I CONFLITTI E IL PATHOS DI UN LEGAME IMPOSSIBILE: “INTRIGO E AMORE” ALLA CORTE

Di il 22 Febbraio 2018

Scritta da uno Schiller poco più che ventenne, la tragedia trasporta nella Germania preromantica per far conoscere un amore profondo ma indomabile e drammatico.

 

GENOVA – La sua tournée ha ottenuto un grande successo, sia nel pubblico che nella critica: dal 27 febbraio torna sul palcoscenico del Teatro della Corte “Intrigo e amore” di Friedrich Schiller, prodotto dal Teatro Stabile di Genova, per la regia di Marco Sciaccaluga.

 

Lo spettacolo è in scena al Teatro della Corte da martedì 27 febbraio fino a sabato 3 marzo. Dal martedì al sabato alle ore 20.30. La recita del giovedì inizia alle 19.30. La prima rappresentazione sarà preceduta nel foyer della Corte, a partire dalle ore 19,45 da un breve concerto organizzato in collaborazione con il Conservatorio Paganini: musiche tratte da una pagina di “Luisa Miller” di Giuseppe Verdi. L’ingresso al concerto è libero.

 

Siamo nel Settecento, nella Germania preromantica dello Sturm und Drang. Il nobile Ferdinand, figlio del potente ministro Von Walter, s’innamora ricambiato della borghese Luise Millerin, figlia di un umile violoncellista. Il padre del giovane cerca in ogni modo di ostacolare l’unione e di convincere Ferdinand a sposare la favorita del principe, anche per ottenere una promozione. Il sentimento sincero e profondo del figlio però, non lo fa desistere dal desiderio di sposare Luise. Il ministro dunque, escogita un bieco intrigo, messo in atto con la complicità del suo segretario Wurm (in italiano significa “verme”) che condurrà la vicenda verso un epilogo drammatico.

 

Scritta nel 1783 quando Schiller aveva solo 24 anni, “Intrigo e amore” (“Kabale und Liebe”) è la storia di un legame profondo e impossibile, di una passione indomabile, di intrighi e gelosie, di corruzione e libertà: c’è tutto questo nel dramma di Schiller, il cui nucleo è il conflitto tra il potere tirannico e il diritto alla felicità dell’essere umano, oggettivato nell’incontro-scontro fra due classi, la nobiltà ricca e la piccola borghesia povera.

 

Gli aspetti melodrammatici di “Intrigo e amore” diedero lo spunto a Giuseppe Verdi, per comporre, nel 1848, la “Luisa Miller”, ispirata proprio al testo di Schiller.
Racconta il regista Marco Sciaccaluga: «Di “Intrigo e amore” colpiscono veramente tante cose. Innanzitutto, che sia stato scritto da un ragazzo di poco più di vent’anni. Un ragazzo di genio, certo, ma anche con la voglia tipica dei giovani di dire tutto. Di qui, è nato un testo veramente “smisurato”, per dirla con Hölderlin, che procede per grandi sequenze messe una dopo l’altra, che infine però raggiungono la finalità di raccontare una storia compiuta: coinvolgente, emozionante, con sempre al centro l’uomo con le sue contraddittorie passioni».


Per ulteriori informazioni, visita il sito web.
(C.S.)

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