L’astronave di Bowie decolla con Agnelli al comando: “Lazarus”, la recensione

Di il 1 Maggio 2025

di Alessia Spinola

GENOVA – Manuel Agnelli, o meglio, Lazarus, ieri sera al Teatro Ivo Chiesa ci ha fatto salire sulla sua astronave tenendoci con il fiato sospeso fino a un secondo prima del decollo, proprio come una stella che, nel momento in cui sembra stia per spegnersi, brilla di una luce ancora più intensa, capace di oltrepassare il tempo, lo spazio e la morte stessa. Lazarus, alias Newton, il protagonista del musical scritto da David Bowie insieme ad Enda Walsh come testamento creativo prima della sua scomparsa, è un alieno improgionato sulla Terra e isolato nel suo appartamento con la sola compagnia dei fantasmi che si aggirano nella sua testa: tra ricordi e visioni, cerca una via di fuga impossibile.

Manuel Agnelli in questa pièce teatrale veste perfettamente i panni di Lazarus e questo perché non cerca di imitare l’inimitabile Bowie, ma lo interpreta, fa proprie le sue ferite e con la sua voce carica di profondità costruisce quel razzo capace di farci volare in mondi lontani. Un cast di 11 bravissimi performer (oltre ad Agnelli, Casadilego, Dario Battaglia, Camilla Nigro, Maurizio Camilli/Mauro Bernardi, Andrea De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Isacco Venturini e Carla Vukmirovic) va a rendere visiva la mente affollata di Newton, resituendo un senso di claustrofobia che però non soffoca, anzi, empatizza. A fare da colonna sonora sono diciassette brani di Bowie, da Lazarus a Changes, passando per Absolute beginnersLife on Mars?, All the Young Dudes e, tra gli altri, Heroes.

Come anticipato prima, sul palco insieme al frontman degli Afterhours, c’è Casadilego, cantautrice e polistrumentista vincitrice di X-Factor Italia 2020: magnetica, malinconica, con un timbro che sembra un canto angelico e che arriva dritto al cuore del pubblico. Lo spettacolo è un mix perfettamente riuscito tra video-arte, musica e danza, facendo rivivere la magia della musica di Bowie che, ancora oggi, ispira e invoglia a spingersi oltre l’orizzonte.

A otto anni dalla sua prima mondiale a New York, Lazarus ha debuttato per la prima volta sui palcoscenici italiani nel marzo 2023, per la regia di Valter Malosti, direttore di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Malosti ha anche firmato l’adattamento italiano del testo, collaborando con il drammaturgo Enda Walsh, già suo compagno di lavoro in precedenti progetti. Lo spettacolo è una produzione esecutiva di ERT / Teatro Nazionale, in coproduzione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, e realizzata in accordo con Robert Fox, Jones/Tintoretto Entertainment, New York Theatre Workshop e per concessione di Lazarus Musical Limited. Alla sua creazione nel 2023 hanno inoltre partecipato il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, il LAC Lugano Arte e Cultura, e il collettivo Balletto Civile come partner produttivo.

Lo spettacolo è un’ulteriore prova di come la musica superi ogni barriera e riesca ad unire generazioni diverse, mettendo d’accordo sia chi Bowie l’ha vissuto, sia chi l’ha solo potuto sentire dai racconti o ascoltare tra cd, YouTube o Spotify.

Al termine della rappresentazione, Agnelli e il resto del cast si svincolano dai personaggi e tornano ad essere persone, prendendo una netta presa di posizione sul palco contro il femminicidio e leggendo un testo dedicato alle sue vittime. Nessuna retorica, nessun vittimismo, solo un promemoria del potere dell’arte e un invito a non essere indifferenti, perchè possiamo essere eroi, anche solo per un giorno (Heroes).

Lo spettacolo andrà in scena fino al 3 maggio.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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