- Domenica 28 aprile torna la Fiera di Santa Zita. Tutte le modifiche alla viabilità
- Ponti di Primavera all’Acquario di Genova e alla Città dei Bambini: gli appuntamenti in programma
- Electropark 2024, svelati i nomi dei primi sedici artisti
- Torna “Vinicoli 2024”, la degustazione di vini naturali attraverso i vicoli genovesi
- Il vino torna protagonista con il “Genova Wine Festival”, al Ducale sabato 4 e domenica 5 maggio
- Questo evento è passato.
SIVORI – proiezione “La verità su La dolce vita” alla presenza del regista Giuseppe Pedersoli
30 Settembre 2020
Dopo 60 anni sarà Giuseppe Pedersoli a rivelare La verità su La dolce vita. Il film, presentato fuori concorso alla 77ª Mostra del cinema di Venezia, mercoledì 30 settembre (ore 21,15) sarà proiettato al cinema Sivori (salita Santa Caterina 12, Genova) alla presenza del regista Giuseppe Pedersoli, che sarà intervistato dal giornalista Dario Vassallo (web tv New Signal) e risponderà alle domande del pubblico.
La verità su La dolce vita è il racconto inedito della nascita, del disastro annunciato e del mito di uno dei film italiani più famosi al mondo, La dolce vita di Federico Fellini, uscito nel 1960. Sessant’anni dopo e nel centenario della nascita di Fellini (Rimini 1920 – Roma 1993), il docufilm è un atto d’amore di Pedersoli, figlio di Carlo, in arte Bud Spencer, verso il nonno materno Giuseppe Amato, che de La dolce vita fu il produttore.
Tutto nasce da quattro scatoloni coperti di ragnatele. Pedersoli li apre e trova migliaia di fogli, telegrammi, contratti, note, bozze, ricevute, ingiunzioni, cambiali. È il carteggio intercorso fra suo nonno (che scriveva con l’inchiostro scuro), Fellini (che scriveva in rosso) e Angelo Rizzoli (che si firmava in verde) tra l’estate del 1958 e il 1960 con l’uscita del film. Un tesoro che, rimesso in ordine, è diventato la base del docufilm.
La dolce vita ha una storia molto travagliata. Fellini, che aveva già vinto due Oscar per La strada e Le notti di Cabiria, non riusciva a trovare un produttore. Nessuno credeva nella sua idea, nessuno la capiva. Troppo fuori dagli schemi. Amato, attore famoso del cinema muto, produttore e distributore, ma da ragazzo macchinista e aiuto operatore pur di respirare il profumo della celluloide, è l’uomo che ha fatto arrivare in Italia Cenerentola e Bambi della Disney, che portato sul grande schermo il teatro dei fratelli De Filippo e ha prodotto capolavori come Umberto D., Quattro passi tra le nuvole, Francesco Giullare di Dio, Don Camillo. Uomo di grande intuizione e passione, Amato – l’unico – apre le porte a Fellini, chiama a raccolta il socio abituale Angelo Rizzoli e produce La dolce vita. Prima del primo ciak, Amato si reca da Padre Pio e chiede la benedizione.