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Maurizio Lastrico protagonista di “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival”
 
															PIEVE LIGURE- Con Maurizio Lastrico si apre la seconda settimana del decimo “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival”, che si sposta allo Scalo Torre di Pieve Ligure (Genova). La rassegna ideata e prodotta da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue sabato 15 luglio alle ore 21,30 (ingresso libero) ospita Maurizio Lastrico interprete di “Decameron un racconto italiano in tempo di peste”, diretto da Sergio Maifredi e prodotto da Teatro Pubblico Ligure con il patrocinio dell’Ente Nazionale Boccaccio. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Gian Luca Favetto con la consulenza letteraria di Maurizio Fiorilla. Lastrico restituisce la lingua originale di Boccaccio rendendola facile e comprensibile come se fosse un testo contemporaneo. Uno spettacolo divertente e colto davvero per tutti. L’attore genovese ha saputo in pochissimo tempo far fiorire la sua solida formazione alla Scuola di recitazione del Teatro di Genova, in una carriera importante in cui la comicità affondata in una verve naturale convive pacificamente con i classici della letteratura. Lastrico passa da Zelig a Shakespeare, dai film di Checco Zalone a Plauto, dalla fiction “Tutto può succedere” a Ruzante, senza perdersi mai ma semplicemente moltiplicando le espressioni del suo talento. Ora misura la sua creatività con le pagine ricche di umori del Boccaccio senza cedere a nessuna delle due sponde: da una parte il riso, dall’altra la riflessione forte, lucida, impietosa ed eterna di chi descrive l’uomo com’è.
Lo “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival” è realizzato con il sostegno della Regione Liguria e del Comune di Pieve Ligure. In caso di pioggia gli spettacoli avranno luogo al Teatro Massone di Pieve Alta. Informazioni al numero 010/3462247 del Comune di Pieve Ligure e sul sito www.teatropubblicoligure.it
Il festival prosegue domenica 16 luglio allo Scalo Torre con “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway proposto da Roberto Alinghieri, accompagnato dall’Ensemble Hemingway”. Sabato 29 luglio il festival si sposta allo Scalo Chiappa, dove Gian Luca Favetto, Saba Anglana e Fabio Barovero presentano “Le radici davanti”, un recital di geografia esistenziale scritto dallo stesso Favetto, dedicato al rapporto tra passato, presente e futuro. Infine, domenica 30 luglio sempre allo Scalo Torre, si chiude con Mario Incudine e Antonio Vasta in “Odissea un racconto mediterraneo”, interpreti di un concerto di musiche e parole del canto IX, il Ciclope, dove le parole di Omero si cambiano con i testi di Pirandello in siciliano e di Camillo Sbarbaro, figlio della nostra terra di Liguria. Gli spettacoli sono ad ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti. Gli spettacoli si svolgono al tramonto. È disponibile il parcheggio nei pressi della stazione Ferroviaria di Pieve Ligure.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Domenica 16 luglio 2017 – Ore 21,30 -Pieve Ligure, Scalo Torre
Ingresso libero
Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione
IL VECCHIO E IL MARE
ROBERTO ALINGHIERI con l’ENSEMBLE HEMINGWAY
Ad occhi chiusi, di fronte al mare, saremo tutti il vecchio Santiago, il vecchio che parla da solo, che racconta la sua lotta contro i propri limiti e le proprie paure; saremo tutti sulla sua barca, in mezzo all’oceano. Il mare come luogo di sfida, di riflessione obbligatoria e profonda. L’uomo ha un arpione, il pesce spada ha una spada… Il pesce spada è un pesce nobile, non è uno squalo e la nobiltà dello scontro si misura ad ogni strappo dell’animale, ad ogni giro di lenza… Un racconto semplice, la storia di un vecchio, di un ragazzo che lo aspetta, che vinca o che perda, per imparare da lui, di un marlin e di tanti, troppi squali: una storia al limite della morte. Tanti temi nel capolavoro di Hemingway che nel 1959, con il film di Sturges interpretato da Spencer Tracy, vinse un oscar: non per l’interpretazione, ma per le musiche. Il grande Dimitri Tiomkin, autore delle più belle colonne sonore internazionali dagli anni ‘30 agli anni ’60, compose le musiche che facevano da contrappunto efficace ai silenzi del mare e agli stati d’animo evocati da Hemingway.
