TURSI, BARBARA GROSSO NUOVO ASSESSORE ALLE POLITICHE CULTURALI

Di il 17 Settembre 2018

A suo fianco Maurizio Gregorini con la carica di cultural service manager

 

GENOVA – È Barbara Grosso a prendere il posto di Elisa Serafini come assessore alle Politiche Culturali del Comune di Genova. Quarantanove anni, è laureata in Lingue e letterature straniere ed è stata Ceo della scuola di formazione Shenker, area Liguria.

 

Barbara Grosso

«L’obiettivo primario è migliorare l’offerta culturale di Genova – spiega Barbara Grosso a margine della sua presentazione a Palazzo Tursi – per portarla a essere competitiva con le altre città nazionali e internazionali, in alcuni casi cercando di renderla la migliore: è questo l’obiettivo che mi sono prefissata». La parola d’ordine è alzare l’asticella, per «portare Genova – prosegue – a diventare più competitiva rispetto a città nazionali e internazionali. Il punto di partenza deve essere la valorizzazione di ciò di cui già disponiamo». Alla valorizzazione dovranno «essere affiancate azioni di marketing e di comunicazione digitale – aggiunge Grosso – per inserire i nostri punti di forza nel mainstream della comunicazione, e rendere più fruibile e accattivante la cultura. Una cultura del futuro, che non sia una vetrina asettica, ma una condivisione virtuosa».

 

Ad affiancare l’assessore Grosso sarà Maurizio Gregorini, nominato cultural service manager: «una delle nostre prime azioni sarà un censimento del patrimonio culturale – anticipa il neo Maurizio Gregorini – per avere un quadro completo. Lavoreremo duramente per renderlo sincronico e organico: la macchina della cultura dovrà sfruttare a pieno tutti i cavalli di cui è dotata. Non più un assessorato alla Cultura, ma alle politiche culturali: «il cambio di termine – precisa il Sindaco Marco Bucci – ci era stato già suggerito da Elisa Serafini, a dimostrazione dei buoni rapporti presenti ancora oggi». Una visione di cultura nella sua accezione più ampia, che comprende anche «chi butta spazzatura dalla finestra – aggiunge Bucci – o chi lascia un divano di fronte a un cassonetto. Anche questo è un problema culturale, e vogliamo che si sviluppi un discorso strategico, allargato anche ai servizi culturali, su cosa vogliamo che sia la cultura».

Su Giulio Oglietti

Cresciuto tra la nebbia e le risaie del Monferrato, è a Genova dal 2013. Laureato in Informazione ed editoria, collabora con GOA da luglio 2017. Metodico e curioso, è determinato a diventare giornalista. ogliettig@libero.it

Devi essere loggato per postare un commento Accedi

Lascia un commento