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IN PIAZZA EMBRIACI ABBRACCI, RICARICHE A PREMI E SUPPORTI INTELLIGENTI PER GLI UNDER 35 DELLA DESIGN WEEK
															Direttamente dalla Romagna gli studenti della L.A.B.A. Rimini partecipano con entusiasmo alla settimana del bello genovese. GOA Magazine ha incontrato gli artefici di alcuni dei progetti in concorso: le interviste a Tommaso Tognetti e Lucrezia Tripodi
di Giorgia Di Gregorio e Alessia Spinola
GENOVA – Continua il viaggio di GOA Magazine alla scoperta dei progetti firmati dagli Under 35 di quest’edizione della Genova Design Week. In questa seconda puntata ci siamo spostati nello spazio espositivo condiviso di Piazza Embriaci 5 che quest’anno ospita le creazioni degli studenti della Libera Accademia di Belle Arti di Rimini.
Le esposizioni di gruppo dei ragazzi puntano su un concetto di design che va oltre l’estetica e la funzionalità ma punta a creare significati e relazioni tra persone, oggetti e spazi, creando un’esperienza che arricchisce l’interazione tra l’essere umano e il suo ambiente. In questo scenario, la materia non è più solo un supporto fisico, ma un elemento attivo e narrativo del progetto. Materiali tradizionali e innovativi portano con sé storie, valori ed etica, diventando strumenti fondamentali con cui il designer costruisce nuove forme di relazione. La materia, quindi, connette.
Tra le proposte troviamo dunque oggetti di design che non solo uniscono l’utile al bello, ma che instaurano con il proprio interlocutore un rapporto emotivo, un supporto relazionale oltre che fisico. Ecco i progetti esposti in Piazza Embriaci che GOA Magazine ha toccato con mano: “Mind Stone” e “Pipe Flow”, “Iremia” e “Adapta”.
I design funzionali anti tempo di utilizzo “Mind Stone” e “Pipe Flow” di Tommaso Tognetti, Federico Balboni e Pekins Omorodion
Il progetto si articola di due apparecchi di design diverse ma con la medesima funzione: diminuire il tempo di utilizzo degli smartphone instaurando una sorta di reward system in cui la perdita di utilizzo degli schermi corrisponde all’alimentazione di un altro dispositivo.
“Mind Stone” prende spunto da un oggetto incastonato nella roccia. La sua base, modellata in plastica ABS, richiama il profilo irregolare e frastagliato di una montagna. Al suo interno sono integrati micro-switch e cavi realizzati su misura.
Sulla parte superiore è fissata una struttura inclinata in alluminio, ottenuta tramite taglio laser, pensata per sostenere uno smartphone. Il funzionamento è semplice: una volta inserito il telefono nell’apposita sede, il suo peso attiva il sensore, permettendo alla corrente di fluire tra i due cavi fino al connettore femmina, da cui è possibile alimentare altri dispositivi.
“Pipe Flow” è costituito da un cilindro metallico con fori per l’ingresso e l’uscita dei cavi. Al suo interno lo smartphone viene inserito verticalmente dall’alto. Il tubo non solo funge da elemento contenitivo, ma ha anche una funzione estetica.
All’interno del cilindro si trova una struttura stampata in 3D con tecnologia FDM, che comprende un sistema avvolgicavo, una base per il sensore a microswitch e una superficie d’appoggio per il telefono. Quando l’utente inserisce il dispositivo, questo preme sull’interruttore, attivando il passaggio di corrente nei cavi e permettendo così la ricarica di altri apparecchi attraverso la presa collegata.
Il gilet terapeutico “Iremia” di Asia Borio, Michela Naldi e Lucrezia Tripodi
Il gilet terapeutico “Iremia” è un capo studiato per fornire supporto nei momenti di crisi legati agli attacchi di panico. Al suo interno è presente una sacca ad aria che può essere gonfiata manualmente tramite una pompetta, generando una pressione costante sul petto.
Questa pressione, che ricorda la sensazione rassicurante di un abbraccio, aiuta a calmare il corpo e a regolare la respirazione. Completano la funzione contenitiva due fasce elastiche posizionate sulla parte posteriore del gilet, che avvolgono le braccia e contribuiscono a creare una sensazione di protezione.
“Adapta” di Federica Ulissi e Vincenzo Tomay: il sostegno a moduli per libri
“Adapta” è un oggetto di design in grado di rispondere in modo immediato e intuitivo agli stimoli esterni. Si tratta di un sistema modulare pensato per essere integrato facilmente all’interno di librerie già esistenti oppure utilizzato come elemento indipendente.

Il sistema è costituito da un modulo ripetibile, che può essere esteso a seconda delle necessità, formando una superficie di supporto dinamica che si adatta automaticamente alla presenza o all’assenza dei libri. Ogni modulo entra in azione per colmare gli spazi vuoti che si creano, formando una barriera che mantiene stabili i libri vicini e impedisce loro di cadere.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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