Alla scoperta della Liguria del Novecento tra arte e letteratura

Di il 22 Febbraio 2018

GENOVA – Dal 23 febbraio al 22 marzo il Foyer del Teatro della Corte ospita una nuova edizione del ciclo d’incontri (a ingresso libero) dal titolo “Dialoghi tra arte e letteratura” per parlare della Liguria nel Novecento. L’orario previsto per tutti gli incontri è alle 16.30.

 

La Fondazione Mario Novaro torna al Teatro della Corte con l’undicesima edizione del ciclo di conferenze dedicate al “Novecento in Liguria”, organizzate in collaborazione con l’Università di Genova e il Teatro Stabile di Genova. Nel foyer della sala in Corte Lambruschini sono in programma cinque nuovi “Dialoghi fra arte e letteratura”. Forte del successo ottenuto l’anno scorso con lo stesso tema, la rassegna riprende infatti l’impostazione interdisciplinare che collega scrittori e artisti visivi, indagati nella reciproca influenza creativa. Le conferenze sono arricchite da proiezioni e letture, volte a valorizzare aspetti meno noti della cultura in Liguria.

 

Il secondo ciclo “Dialoghi fra arte e letteratura” prende il via venerdì 23 febbraio (ore 16.30) con la conferenza introduttiva di Leo Lecci, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Genova, sul tema “Calvino e l’arte figurativa”. Calvino si occupò attivamente di arte, firmando recensioni alle mostre visitate durante il suo periodo parigino e presentando personali dedicate per esempio a Shusaku Arakawa o a Giulio Paolini. Inoltre con i suoi libri, e in particolare con “Le città invisibili”, ha ispirato nel tempo numerosi artisti che hanno rielaborato le immagini create con le parole usando altri linguaggi espressivi. Attratto dall’arte concettuale, Calvino dichiarava: “La pittura mi è servita sempre come spinta a rinnovarmi, come ideale di invenzione libera”.

 

La rassegna prosegue giovedì 1 marzo con la storica dell’arte Maria Teresa Orengo che illustra lo scambio intellettuale tra Vico Faggi e Bruno Liberti, rispettivamente poeta e pittore. Liberti insieme a Luigi Maria Rigon negli anni Settanta fondò il Movimento ICON, che nel 1979 diede vita a un’importante performance alla Galleria Rotta di Genova, presentata appunto da Vico Faggi. In quell’occasione i due artisti realizzarono a due mani e davanti alla presenza del pubblico una grande tela intitolata “Abbadon”, ispirata all’Apocalisse di Giovanni. In Italia non era mai accaduto niente di simile. Un’esperienza
importante che legò Faggi e Liberti in un’amicizia destinata a rafforzarsi negli anni.

 

Giovedì 8 marzo Andrea Sisti, editore e studioso, indaga il legame tra Mario Novaro, la Liguria e Filippo De Pisis. Quest’ultimo è stato collaboratore della Riviera Ligure, rivista diretta da Mario Novaro sul cui ricchissimo fondo documentario e artistico è nata la Fondazione Novaro, ideatrice della rassegna “Dialoghi tra arte e letteratura”. Sisti si propone di analizzare lo sviluppo di questa collaborazione partendo dal carteggio conservato dalla Fondazione e, basandosi su questi dati, ricostruire la rete di relazioni che univano il pittore ai collezionisti liguri. Poco si sa, per esempio, di un periodo di villeggiatura trascorso da De Pisis a Rapallo negli anni Venti, durante il quale conobbe Gordon Craig.

 

Gli incontri proseguono giovedì 15 marzo con la conferenza di Matteo Fochessati, conservatore del museo Wolfsoniana, dedicata al legame che unisce il poeta Camillo Sbarbaro al pittore Oscar Saccorotti. Sbarbaro nel 1929 e nel 1931 presenta due mostre di Saccorotti, sottolineando come sapesse “scoprire il nuovo nel consueto”. Il primo punto di contatto tra i due non fu una stretta di mano ma un quadro, Il mercato del bestiame, eseguito da Saccorotti nel ’27 e quell’anno visto dall’autore di Trucioli, primo spunto per un’affinità artistica sostenuta dalla stessa attenzione verso la natura e il paesaggio della Liguria, indagate con la stessa voglia di trovare una stretta coerenza tra arte e vita.

 

Infine, giovedì 22 marzo sarà Laura Accerboni, poetessa e fotografa, a chiudere la rassegna parlando di Ceccardo Roccatagliata Ceccardi ed Edoardo de Albertis. I due amici nei primi anni del Novecento furono protagonisti della scena culturale genovese. Insieme a Plinio Nomellini ed Edoardo Firpo costituirono il gruppo di intellettuali che si riunivano in Galleria Mazzini, tra la Libreria Moderna e il Caffè Roma, un cenacolo che diede vita ad altissime opere d’arte nate anche dalla proficua reciproca influenza.

 

La comprovata partecipazione alle conferenze dà diritto all’acquisizione di CFU nell’ambito dei Corsi di Laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali e Magistrale in Storia dell’arte.

 

L’ingresso è libero.

 

(C.S.)

 

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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