IL TEATRO NAZIONALE DI GENOVA PRONTO AD ALZARE IL SIPARIO SU UNA STAGIONE “PER TUTTI”

Di il 19 Giugno 2025

Il programma del 2025-2026 conta 97 spettacoli, di cui 18 produzioni. Si inizia l’11 ottobre con la prima nazionale de “Il lutto si addice a Elettra”. Tra i nomi attesi, Stefano Massini, Tullio Solenghi, Gianni Fantoni, Ugo Dighero, Giacomo Giorgio, Linda Gennari e tanti altri

di Alessia Spinola

GENOVA – “Il Teatro è tuo“: è questo il claim della nuova stagione del Teatro Nazionale di Genova, pronto a ripartire a ottobre 2025 con un programma che conta 97 spettacoli, di cui 18 sono produzioni. Tutto quest’anno è all’insegna dell’inclusione: dai contenuti, ai generi, passando per gli abbonamenti e la riconferma delle navette gratuite. La stagione si aprirà l’11 ottobre con la prima nazionale de “Il lutto si addice a Elettra, testo di O’ Neill con la regia di Davide Livermore che andrà in scena presso il Teatro Ivo Chiesa.

La stagione 2025–2026 si preannuncia particolarmente intensa e ricca di iniziative, confermando il percorso artistico delineato in questi anni dal direttore Davide Livermore. Una visione coerente con l’idea di un teatro pubblico, radicato nel territorio genovese e ligure, ma al contempo aperto al confronto con gli altri Teatri Nazionali.

Il teatro viene concepito come un varco verso nuove possibilità, capace di superare i limiti geografici e le difficoltà di accesso proprie della Liguria, offrendo uno spazio fertile per l’incontro di sguardi e linguaggi diversi. Al contempo, si consolida l’attenzione verso i giovani artisti under 35, spesso provenienti dal dialogo continuo con la prestigiosa scuola di recitazione, oggi dedicata a Mariangela Melato e guidata da Elisabetta Pozzi. Un’eredità artistica che attraversa oltre settant’anni di storia e si proietta verso il domani, incarnandosi simbolicamente nell’edificio intitolato a Ivo Chiesa: un luogo che custodisce la memoria attraverso il suo archivio e la sua sala rinnovata, animata da immagini e visioni che raccontano epoche e repertori. Un intreccio costante tra passato, presente e futuro che continua ad alimentare emozioni, pensiero e piacere teatrale.

«Questa nuova stagione parte, prima di tutto, da un edificio rinnovato grazie al sostegno di Comune e Regione e che diventa – per tutti noi – una “nuova casa” -commenta il direttore Davide Livermore– La ristrutturazione è stata importante: il nuovo volto e la nuova immagine ci danno la possibilità di creare nuovi contenuti visibili per questo teatro: abbiamo un foyer rinnovato per accogliere la comunità, connesso alla biglietteria funzionale, allo spazio libreria e al bar bistrot in sinergia tra loro. Inoltre, l’ascensore consente l’accesso a persone non deambulanti e un impianto per ipoudenti e ipovedenti. La sala dedicata a Ivo Chiesa è uno spazio abitato da apparizioni, in cui possiamo intercettare le tracce di memoria che celebrano la storia di questo teatro e, dunque, del teatro italiano dal secondo dopoguerra a oggi. Nel prossimo inverno, con i lavori definitivamente ultimati, metteremo a punto un programma di visite guidate che avranno la caratteristica di una vera e propria esperienza immersiva nella storia degli oltre 70 anni del teatro. Sarà una visita dalle tante valenze, non solo per mostrare i nuovi interni, ma per raccontare quanto quella storia sia importante e viva per la vita culturale genovese e nazionale. Una forma di consapevolezza condivisa che ci rende orgogliosi. Altre azioni concrete praticabili nel prossimo futuro sono legate alla cura dell’Ambiente, come il progetto dell’orto sul tetto, i cu lavori partiranno a luglio. Il Teatro è tuo è il concetto su cui mi batto da sempre, ovvero, affermare l’importanza del teatro pubblico come fondamento per una società migliore. Concetto, di fatto, corroborato da studi economici, sociali e antropologici. Un “teatro pubblico, per il pubblico”, perché andare a teatro è un atto di partecipazione e democrazia. E, citando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ricordiamo per la sua recentissima presenza per celebrare gli 80 anni del 25 aprile con noi, siamo fieri di dire il Teatro è tuo: perché “la partecipazione è un indicatore di intensità e temperatura umana e può far diventare persone migliori”.  E persone migliori rendono migliore la comunità».

