A Palazzo Grillo “La gioia della distanza”: la mostra di Franz Prati in esposizione fino al 5 giugno

Di il 30 Aprile 2025

GENOVA – Inaugura martedì 6 maggio 2025, alle 18, negli spazi di PRIMO PIANO di Palazzo Grillo a Genova”La gioia della distanza”, una mostra antologica sulle opere di Franz Prati che, attraverso il tema del viaggio, indaga i legami nascosti tra paesaggio, città e architettura. Diverse tematiche, epoche e linguaggi vengono riuniti in un racconto di immagini che intende rimarcare l’assoluta centralità del disegno. Per l’occasione sarà presente l’autore, in dialogo con Antonio Schiavo, curatore della mostra, che sarà visitabile fino al 5 giugno 2025. 

L’allestimento, composto da più di 50 opere, sintetizza il percorso condotto dall’architetto e artista nell’arco di un quarantennio, dove le architetture materiche e stratificate della città degli anni Ottanta si deostruiscono nei frammenti del paesaggio archeologico romano, per poi ricomporsi nel dialogo con Piero della Francesca e Antonio Canova intorno al tema della classicità, per prendere finalmente il largo ed esplorare, verso approdi possibili, gli orizzonti evanescenti della contemporaneità.

Ad accogliere il visitatore, una composizione ideale di opere riprodotte e accostate in maniera inedita, seguendo un pensiero che, dalle diverse scritture della città si stempera verso un paesaggio immaginato che vuole farsi infinito, per poi riunirsi nelle due realtà urbane, diversamente ispiratrici, Roma e Genova.

Nello spazio dedicato all’architettura, una selezione di opere che mira a indagare l’itinerario compositivo di Franz Prati che, attraverso il modo poetico di adoperare lo strumento disegno, si fa arte. Un percorso artistico, dunque, in cui dal saper vedere in trasparenza le fondamenta degli edifici possibili, si giunge fino agli ambiti più privati e intimi della Casa: una serie di saggi disegnati che vanno oltre l’architettura.

Nella sala successiva si attua il distacco dalla città: l’architettura si fa frammento e innesca un rapporto privilegiato con la scultura. Il paesaggio ha finalmente la possibilità di divenire l’immensa scenografia di un “Granteatro”. L’architettura superstite è usata come pretesto per la creazione di spazi e ambienti metafisici. La pianta circolare di una città sognata e incompiuta prova ad affievolire questo estraniamento apparente e ci orienta in questo costante viaggio nella memoria.

Si giunge quindi in un ambiente più raccolto: una personale camera delle meraviglie in cui si sperimentano possibili confronti con “Le mutevoli forme del classico”. Una miscellanea in cui trovano nuovamente posto temi mai nettamente definiti, ma costantemente sospesi tra architettura, scultura e paesaggio. Al contempo inizia ad affiorare il motivo del viaggio.

Motivo che diviene dominante nell’ultima sala: un viaggio sognato che partendo da una Roma canoviana si muove verso l’ignoto di isole possibili. L’acqua diventa la nuova protagonista di paesaggi fantasiosi, dove l’architettura è solo una comprimaria. Sogni e ricordi si mescolano, si fondono e si confondono in queste immagini visionarie che, come metafore naviganti, fanno emergere le occasioni per una critica alla condizione attuale, trasmettendo pensieri intensi ed echi di speranza, stimolando riflessioni profonde intorno a quel viaggio progressivo e mutevole che è la vita.

Il progetto espositivo sarà visitabile a PRIMO PIANO di Palazzo Grillo in vico alla Chiesa delle Vigne 18R a Genova, fino al 6 giugno 2025, nelle seguenti giornate: giovedì – venerdì dalle 16 alle 20; sabato – domenica dalle 14 alle 20. Ingresso libero e gratuito.          
Giovedì 22 maggio, alle ore 15.00, si svolgerà una visita guidata dell’autore attraverso l’esposizione delle sue opere.  

Eventi collaterali:           
Venerdì 23 maggio, alle ore 17.00, il Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova accoglierà la conferenza a cura della Fondazione Ordine Architetti di Genova. Per l’occasione, Franz Prati dialogherà con Laura Andreini, Guglielmo Bilancioni, Valter Scelsi e Antonio Schiavo. 

FRANZ PRATI 
Architetto, docente universitario, pittore e designer di formazione veneziana, fin dai primi anni settanta si stabilisce a Roma, Nel nuovo contesto la sua ricerca architettonica si intensifica, accorpandosi in una serie di progetti elaborati per alcuni luoghi della città dove il rapporto con la memoria della stratificazione archeologica è fortemente connotato. Queste proposte, raccolte nella monografia Segrete armonie di città curata nel 1986 da Francesco Moschini, delineano un particolare contributo per la rifondazione delle qualità urbane dell’architettura. Negli stessi anni si dedica all’attività di scenografo, firmando alcuni allestimenti rimarchevoli nella felice stagione del teatro di ricerca italiano. Esperienza che si riverbererà con molta evidenza nei suoi lavori successivi. Professore Ordinario di Progettazione Architettonica dal 1994, ha svolto la sua attività didattica in numerose Facoltà italiane (Venezia, Roma, Bari, Reggio Calabria). Dal 1997 al 2004 insegna alla Facoltà di Architettura di Genova, dove si trasferisce e dove dal 2003 al 2008 dirige il Dipartimento di Progettazione e Costruzione dell’Architettura. A Genova, apre il suo nuovo studio con Luciana Rattazzi e come precedentemente a Roma, sviluppa alcuni progetti emblematici, dedicati a quella realtà urbana così particolare. Più volte premiato in concorsi nazionali e internazionali, la sua produzione nell’ambito del progetto e del disegno dell’architettura è stata esposta in diverse mostre, ampliamente documentata in pubblicazioni italiane e internazionali e oggetto di alcuni testi monografici. Ha redatto progetti specifici per la Triennale di Milano e per la Biennale di Venezia, curando nel 1992 l’allestimento della mostra “Lo spazio sacro nella modernità” all’interno degli antichi granai della Serenissima alla Giudecca. Parte dei suoi numerosi disegni è stata acquisita da importanti collezioni private, dagli archivi del DAM di Francoforte, dal Centre Pompidou di Parigi e dal MAXXI di Roma. Nel 2014 Franz Prati torna nuovamente a Roma stabilendosi agli Studi del Canova, e partecipa attivamente, in qualità di socio onorario di Canova22, dell’associazione culturale che si occupa di trasmettere nella contemporaneità l’eredità canoviana.

C.S.

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