Uno spettacolo con un grande attore e 6 musicisti che ripercorre l’intero romanzo e le sue drammatiche sfumature attraverso le parole del grande scrittore nella storica traduzione di Fernanda Pivano e le musiche tratte dalla colonna sonora del celebre film. Ne sono protagonisti: Roberto Alinghieri (voce) e l’Ensemble Hemingway, ovvero Giuseppe Bruno (direzione e pianoforte); Bruno Fiorentini (flauto); Valentina Renesto (sax alto, voce); Francesca Simonelli (sax tenore); Valerio Giannarelli (violino); contrabbasso: Danilo Grandi (contrabbasso).
Sabato 29 luglio 2017 – Ore 21,30 – Pieve Ligure, Scalo Chiappa
Ingresso libero
Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione
LE RADICI DAVANTI
Recital di geografia esistenziale di Gian Luca Favetto
Da “Se dico radici dico storie” di Gian Luca Favetto (Laterza)
GIAN LUCA FAVETTO, SABA ANGLANA, FABIO BAROVERO
Le radici sono il futuro. Sono al futuro, guardano sempre in quella direzione. Hanno un passato, affondano nel presente, ma esistono per il futuro. Sono memoria e futuro al tempo stesso, memoria del futuro. Le radici non stanno, vanno. Dentro di esse coesistono l’idea e la natura dell’abitare e dell’andare, del residente e del viaggiatore, del nomade e dello stanziale. Perché sono destino e destinazione. È per questo che le radici sono davanti, non dietro. Sono i nostri polpastrelli, i nostri occhi, ciò che entra per primo in contatto con l’altro. Non sono la nostra cuccia, sono la lente attraverso cui leggere e vivere il mondo. A ben vedere, a ben ascoltare, le radici sono le storie che ci raccontano: che noi raccontiamo e che raccontano noi. Tratto dal libro “Se dico radici dico storie” (Laterza), il recital adopera la musica come scenografia: un fluire di suoni, rumori, melodie che diventano, di volta in volta, luogo, personaggio, cascina, bastimento, orizzonte, paese, città, viaggio. Due voci leggono e cantano, dialogano, si alternano, fanno accadere le cose, dicono le storie di cui siamo fatti.
Domenica 30 luglio 2017 – Ore 21,30 – Pieve Ligure, Scalo Chiappa
Ingresso libero
Scali a mare Pieve Ligure Art Festival – X edizione
ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO
MARIO INCUDINE e ANTONIO VASTA – Il ciclope (canto IX)
È il primo cunto di Odisseo. È il racconto con cui inizia la “versione di Odisseo”. Alla reggia di Alcinoo, Odisseo ascolta Demodoco il cantore narrare della guerra di Troia e dei ritorni degli eroi sopravvissuti. Odisseo piange e si rivela ad Alcinoo. Omero dal racconto in “oggettiva” passa al racconto in “soggettiva”. Odisseo dipana per Alcinoo il filo delle sue avventure ed inizia con gli “effetti speciali”, con il ciclope Polifemo, certo di catturare l’attenzione del re e di ottenere da lui navi per tornare ad Itaca. Mario Incudine, artista di straordinario talento, attore, cantante, scrittore, reduce dal successo de Le Supplici a Siracusa di cui ha firmato la regia con Moni Ovadia e di cui è stato interprete e traduttore in lingua siciliana, affronta a suo modo questo “cunto”. Lo trasforma in un vero e proprio canto con musiche scritte appositamente da Antonio Vasta, suo fidato collaboratore.
Il Ciclope di Omero si contamina con la riscrittura di Pirandello e di Sbarbaro, entrambi “traduttori” del Ciclope di Euripide. Ed è interessante notare che Pirandello lo traduca a ridosso della prima guerra mondiale e Sbarbaro delle seconda. Il Ciclope anche questo è: la forza bruta contro l’intelligenza, la violenza contro l’accoglienza.
(C.S.)
 
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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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