IL PROGRAMMA DEL TEATRO IVO CHIESA

La nuova stagione al Teatro Ivo Chiesa prosegue il dialogo con i grandi protagonisti della scena nazionale, portando in cartellone titoli capaci di coniugare attualità e tradizione, riflessione e intrattenimento.

Si comincia a fine ottobre con uno spettacolo che ha già acceso molta curiosità: Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man, in cui Stefano Massini racconta la parabola di Donald Trump come fosse una moderna “chanson de geste”. Un racconto teatrale che esplora il potere della menzogna, da vedere dal 31 ottobre al 2 novembre. Pochi giorni dopo, dal 19 al 23 novembre, arriva uno dei grandi testi di Tennessee Williams, La gatta sul tetto che scotta. La regia è affidata a Leonardo Lidi e sul palco spiccano Valentina Picello nel ruolo della protagonista, insieme a Fausto Cabra, Orietta Notari e Nicola Pannelli. A fine novembre (dal 27 al 30), spazio alla commedia goldoniana con Sior Todero brontolon, interpretato da Franco Branciaroli e diretto da Paolo Valerio, per una rilettura attuale e godibile di un classico senza tempo.

Il mese di dicembre si apre (dal 3 al 5) con Re Chicchinella, fiaba teatrale firmata da Emma Dante, ispirata a Basile. Con questo spettacolo si chiude idealmente la trilogia dedicata ai racconti barocchi del Seicento. Dal 12 al 14 dicembre ritroveremo Lino Guanciale in Napoleone. La morte di Dio, ispirato a Victor Hugo e diretto da Davide Sacco: un intenso ritratto del potere e della sua decadenza. Durante le feste natalizie (dal 27 al 31 dicembre) torna una maschera amatissima del nostro immaginario collettivo: Fantozzi. Una tragedia, con Gianni Fantoni nel ruolo del celebre “ragioniere” creato da Paolo Villaggio, in uno spettacolo firmato da Davide Livermore che mescola comicità e malinconia.

Il nuovo anno si apre con Malinconico. Moderatamente felice (dall’8 all’11 gennaio), in cui Massimiliano Gallo riprende in teatro il ruolo dell’avvocato nato dalla penna di Diego De Silva, già protagonista del successo televisivo. Seguirà, dal 16 al 18 gennaio, Lungo viaggio verso la notte di Eugene O’Neill, capolavoro del teatro americano, con Gabriele Lavia nei panni del padre della tormentata famiglia Tyrone. Il 20 e 21 gennaio sarà il momento di Otello, nell’adattamento diretto e interpretato da Giorgio Pasotti, accanto a Giacomo Giorgio: una rilettura contemporanea del dramma shakespeariano. Dal 22 al 25 gennaio, Massimo Popolizio tornerà a Genova con Ritorno a casa di Harold Pinter, una commedia dal tono graffiante e ambiguo, capace di ritrarre dinamiche familiari tutt’altro che rassicuranti.

Dal 29 gennaio al 1° febbraio, Maria Paiato sarà protagonista in un potente Riccardo III diretto da Andrea Chiodi, portando in scena un re tirannico e tormentato. Il 3 febbraio ci sarà un’unica replica di Kind of Miles, omaggio musicale e teatrale che Paolo Fresu dedica alla figura e all’anima di Miles Davis.

