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ECCIDIO DELLA BENEDICTA, LE IMMAGINI DELLA COMMEMORAZIONE
Emilio Scappini
GENOVA – Domenica 8 aprile al sacrario della Benedicta, in provincia di Alessandria, si è svolta la celebrazione del 74° anniversario dell’eccidio della Benedicta.
A rappresentare l’Amministrazione comunale, che invierà il Gonfalone della città, sarà l’assessore alle Pari Opportunità, Arianna Viscogliosi. Dopo la deposizione delle corone e la celebrazione della messa, sono intervenuti Gian Pietro Armano presidente dell’associazione Memoria della Benedicta, Carlo Ghezzi vicepresidente nazionale dell’Anpi, Stefano Persano sindaco di Bosio, Maria Rita Rossa presidente della provincia di Alessandria e Nino Boeti vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte. Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente dell’associazione “Libera” ha tenuto inoltre l’orazione ufficiale al termine della quale ci sarà l’intervento delle associazioni partigiane. Alla manifestazione ha partecipato anche la banda musicale di Cassine.
La galleria fotografica dell’evento a cura di Emilio Scappini
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Il 7 aprile 1944 i nazifascisti circondarono la Benedicta e gli altri cascinali dove erano nascosti i partigiani e colpirono duramente i giovani, spesso non in grado di difendersi per l’assenza di un adeguato armamento e di esperienza bellica. Il rastrellamento continuò fino alla notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza della zona, riuscirono a passare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo.
Furono fucilati 147 partigiani, altri morirono nel combattimento. Altri 400 furono presi vivi e deportati a Mauthausen, ma fortunatamente 200 di loro riuscirono a scappare. Il rastrellamento della Benedicta, che nelle intenzioni dei fascisti e dei nazisti avrebbe dovuto fare terra bruciata intorno alla resistenza, non riuscì a piegare lo spirito popolare. Anzi, proprio dalle ceneri della Benedicta il movimento partigiano, dopo aver avviato una riflessione anche spietata sugli errori compiuti, riuscì a riprendere vigore: la divisione “Mingo”, attiva nell’ovadese, ebbe tra i suoi promotori proprio alcuni degli scampati alla Benedicta. Altri partigiani continuarono la loro esperienza in formazioni della Val Borbera e in altre divisioni partigiane dell’appennino alessandrino.
(C.S.)
Su Emilio Scappini
Istrionico, poliedrico, sempre sul pezzo. Per lui la fotografia è un'arte e una missione. Ha fatto di un hobby una passione trasformando ogni immagine in un ritratto da incorniciare. È la perfetta sintesi di esperienza ed entusiasmo al servizio della redazione.Messaggi correlati
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