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ULTIMA GIORNATA DI “FESTIVAL DELLA MENTE”: TENNIS, MUSICA E L’ULTIMO PLATONE. OSPITE D’ONORE JOVANOTTI
Ieri domenica 31 agosto le battute finali della manifestazione culturale di Sarzana. Tra i relatori Marco Malvaldi e Angelo Carotenuto, ancora Matteo Nucci e il dialogo in Fortezza Firmafede del cantante Cherubini e Paolo Pecere
di Giorgia Di Gregorio
SARZANA (SP) – Ieri sera si è ufficialmente conclusa la ventiduesima edizione del “Festival della Mente”, la rassegna che ogni anno trasforma Sarzana in crocevia di sapere e divulgazione culturale. Nell’ultima giornata l'”invisibile”, tema centrale della manifestazione, è stato analizzato dai relatori negli ambiti del microcosmo, delle frontiere e dei migranti, degli adolescenti. Ma ancora si è parlato di musica e natura con il dialogo speciale tra Lorenzo Jovanotti e Paolo Pecere in Fortezza Firmafede, e di tennis al Teatro Impavidi con Marco Malvaldi e Angelo Carotenuto.
Ecco i punti salienti di questi ultimi appuntamenti del Festival e dell’atto finale del ciclo su Platone di Matteo Nucci “Il filosofo dell’invisibile”.
L’invisibile nello sport secondo Malvaldi e Carotenuto
Nell’atmosfera raccolta e intima del Teatro Impavidi Marco Malvaldi e Angelo Carotenuto si sono confrontati con il pubblico sarzanese in “Giocando con l’invisibile. Il tennis e ciò che non si vede”. Il primo, scrittore dei mitici romanzi del Barlume, non sa nulla del tennis oltre quello che ha letto ne “La grammatica del bianco” del secondo, giornalista e conoscitore del settore sportivo. Da qui l’indagine per scoprire le parti invisibili del gioco.
In primis il maggiore avversario invisibile del tennista è se stesso: la mente del campione, i rituali tic per non uscire dal gioco e mantenere il controllo della propria giocata, i pensieri, le idee, gli automatismi, la memoria degli errori compiuti ma anche la capacità di dimenticare repentinamente per proseguire il match. E poi l’infrastruttura del tennis, il linguaggio segreto dei raccattapalle e la loro funzione sociale nel secolo scorso, le linee immaginarie del campo. In ultimo il tennis come svelatore di talenti invisibili, come è successo nei tempi della Guerra Fredda in cui grandi talenti dell’oltrecortina vedono nello sport un vettore per viaggiare, emanciparsi e svelarsi al mondo.
Nucci III: la maturità di Platone
In Piazza Matteotti è arrivato anche l’ultimo incontro sulla vita di Platone “Il filosofo dell’invisibile: la vecchiaia” di Matteo Nucci. Ieri avevamo lasciato il filosofo all’inaugurazione dell’Accademia di Atene. Nel clima della nuova scuola nascono i più grandi Dialoghi di Platone, il “Fedone”, il “Simposio” e il capolavoro sulla “Repubblica”, e si sviluppa la cosiddetta “dottrina delle idee”. Il filosofo si riunisce anche con l’amato Dione, per cui l’amore si è trasformato in profonda amicizia. Torna il tema del viaggio e torna anche la Sicilia: con il tiranno Dionisio morto, Platone cerca ancora una volta il cambiamento in Siracusa e nel nuovo governante. Ancora una volta dalla città ne esce sconfitto e, tornato ad Atene, ad attenderlo c’è una sorpresa: Aristotele.
Se dovessimo dare un nome ad ogni fase della vita del filosofo analizzata in questi giorni diremmo Socrate (il maestro) per la giovinezza, Dione (l’amore, l’eros) per la maturità e Aristotele (l’allievo) per la vecchiaia. Esattamente come Socrate aveva fatto con lui, Platone instaura con Aristotele un rapporto preferenziale dettato dalle eccezionali doti intellettive e spirituali del ragazzo. Un ultimo viaggio a Siracusa segna la vita del filosofo e ne determina la sconfitta finale che lo spinge a dedicarsi ancora più fortemente alla ricerca del bene e della giustizia: nascono le “Leggi”.
Gli ultimi dibattiti e gli ultimi studi poi perde la salute: Platone muore senza dovere nulla a nessuno, come rivendica nel suo testamento. Ma noi a Platone dobbiamo tantissimo e soprattutto dobbiamo ispirarci alla sua voglia di approssimarsi al bene, fino all’ultimo, cercando in qualsiasi modo di realizzare la giustizia per vivere in un mondo finalmente felice.
Il senso della natura e la musica senza senso: Pecere e Jovanotti a confronto
Ultimo attesissimo ospite del Festival è stato Lorenzo Jovanotti che, in dialogo con lo scrittore e professore di Storia della filosofia Paolo Pecere, ha esplorato il senso del suono e del ritmo ne “La musica della natura”. La chiacchierata ha portato ad una progressiva contrapposizione tra natura e umano nel senso più artificioso del termine: l’armonia e l’equilibrio della natura non combaciano con i rumori dell’uomo, che sono invece intrusivi e, talvolta, distruttivi.
Sarzana saluta il “Festival della Mente” con grande orgoglio e entusiasmo. Appuntamento all’edizione 2026 che si terrà dal 4 al 6 settembre dell’anno prossimo.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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