Tra gli appuntamenti più attesi della stagione, La cosmicomica vita di Q, spettacolo ideato e interpretato da Luca Marinelli, ispirato alle Cosmicomiche di Italo Calvino. Dopo il debutto a Spoleto, arriverà anche a Genova. E ancora, un altro grande classico: Il gabbiano di Anton Čechov, nell’allestimento di Filippo Dini con Giuliana De Sio tra i protagonisti. A seguire (dal 19 al 22 febbraio), La coscienza di Zeno di Italo Svevo, interpretato da Alessandro Haber e diretto da Paolo Valerio: un viaggio tra ironia e introspezione nella psiche di uno dei personaggi più emblematici del Novecento. Subito dopo, La rigenerazione, ultimo testo teatrale di Svevo, con Nello Mascia protagonista e la regia di Valerio Santoro (24–26 febbraio).

Dal 27 febbraio al 1° marzo, torna Tennessee Williams con uno dei suoi testi più oscuri e intensi, Improvvisamente l’estate scorsa, portato in scena da Stefano Cordella, con Laura Marinoni nel ruolo che al cinema fu di Katharine Hepburn. A marzo (5–22), torna un nome amatissimo dal pubblico genovese: Tullio Solenghi, che rende omaggio a Gilberto Govi con Colpi di timone, spettacolo corale di Enzo La Rosa.

In aprile (10–12), Lisistrata di Aristofane rivive in una versione contemporanea e potente, con Lella Costa diretta da Serena Sinigaglia. Il 15 e 16 aprile, Fausto Cabra, già applaudito nella Gatta sul tetto, tornerà in scena con Il misantropo di Molière, sotto la guida di Andrée Ruth Shammah. Dal 21 al 23 aprile, Peppino Mazzotta firma la regia e interpreta Le anime morte da Gogol’, in un affresco teatrale corale che riflette sulle miserie dell’animo umano. Dal 28 al 30 aprile, Neri Marcoré darà voce al teatro-canzone di Giorgio Gaber in Mi fa male il mondo, con la regia di Giorgio Gallione, per un viaggio tra pensiero e musica.

Dal 6 al 10 maggio, Circle Mirror Transformation, secondo lavoro della drammaturga americana Annie Baker, vedrà Valerio Binasco impegnato come regista e interprete.

La stagione si chiuderà il 13 maggio con un appuntamento speciale: la compagnia Scatenati, formata da attori detenuti del carcere di Marassi, porterà sul palco un nuovo lavoro frutto del laboratorio teatrale interno.

Infine, dal 21 al 23 maggio, torna l’irrinunciabile Acoustic Nights 26, l’evento musicale curato da Beppe Gambetta con la partecipazione di musicisti internazionali, per concludere la stagione con suoni, emozioni e condivisione.

IL PROGRAMMA DEL TEATRO MODENA

La stagione del Teatro Gustavo Modena si apre il 14 ottobre con un appuntamento di respiro internazionale: History of Love, spettacolo del collettivo catalano Agrupación Señor Serrano, che unisce teatro, video e performance in una riflessione profonda e visionaria sul concetto d’amore. Due le date previste, il 14 e 15 ottobre, per una coproduzione che conferma la vocazione del Modena come spazio d’avanguardia e dialogo creativo europeo.

Il 25 ottobre il palcoscenico si apre invece al pubblico delle famiglie con Oh Oh, poetico e divertente spettacolo della compagnia svizzera Baccalà, acclamata in tutto il mondo per la sua delicatezza e originalità nell’arte del clown teatrale. A seguire, sarà la volta di una serie di appuntamenti inseriti nel Festival dell’Eccellenza al Femminile (FEF), tra cui spiccano diverse proposte di forte valore artistico e civile – per i dettagli si rimanda al paragrafo dedicato alla rassegna.

