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Al Teatro Sacco di Savona il racconto di Georges Brassens, uno degli artisti francesi più amati
															SAVONA – Nuovo appuntamento con la stagione artistica 2018/2019 “Un sacco spettacolare” all’Antico Teatro Sacco di Savona. Sabato 21 dicembre alle ore 21 andrà in scena “Il medico di Brassens. Georges Brassens raccontato dal dottor Bousquet” per la regia di Ferdinando Molteni.
Fanno parte del cast lo stesso Molteni nei panni del cameriere/cantante insieme a Franco Bonfanti e Elena Buttiero che interpreteranno rispettivamente il dottor Bousquet e la pianista.
La produzione è a cura di Allegro con moto.
La trama
Il dottor Bousquet entra in un caffè. Nel locale ci sono una pianista e un cameriere-cantante. Bousquet si siede, ordina un pastis. Dalla radio esce Supplique pour être enterré à la plage de Sète, la canzone che rappresenta il testamento spirituale di Brassens.
Bousquet comincia a ricordare. Sono passati vent’anni dalla sua morte. E lui racconta quegli ultimi giorni, ma soprattutto la grandezza di un artista formidabile. Ricorda il Brassens cantante di successo, il poeta, l’anarchico. Lo rievoca utilizzando le sue stesse parole, che ha scolpite nella memoria. Ne rivela la complessità, ma anche l’immediatezza. Ne racconta il tormentato rapporto con le cose materiali, con il successo, con le donne. E restituisce a Brassens la dimensione che davvero gli appartiene: quella di un grande scrittore che ha utilizzato una chitarra per raccontare il suo mondo.
Ogni capitolo della vita di Brassens è contrappuntato dalle sue musiche. E dalle sue canzoni tradotte da Fabrizio De André, come “Delitto di paese”, “La leggenda di Natale”, “Marcia nuziale”, “Il gorilla” e altre.
Ama e rispetta Brassens, Bousquet, il piccolo dottore di Saint-Gély-du-Fesc. E ne racconta, dunque, la storia. La storia di un uomo complicato che però considerava il mondo racchiuso nel suo paese di pescatori.
Sète è il posto dove era nato e dove voleva essere sepolto sulla spiaggia. Brassens riposa, infatti, a pochi passi dal mare, nel cimitero dei poveri. Mentre l’altro grande poeta di Sète, Paul Valery, è sepolto nel camposanto in collina.
Chi era Georges Brassens
Nell’estate del 1980 Georges Brassens ha 59 anni e sa di essere ammalato. Non gli resta molto da vivere. È uno degli artisti più amati e rispettati di Francia e del mondo. Ha moltissimi amici. Può chiedere aiuto a ch
i vuole.
Eppure, inaspettatamente, decide di non cercare i “copains d’abord”, che lo hanno accompagnato per tutta la vita, ma si ritira a Saint-Gély-du-Fesc, vicino a Montpellier, a casa di uno dei suoi amici più recenti, il dottor Maurice Bousquet.
Lo chansonnier più popolare e più acclamato decide dunque di nascondersi, e quasi annullarsi nella vita quotidiana di una famiglia che non è la sua. Morirà qualche mese dopo. E i motivi di quella scelta definitiva resteranno, in parte, un mistero.
C.S.
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