Viadelcampo29rosso Paolo Siani presenta il nuovo album : “Faces With No Traces”

Di il 21 Giugno 2016

Foto 2Paolo Siani presenterà il suo secondo album, per l’etichetta discografica indipendente Black Widow Records, giovedì alle ore 11 presso viadelcampo29rosso – “Casa dei cantautori genovesi” in presenza dei rappresentanti dell’etichetta discografica (Pino Pintabona) e dei collaboratori: Giorgio Usai (ex New Trolls che nel 1975 fu sul palco della Bussola con Fabrizio De André al suo debutto pubblico).

L’album di Siani è il frutto di due anni di lavoro in cui l’artista ha dapprima composto le linee melodiche e le armonie di ogni brano, poi i testi, l’arrangiamento e infine chiedendo la collaborazione di molti dei suoi amici musicisti, tra i quali spiccano gli storici compagni di viaggio: Giorgio Usai, Roberto Tiranti, Marco Zoccheddu, Ricky Belloni.
Due brani, i remix di ‘’Black Angel’s Claws’’, tracce bonus dell’album, sono state masterizzate nei famosissimi Abbey Road Studios di Londra, con la collaborazione di Leeroy Thornhill (X The Prodigy) ed Alessandro Siani, figlio di Paolo. Il brano è stato costruito con sonorità potenti ed attuali.
“Con questo lavoro – racconta Paolo Siani – ho voluto sintetizzare alcuni temi che mi stanno a cuore in modo semplice e distante da ideologie politiche. L’album è una raccolta di brani che hanno in comune la ricerca meticolosa dei suoni e di stile che non necessariamente attingono agli stilemi del Prog così come normalmente si intendono; una scelta precisa che conferma la mia idea di non omologazione a nessun tipo di stile nello scrivere musica, ma solo al mio gusto personale”.

L’album si compone di otto brani, per un totale di circa 45 minuti di musica in prog style non tradizionale, e di tre bonus track, “Three Things official Video”, “Black Angel’s Claws Remix”, “Black Angel’s Claws Remix” (instr.). Il singolo, “Three Things”, che può essere ascoltato su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=84ockh8TMns&feature=youtu.be, è fortemente autobiografico. È una suite in 6/8 che ha come tema la riflessione umana al raggiungimento dell’età matura. Molto sintetico, il testo afferma di quanto siano importanti alla ‘fine del viaggio’ solo tre cose: quanto si ha amato, quanto si è vissuto con maniere gentili e quanto si sono lasciate andare le cose che non erano importanti per migliorare la propria esistenza. Al violoncello Eva Feudo Shoo.

Il lavoro inizia con una intro di duduk, strumento tradizionale armeno, suonato da uno dei migliori interpreti, il M° Gevorg Dabaghyan. Il suono di questo strumento, difficilissimo quanto elementare nella sua struttura, evoca una atmosfera ‘magica’ che fra l’altro costituirà l’inizio dei prossimi concerti dal vivo, che verranno inaugurati l’11 Settembre a Erba (Lecco) all’interno del FIM, Fiera Internazionale della Musica.
Il secondo brano “No one’s born a hero” è scritto a quattro mani da Siani con un altro interprete di prestigio: Paul Gordon Manners che suona le chitarre acustiche in puro stile prog. Il testo racconta di una leggenda tramandata da generazioni in cui, in una lontana terra britannica un umile contadino riuscì, armato solo del suo coraggio e di una spada ‘magica’ (Blunderbuss), a sconfiggere un gigante causa di gravi danni alle popolazioni di quelle terre. La frase finale ‘’nessuno nasce eroe ma di certo qualcuno lo diventerà’’ è il messaggio finale del brano.
La parte ‘elettrica’ inizia con il terzo brano ‘’Welcome Aboard’’ dove emerge sicuramente, e per la prima volta, la voce di Roberto Tiranti (che si occupa anche della parte di basso) oltre all’organo Farfisa di Paolo Tognazzi e le chitarre di Paolo Vacchelli e Marco Abamo. Il brano contiene anche un fraseggio vocale polifonico realizzato da Roberto e Paolo ed è un invito rivolto al pubblico a lasciarsi coinvolgere in un nuovo viaggio a bordo di una ‘staggering ship’ (una astronave scintillante) alla scoperta di mondi diversi e lontaniIl quarto brano, “Black angel’s claws”, è il primo cantato da Paolo Siani e si avvale della collaborazione di Guido Guglielminetti al basso; Il testo racconta di come spesso sia difficile perdonare le persone che con i loro comportamenti fanno del male in maniera consapevole e che guastano l’esistenza delle loro vittime designate.
La suite, “Free the borders” si avvale della collaborazione di diversi musicisti quali Guido Guglielminetti al basso, Carlo Marrale alle chitarre, Federico Buelli al sax, il Coro polifonico “Nuova armonia”, costituito da 40 cantanti femminili e diretto da Maurizio Ramera e armonizzato da Guido e Fabio Gordi con la voce solista di Laura Capretti e, ancora, il Mellotron di Giangiusto Mattiucci. Il testo intende rivolgersi a quei potenti che usano i giovani come carne da macello impegnandoli in guerre che nulla hanno di logico se non la finalità di dare sfogo alle loro mire espansionistiche. Contestualmente il testo è un invito ad abbattere i confini lasciando libere le popolazioni di autodeterminarsi.
Dopo una intro di organo di Paolo Tognazzi parte ‘’Rockstar’’, il sesto brano, e il più rock dell’album, parodia del mito di una Rockstar che purtroppo di notte fa un sogno ricorrente, quello di un difetto fisico che fa svenire e allontanare le groupists che gli si avvicinano. Il brano è suonato alla chitarra da Ricky Belloni, al basso e alla voce solista da Roberto Tiranti e all’organo e alla batteria da Paolo Siani.
‘’Post war saturday echo’’, la settima canzone, è un blues del 1971 dei Quatermass, un trio prog inglese, qui ripreso in un take registrato interamente dal vivo il cui testo affronta il tema della crisi esistenziale di milioni di persone che si affannano nelle città in una sorta di vuoto totale privo di motivazioni. Oltre alla voce e al basso ancora di Roberto Tiranti, all’organo Hammond troviamo Giorgio Usai e al pianoforte Marco Zoccheddu. Tutto da godere l’assolo al piano di Zoccheddu che fraseggia su cadenze dissonanti e blues.
‘’Eriu’’ (che si pronuncia eirù) è l’ultimo brano, strumentale, che Paolo Siani dedica alla musica celtica e, in particolare, a quella irlandese. E’ costituito da due parti in cui la prima, lenta e orchestrale in cui gli archi, arrangiati da Stefano Cabrera, aprono alla seconda parte che è una vera e propria danza. L’assolo di fisarmonica di Marco Zoccheddu conferisce una ulteriore spinta alla danza che conclude l’album in un modo folk semiacustico così come era iniziato.

Come per l’album precedente ‘’Castles, wings, stories and dreams’’, insieme a tutti i musicisti che hanno partecipato alla realizzazione di ‘’Faces with no traces’’ Paolo Siani raccoglierà dai proventi della vendita del disco, fondi destinati all’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini di Genova, un centro di eccellenza che ospita piccoli e sfortunati pazienti provenienti da tutta Italia e non solo.

Info:
Black Widow Records
Via del Campo, 6r – 16124
Genova
Tel. +390102461708
Email: blackwidow@tin.it
www.blackwidow.it, su FB e Twitter

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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