Nel mese di novembre arriva uno degli eventi più attesi della stagione: i Motus portano in scena la loro rilettura del mito di Frankenstein, una creatura nata dall’immaginazione di Mary Shelley che continua a interrogare il nostro tempo. Lo spettacolo, dal 4 al 9 novembre, sarà proposto in forma di dittico, permettendo al pubblico un’esperienza immersiva e articolata. Dal 13 al 16 novembre torna a Genova Davide Enia con Autoritratto, spettacolo di grande intensità che ha raccolto ovunque consensi entusiasti. Un lavoro che intreccia biografia, memoria e riflessione sul presente, consolidando Enia tra le voci più originali della scena teatrale italiana. Dal 21 al 23 novembre sarà la volta de Il Golem, testo del drammaturgo spagnolo Juan Mayorga con la regia di Jacopo Gassmann. Sul palco, un cast di grande livello con Elena Bucci, Monica Piseddu e Woody Neri, per uno spettacolo che affronta il tema dell’identità e della creazione tra mito e inquietudine contemporanea.

Dopo la pausa invernale, l’11 gennaio, unica data per Il Gattopardo. Una storia incredibile, un originale monologo di e con Francesco Piccolo, che rilegge il celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa in chiave personale e politica. Dal 15 al 17 gennaio, L’analfabeta, tratto dal testo autobiografico di Ágota Kristóf e adattato da Chiara Lagani, sarà portato in scena da Federica Fracassi per la regia di Luigi De Angelis: un racconto potente sull’esilio, l’infanzia e il potere della parola.

Dal 13 al 15 marzo, Orlando – tratto dal romanzo di Virginia Woolf – rivivrà attraverso l’interpretazione intensa e fluida di Anna Della Rosa, diretta da Andrea De Rosa. Un viaggio identitario che sfida il tempo, i generi e le convenzioni.

Infine, spazio alla drammaturgia britannica più ironica e irriverente con Il funerale di mia madre. The Show, di Kelly Jones, una commedia al femminile diretta da Francesca Montanino e Mauro Parrinello. In scena, Elsa Bossi, Alice Giroldini e lo stesso Parrinello per uno spettacolo capace di far sorridere e commuovere con leggerezza intelligente.

E questi sono solo alcuni dei titoli in programma: il Teatro Modena si conferma anche quest’anno un presidio vivo e dinamico della scena contemporanea, capace di accogliere sguardi diversi e linguaggi in evoluzione.

IL PROGRAMMA DELLA SALA MERCATO

La Sala Mercato aprirà il 15 ottobre con un programma contemporaneo che attinge dalla rassegna FEF.

Inoltre, vedrà in scena titoli e artisti tra i più contemporanei, tra cui: da Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi, regia e interpretazione travolgente di Arturo Cirillo (8 – 10 gennaio) a Argo di Letizia Russo da Mariagrazia Ciani (13 – 15 gennaio), regia di Serena Sinigaglia che tornerà in stagione con Lisistrata (in aprile, sala Ivo Chiesa) Solo per citarne alcuni….

IL PROGRAMMA DEL TEATRO ELEONORA DUSE

Teatro Eleonora Duse – apertura dal 29 ottobre con alcuni degli spettacoli della rassegna FEF. Tra gli ospiti in stagione, ricordiamo: Diciassette cavallini  testo e regia di Rafael Spregelburd, uno dei più importanti autori\registi argentini che scava nel mito di Cassandra (17 – 19 dicembre); Provaci ancora, Sam di Woody Allen, regia Massimo Chiesa (27dicembre – 4 gennaio); la Giovanna dei disoccupati di e con Natalino Balasso che ha creato in chiave grottesca e irriverente un apocrifo della Santa Giovanna dei macelli di Brecht, regia Andrea Collavino (8 – 9 gennaio); L’uomo dei sogni testo e regia Giampiero Rappa (dal 5 all’8 marzo); Le Tre sorelle di Anton Čechov rilette dallo sguardo ironico di Liv Ferracchiati in chiave contemporanea e introspettiva ((7 – 10 maggio). Solo per citarne alcuni…

GLI SPETTACOLI DI PRODUZIONE

Dopo la prima nazionale de Il Lutto si addice ad Elettra, tante le produzioni e coproduzioni, varie e su più fronti: al Gustavo Modena, arriva uno spettacolo internazionale History of love del collettivo Agrupación Señor Serrano che gioca con sapienza e ironia tra alchimie di linguaggi video e performativi (14 – 15 ottobre).

