OREGINA IN FESTA TRA PULIZIE DI PRIMAVERA E ANNIVERSARI DI LIBERAZIONE

Di il 25 Febbraio 2016

Il quartiere genovese organizza una serie di iniziative di volontariato per la manutenzione degli spazi aperti e un calendario di festività in occasione del 25 aprile

Di Chiara Tasso

A Oregina la primavera arriva in anticipo. Oggi alle 17 nella Casa di Quartiere, in via G. Carbone 29 r, la Terza Commissione del Municipio I Centro Est si è riunita per presentare tre iniziative che uniscono storia, cultura, volontariato e integrazione. Protagonisti di queste manifestazioni i cittadini e il territorio di Oregina, dove da tre anni è attiva “Oregina In Rete”, un’associazione di secondo livello che coinvolge circa diciotto diverse realtà e gestisce la Casa di Quartiere, uno spazio vinto con un bando pubblico, dove si organizzano incontri e iniziative.
Il primo oggetto di discussione riguarda le “Pulizie di Primavera”: una serie di appuntamenti, organizzati in collaborazione con Amiu, che hanno l’obiettivo di valorizzare il territorio di Oregina, dalle vie, alle piazze, ai giardini. Nelle giornate dal 9 al 27 maggio verranno organizzati incontri di volontariato e di educazione civica nelle piazze e nelle vie del quartiere, dove i cittadini, i residenti e i bambini delle scuole puliranno alcuni punti di ritrovo della zona, come i Giardini Balestrazzi, Paolo della Cella, Semino, Spotorno, Marangoni, Piola.
oreginaIn secondo luogo, è stato presentato il calendario di eventi per il 25 aprile. In occasione dell’anniversario della Liberazione, la Rete di Oregina propone una serie di appuntamenti per ricordare il periodo partigiano, grazie alla collaborazione con ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Per tutto il mese di aprile, nel quartiere di Oregina, verranno organizzate feste, cene, mostre, spettacoli teatrali e tornei sportivi. Tra gli appuntamenti in programma: il 2 aprile alle 11 al Club Pensionati (via Paolo della Cella) verrà inaugurata la mostra sulla “Resistenza a Oregina”, visitabile fino al 9 aprile; venerdì 8 aprile andrà in scena lo spettacolo dedicato ai ragazzi “Li chiamavano Partigiani” nella sede del Circolo Combattenti di Salita Oregina, che verrà replicato il 27 aprile alle 10 all’Autorità Portuale. Giovedì 14 aprile alle 18 in Piazza dei Popoli verrà presentato il libro “La sega di Hitler” con la presenza dello scrittore Manlio Calegari. Lo stesso giorno, al Convento di Santa Barnaba, alle 19 verrà proiettato il documentario “Mio caro nonno” e alle 20 la festa continua con la Cena della Liberazione. Il 17 aprile alle 16 nella palestra “Pallas Oregina” andrà in scena lo spettacolo “Il razzismo spiegato ai ragazzi”, mentre dal 23 aprile al primo maggio al Campo Gastaldi e Arnaldi prendono il via i tornei di calcio e di hokey. La sera alle 21 al Centro Sociale Terra di Nessuno si terrà il “concerto per la Resistenza”. Nella giornata conclusiva del 25 aprile, a partire dalle 10, in tutta la zona di Oregina e via Napoli, ci sarà il corteo, la benedizione e la posa delle corone commemorativa ai caduti; alle 12 la festa continua con il pranzo in Piazza dei Popoli e lo spettacolo musicale.
La terza iniziativa presentata in commissione riguarda il progetto di costruzione di un Museo delle Religioni, che possa interessare tutta la città di Genova e fungere da luogo d’incontro per i fedeli di tutti i paesi. Un “ponte ideologico tra le diverse religioni”, come spiega il presidente della Terza Commissione Municipale Stefano Lanini: «Si tratta di un progetto molto interessante portato avanti in collaborazione con l’ambasciatore Alfredo Maiolese, presidente della Lega Musulmani Europei; riguarda l’idea di creare uno spazio dove le varie religioni possano incontrarsi e condividere i diversi elementi simbolici e icone come Bibbia e Corano. È una proposta che presentiamo al territorio di Oregina, ma che speriamo possa interessare l’intera città. Crediamo sia un’importante opportunità per dare uno sviluppo interculturale a una città portuale come Genova che, attraverso il suo porto sul Mediterraneo, si relaziona ogni giorno con il mondo arabo e africano».

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