali e sulla connessione inestinguibile tra le due cose. Un luogo astratto e concreto all’interno del quale, per lo spazio della sua apertura, indagare attraverso la poesia possibili altre vie legate alle idee di resistenza, casa, corpo, violenza, laddove i plausibili altri vissuti ci appartengono allo stesso modo del nostro e consentono di comprenderlo o, se non altro, di porgli delle domande. In questo spettacolo di poesia performativa con musica, i testi, le parole e la voce di Gloria Riggio si appoggiano sulle atmosfere sonore di Fabio Schember, in un panorama sperimentale sullo sfondo del quale la ricerca musicale incontra diversi strumenti, dando vita a un dialogo capillare con le immagini, i luoghi e i significati delle poesie.
Venerdì 28 febbraio alle 21 si prosegue con Mario Incudine e Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica, protagonisti di “Parlami d’amore” di Costanza DiQuattro, con la regia di Pino Strabioli. Già tante volte applauditi dal pubblico di Pieve, Incudine e Vasta tornano con il loro nuovo spettacolo. Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita della radio, che divenne il mezzo principale della propaganda fascista, contribuì anche ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane. Se da un lato si ramificava la musica fomentata dal fascismo, megafono di sentimenti patriottici, famigliari e lacrimosi, dall’altro si diffondeva, in rotta con le direttive dittatoriali, una musica d’oltreoceano, brillante e ironica. Sottobanco, come bische clandestine, nascevano lo swing e il jazz che ben presto entrarono a far parte di una realtà italiana controcorrente. Con questo spettacolo, e attraverso alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di storia patria. Poiché la musica, da sempre, diventa il paradigma di una nazione e di un pensiero. Sotto la Guida di Pino Strabioli, da sempre sensibile al teatro canzone, la verve e la capacità istrionica di Mario Incudine è al servizio di uno spettacolo che vuole essere anche un omaggio alla canzone d’autore di quegli anni, un repertorio poco battuto, ma ricco di fascino e di bellezza, con testi modernissimi, melodie indimenticabili e armonie ardite. Un “materiale” da riportare a galla e da incorniciare. Il pubblico uscirà fischiettando.
Mino Manni, attore formato alla Bottega di Vittorio Gassmann e vincitore del Premio Enriquez nel 2017, lunedì 31 marzo alle ore 21 sarà al Teatro Massone di Pieve Ligure con “Odisseo e Iro”, canto XVIII del progetto “Odissea un racconto mediterraneo”, ideato e diretto da Sergio Maifredi, prodotto da Teatro Pubblico Ligure. Odisseo è tornato a Itaca, fingendosi un mendicante per saggiare chi gli è ancora fedele. Ma a Itaca c’è già un mendicante di “professione”: è Iro che campa mangiando gli avanzi che i proci gli gettano sbeffeggiandolo. Iro teme che il suo ruolo di ultimo, di mendicante, possa essere messo in discussione dall’arrivo di un secondo pezzente, Odisseo travestito appunto. La lotta tra disperati diventa il nuovo divertimento dei giovani ricchi di Itaca. Vengono aizzati l’uno contro l’altro, per scherno, per passatempo. Odisseo non vorrebbe rivelare le sue abilità nella lotta, ma alla fine, per difendersi, è costretto ad atterrare con un pugno il povero Iro che cade tramortito tra le risa dei pretendenti.
Quarto appuntamento della Stagione lunedì 14 aprile alle ore 21 con l’anteprima nazionale di “Dino Campana. Simbolo”, uno spettacolo di poesie e canzoni con Max Manfredi, cantautore e vincitore del Premio Tenco, nuova produzione di Teatro Pubblico Ligure. Il simbolo era, nell’antica Grecia, la tessera dell’ospitalità, che ricomponeva insieme due cocci spezzati. Dino Campana, celebrato dopo la morte, voleva essere, da vivo, un poeta “puro”. Max Manfredi, outsider della canzone d’autore, è un artista “puro” e vuole rendere omaggio all’autore dei “Canti orfici” fortemente legato alla Liguria, con questo recital informale. Nulla di biografico: si cerca una risonanza tra le parole del poeta e la poetica del cantante. Tra ghirlande di chitarre, Max Manfredi leggerà brani del grande poeta scelti da Sergio Maifredi, e gli “dedicherà” frammenti delle sue canzoni e delle sue musiche. Sul palco, il versatile chitarrista Luca Falomi. L’idea è quella di fare vibrare corde comuni tra i due, così lontani nel tempo. E donare a chi ascolta un’ora di raccoglimento e suggestione.
Infine, il “Pieve Ligure Art Festival” si chiude lunedì 5 maggio alle ore 21 con l’anteprima nazionale della produzione di Teatro Pubblico Ligure: “Dieci navi per la salvezza” di Massimo Minella e Danila Suzzi, con Massimo Minella protagonista e Franco Piccolo alla fisarmonica. Storie di navi che diventano occasioni di salvezza per decine di migliaia di ebrei. Rotte obbligate per sfuggire a chi persegue uomini e donne la cui unica colpa è quella di essere nati. Dalla presa del potere del Nazismo fino alla fine della Seconda guerra mondiale è spietata la caccia agli ebrei, costretti a cercare riparo dalla follia umana. Anche un transatlantico, un traghetto, perfino un battello possono rappresentare un’opportunità di fuga. Ed eccole, allora, dieci storie di dieci navi che sono solo una pagina del tragico libro della guerra, sintetizzandone però i sentimenti che, da una parte e dall’altra, si materializzano: l’odio, l’orrore, la tenacia, il desiderio di libertà. Dal più celebre Rex a sconosciute carrette del mare, queste navi diventano il rifugio e il veicolo per raggiungere gli Stati Uniti, la Palestina, la Cina così da trovare riparo dalla guerra. Molti ci sono riusciti, altrettanti non ce l’hanno fatta e ora riposano sul fondo del mare. La sostanza è un racconto a più voci di chi ha cercato sull’acqua la sua via di fuga. Il racconto si sviluppa in due distinti momenti legati alla navigazione, il varo del progetto di fuga dettato dalla guerra, e la navigazione stessa. Una tragedia che va in scena sul mare e che continua a farci riflettere.
INFO BIGLIETTI
BIGLIETTO: € 20 intero; € 15 ridotto
ABBONAMENTO A 5 SPETTACOLI: € 50 intero; € 40 ridotto
PREVENDITA: online www.mailticket.it – https://www.mailticket.it/manifestazione/4R41/pieve-ligure-art-festival
VENDITA: Pro Loco Sori negli orari di apertura, a teatro prima degli spettacoli
INFORMAZIONI
Teatro Pubblico Ligure info@teatropubblicoligure.it
Pro Loco Sori, tel. 0185 700681

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