Un’altra attesa prima nazionale, dal 2 al 14 dicembre, al teatro Eleonora Duse debutta, in prima nazionale, Carnage: Il dio del massacro con Antonio Zavatteri – attore e regista, presenza costante del TNG – che sceglie uno dei testi più famosi e attuali di Yasmine Reza, una commedia agra e feroce che vede fronteggiarsi un quartetto di genitori, a proposito dei due figli adolescenti. Un testo che ha fatto il giro del mondo, anche film di Roman Polanski nel 2011.

Sputnik sweetheart di Murakami Haruki, regia Francesco Biagetti in prima nazionale (16 – 23 dicembre, sala Mercato); Sette bambine ebree di Caryl Churchill, regia Carlo Orlando (prima nazionale, al Teatro Duse, 27 gennaio – 1 febbraio); Riccardo III di William Shakespeare, regia Andrea Chiodi (coproduzione con CTB Brescia, Teatro di Roma, Teatro Biondo di Palermo; dal 29 gennaio al 1° febbraio, teatro Ivo Chiesa);

Il corpo consapevole. Body awareness di Annie Baker, regia Silvio Peroni (coproduzione con Teatro Baretti

3 – 8 febbraio, in Sala Mercato); L’ultimo arrivato di e con Paolo Livolsi e Pier Luigi Pasino, regia Aleph Viola (27 febbraio – 8 marzo in sala Mercato); Colpi di timone  è un altro affondo nella maschera attoriale di Gilberto Govi e alla commedia di tradizione ligure e genovese questa volta di Enzo La Rosa, regista e protagonista Tullio Solenghi con una compagnia affiatatissima (coproduzione con Teatro Sociale di Camogli e Scarti Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione) – prima nazionale – in ottobre, al Teatro Sociale di Camogli (dal 5 – 22 marzo, al  Teatro Ivo Chiesa).

I miei stupidi intenti dal romanzo del giovanissimo autore di Sarzana Bernardo Zannoni prosegue il lavoro di Vico Quarto Mazzini dedicato alla letteratura contemporaneasulla scia del successo a partire daLa ferociadal romanzo di Nicola La Gioia (coproduzione con LAC – Lugano Arte e Cultura, Scarti Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, TSU – Teatro Stabile dell’Umbria; dal 21 al 26 aprile, teatro Gustavo Modena).

Quando la foresta brucia di Elena Dragonetti in prima nazionale (23 – 25 aprile in sala Mercato) è il nuovo capitolo del progetto L’età del fuoco, che vede insieme sul palco allievi e allieve delle Scuole superiori e attrici e attori professionisti.

Tra le produzioni che debuttano nei Festival estivi e d’autunno: Lu santu Jullare Francesco – di Dario Fo, regia di Giorgio Gallione, con Ugo Dighero. Debutto ad Asti Teatro, in prima nazionale, oggi – 19 giugno, al teatro Alfieri. In stagione, al teatro Eleonora Duse, dal 14 al 16 novembre.

The other side  – la regista Marcela Serli sceglie un testo di Ariel Dorfman sulle conseguenze della guerra e un trio di attori come Elisabetta Pozzi, Gigio Alberti e Giuseppe Sartori. Debutto in prima nazionale al Mittelfest di Cividale del Friuli, il 9 luglio; poi a Borgio Verezzi il 22 e 23 luglio. In stagione al teatro Eleonora Duse, dall’8 al 12 aprile. Con Il Raggio Bianco, Arturo Cirillo, sempre più presente e vicino al TNG, sceglie una commedia di Sergio Pierattini dalle tinte noir e dai risvolti di giallo psicologico e guida due attrici Milvia Marigliano, Linda Gennari, e il giovane Raffaele Barca. Debutto in prima nazionale – 6 e7 agosto al Festival di Borgio Verezzi. In stagione al teatro Gustavo Modena, dal 21 febbraio al 1° marzo.

A inizio autunno, due nuove coproduzioni debuttano a Romaeuropa: Frankenstein_diptych (love story + history of hate) dei Motus, dal 22 al 26 ottobre, poi a Genova dal 4 al 9 novembre (teatro Gustavo Modena) e la nuova creazione di Alice Sinigaglia, Uno spettacolo gigantesco. Gargantua e Pantagruel, il 22 e 23 ottobre, nell’ambito della rassegna “Anni Luce”, dedicata ai talenti emergenti.

Il Festival dell’Eccellenza al Femminile – edizione XXI – dal 15 ottobre

27 spettacoli e alcuni incontri a tema saranno al centro del programma del Festival dell’Eccellenza al Femminile a cura di Consuelo Barilari, che da 21 anni ri\compone in forma di rassegna una costellazione di fili legati alla presenza del femminile, tra le pieghe del contemporaneo teatrale.

Si inizia il 15 ottobre, alla Sala Mercato con Age Pride da Lidia Ravera, regia Emanuela Giordano. Nei tre giorni seguenti sempre alla Sala Mercato vanno in scena La moglie perfettadi e con Giulia Trippetta, Esageratedi e con Cinzia Spanò, Ma che razza di Otello? con Marina Massironi. Ancora alla Sala Mercato Lei non sa cosa vuole con Luisa Merloni e Daniele Natali (19 ottobre) e Il diario di Irene Bernasconi di e con Laura Nardi (26 ottobre); sempre il 26 ottobre ci si sposta nella sala Gustavo Modena per Teatro naturale? Io, il couscous e Albert Camusdi Paola Berselli e Stefano Pasquini, storici e acclamati Teatro delle Ariette; il 29 ottobre, al Teatro Duse, un appuntamento dal carattere civile e didattico, Processo alla democrazia con Gian Carlo Caselli e Marco Travaglio, testo e regia di Pietra Selva Nicolicchia. Il mese di novembre vede al Teatro Duse una presenza storica e uno spettacolo poetico e amoroso, Ave Maria testo e regia Eugenio Barba, con Julia Varley; alla Sala Mercato, uno dei due spettacoli internazionali della stagione: A love suprême di Xavier Durringer, regia Dominique Pitoiset con l’attrice franco-italiana, Nadia Fabrizio.
In novembre un “omaggio” alla drammaturga e regista Fabiana Iacozzilli con due spettacoli, entrambi in scena al Gustavo Modena: Oltre (18 e 19 novembre) che arriva a Genova dopo il debutto a Romaeuropa e  Il grande vuoto (28 novembre) che ha ottenuto molti riconoscimenti nella scorsa stagione e vede, nel ruolo della madre, l’intensa attrice Giusi Merli.

Gli appuntamenti di dicembre partono il 2 alla Sala Mercato, con Bisogna lavorare l’argilla, regia di Massimo Luconi, un omaggio alla figura poetica di Violeta Parra, con musica dal vivo e l’energia di Flo. Nei giorni successivi al Teatro Gustavo Modena Antigone rilettura dell’eroina tragica, da Jean Anouilh a cura di Roberto Latini, in scena con Manuela Kustermann e Francesca Mazza (3 dicembre). Ancora a dicembre alla Sala Mercato, Il gioco dell’universo da Dacia Maraini, drammaturgia di Maria Dolores Pesce, con Licia Colò, Manuela Kustermann e Maximilian Nisi, regia di Consuelo Barilari. Ancora tanti spettacoli in scena alla sala Mercato: 5 – 6 dicembre, Armande sono io! di e con Fiorenza Menni che delinea un progetto di scavo e studio intorno agli scritti di Carla Lonzi; il 5 dicembre in Sala Mercato, Fear no more, regia di Simona Gonella; il 6 dicembre L’estasi della lotta di Angela Dematté; 7 dicembre Peitho – Persuasione con Federica Fracassi e Dimitrios Papavasiliu (della giovane e interessante drammaturga Irene Petra Zani). La corrispondenza tra una donna ucraina e una russa, durante una guerra sono al centro diRispost@ua (7 dicembre, in sala Mercato); la stessa sera al teatro Modena, La guerra svelata di Cassandra con Gaia Aprea. Il 10 dicembre, in Sala Mercato, Love Love Love con Giorgia Fasce eMamme a metà con Elena Miranda e Lisa Santinelli.

La poetica ironica e dissacrante di Silvia Gribaudi sui corpi ‘non perfetti’ diventa un gioco da non perdere, nello spettacolo\culto, R.osa con Claudia Marsicano (sala Mercato, 11 dicembre). Nella stessa sera, al confine tra danza e teatro, Controtempo di e con Anna Dego e Anna Stante. Ultimi spettacoli della rassegna, C’era una volta con Michelangelo Dalisi e Noemi Francesca anche regista (12 dicembre, sala Mercato) e sempre il 12 dicembre, Maledetto nei secoli dei secoli dal racconto di Carlo D’Amicis sui temi dell’amore attraverso i ricordi, il tempo ineluttabile e la filigrana dei sentimenti, con Valentina Sperlì

Festival internazionale di circo-teatro Circumnavigando

L’appuntamento delle feste natalizie, si riconferma con un programma di tre spettacoli, curato dall’associazione Sarabanda che organizza il festival dal 2001, a Genova, e cresce sempre più nella sua connotazione internazionale: Luz de luna di Fabiana Ruiz Diaz della compagnia Circo El Grito che torna a Genova con una creazione in cui si fondono ironia, musica e desiderio del volo(28 dicembre, teatro Gustavo Modena). Wonderwoman you aredi e con Chiara Marchese, autrice e performer specializzata in circo-marionetta (30 dicembre, sala Mercato); capodanno con Deserance
della Compagnia Circo Zoé, in cui una voce lirica e il suono di una chitarra elettrica innescano la magia dei corpi, in uno spettacolo che incrocia più linguaggi della scena, tra circo e danza (31 dicembre, teatro Gustavo Modena).

Gli spettacoli ospiti: tra “teatro del reale”, richiami alla letteratura, compagnie-gruppi-collettivi, drammaturgia contemporanea

In tema di ospitalità si intrecciano molteplici fili, tra capolavori del ‘900 e titoli e figure di autori che raddoppiano, come in uno specchio, tra classici della letteratura e autori contemporanei (da Tennesse Williams a Eugene O’Neill, da Shakespeare a Italo Svevo, fino a Annie Baker). Ma anche, presenze importanti tra i gruppi storici del teatro contemporaneo e un rimando sempre più forte per indagare il  cosiddetto “teatro del reale”, in corrispondenza di un genere praticato e iniziato a Genova, il “teatro documento” che si riverbera nei progetti speciali delle stagioni passate (G8 Project o il recente D’Oro per gi 80 anni del 25 aprile) e che intercettiamo nei lavori di Davide Enia, Autoritratto (13-16 novembre, a al teatro Gustavo Modena) sulla memoria collettiva dei siciliani che vivono dalla nascita a contatto con la mafia; i Kepler 452 che hanno raccontato la loro indagine a bordo della Sea-Watch 5 nel Mediterraneo poco lontano da noi (A place of Safety, 19 – 22 marzo, al teatro Gustavo Modena) fino al Teatro dei Borgia, 15 / 25 spettacolo tratto dall’inconscio degli italiani (10 – 12 febbraio, al teatro Eleonora Duse) che scava in una memoria storica inquietante tra Matteotti e Mussolini; Pino Petruzzelli e Zingari: l’Olocausto dimenticato (26-29 marzo, teatro Duse).

Danza

All’interno del denso programma, sono previsti alcuni lavori di sconfinamento tra danza e performance: in febbraio, al teatro Gustavo Modena, due serate saranno dedicate a due creazioni speculari Viro e Femina di Abbondanza & Bertoni, storica compagnia che nel 2024 ha vinto il premio “Ivo Chiesa – Danza”. Due lavori di grande slancio poetico e sguardo sui generi, che testimoniano un percorso sempre all’insegna della ricerca e della fantasia, della messa in gioco radicale e del rigore compositivo. Viro  (8 aprile), di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, coreografia Antonella Bertoni, è un duetto sul ‘maschile’ e sulla rappresentazione di un mostro, un moderno centauro, ferito, virile e virale; Femina (10 aprile), coreografia di Antonella Bertoni, è invece un quartetto che gioca sul tema dell’identità femminile.

Ricordiamo qui anche R.osa  (già citato nel paragrafo del FEF), ritorno a Genova di Silvia Gribaudi con un suo lavoro di repertorio, ma di vero culto, per cui Claudia Marsicano ebbe il premio Ubu nel 2017. Uno spettacolo\gioco da non perdere.

Musica

Oltre alla presenza di Paolo Fresu (Kind of Miles, teatro Ivo Chiesa, 3 febbraio) o di Flo con l’omaggio a Violeta Parra (FEF, 2 dicembre, in sala Mercato) il finale di stagioneè – come da tradizione, da 26 anni – in compagnia di Beppe Gambetta con Acoustic Night 26  (21 – 23 maggio, teatro Ivo Chiesa), accompagnato da un ensemble di musicisti-ospiti internazionali.

Ulteriori eventi che completano il cartellone e le attività del Teatro Nazionale di Genova saranno annunciati dopo l’estate, nella seconda parte del mese di settembre.

Inclusività e accoglienza | attività e progetti

Il teatro è tuo prevede anche una serie di attività concrete pensate in termini di inclusività e reale accoglienza per “un teatro davvero di tutti”: ascensore per persone con disabilità motoria, un impianto per persone ipoudenti, navetta per i teatri Gustavo Modena e sala Mercato, biglietto sospeso, campagna abbonamenti con politiche di prezzi contenuti per giovani, lavoratori, anziani e un progetto in fase di definizione per persone ipovedenti.

Azioni tangibili che restituiscono al Teatro Nazionale di Genova un valore di “bene comune” nel senso più ampio del “miglioramento della qualità della vita, della città e dei suoi cittadini”.

Le attività legate al biglietto sospeso e agli impianti per ipoudenti e ipovedenti si realizzano grazie al sostegno di Fondazione Carige.

Il servizio navetta gratuito per gli spettacoli che si svolgono al teatro Gustavo Modena e sala Mercato continua a essere sostenuto da A.Se.F, mentre RINA sarà lo sponsor dell’apertura di stagione, in continuità con gli anni passati.

La campagna abbonamenti

Da oggi – giovedì 19 giugno – fino al 14 luglio [fino al 20 luglio, solo online] gli abbonamenti a 10, 15 e 20 spettacoli sono disponibili a un prezzo promozionale.

Ci sarà anche l’abbonamento Under30 a 5 spettacoli. Questapromozione estiva permette di risparmiare oltre il 70% sui biglietti dei singoli spettacoli.

Gli abbonamenti in promozione sono disponibili presso le biglietterie del Teatro Eleonora Duse e del Teatro Gustavo Modena con i seguenti orari: lunedì e martedì < ore 10 – 13 e ore 15 – 19; mercoledì, giovedì e venerdì < ore 15 – 19.

Biglietteria telefonicatel. 010 5342 400 – da lunedì a venerdì, dalle ore 10 alle 13; e-mail teatro@teatronazionalegenova.it; Biglietteria online – biglietti.teatronazionalegenova.it

Tutte le attività del Teatro Nazionale di Genova sono realizzate in partnership con il Ministero della Cultura, il Comune di Genova, la Regione Liguria, a cui si affiancano la Fondazione Compagnia di San Paolo, Iren, la Camera di Commercio di Genova, la Fondazione Carige con il loro fondamentale contributo

e i sostenitori RINA, Coop Liguria, BPER Banca, A.Se.F., Howden, Isolani, Esaote, Gruppo Fos, Parodi & Parodi, Gruppo Cambiaso Risso, Banca Patrimoni Sella, Trilogik, Banco BPM, Centro commerciale e divertimenti Fiumara, Saar.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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