“Vivo in una giungla, dormo sulle spine” al Teatro Cargo, quarto titolo della Trilogia degli Stranieri

Di il 14 Febbraio 2017

ATTENZIONE!! SPETTACOLO ANNULLATO


 

La Stagione 2016/2017 di Teatro Cargo prosegue il 17 febbraio, alle ore 21, nella sala di piazza Odicini a Voltri, con la mise en espace di “Vivo in una giungla, dormo sulle spine”, che debutterà la prossima estate al Festival di Borgio Verezzi, diretto da Laura Sicignano e scritto in collaborazione con Shahzeb Iqbal.

Vivo in una giungla, dormo sulle spine è il quarto spettacolo della “Trilogia degli stranieri” – dopo Odissea dei ragazzi, Bianco & Nero, Compleanno afghano – in cui Teatro Cargo sin dal 2011 si è dedicato al rapporto con i minori richiedenti asilo arrivati in Italia dai paesi più lontani e più pericolosi. Questo, in particolare, è ispirato alla storia di un giovane pakistano, scritta da Laura Sicignano con l’aiuto del protagonista. L’idea è non solo riflettere su cosa significhi per gli occidentali l’ondata migratoria, ma soprattutto offrire a chi arriva un modo per esprimere cosa comporti arrivare fra noi.

“Vivo in una giungla, dormo sulle spine” è il verso di un poema popolare pakistano. Il testo attinge alle storie vere che un giovane rifugiato mi ha raccontato. In questo spettacolo si racconta di un giovane arrivato in Italia, minorenne, dopo una pericolosa fuga dal suo Paese. Il ragazzo aveva viaggiato da solo attraversando Pakistan, Iran,Turchia e Grecia, con un’organizzazione di trafficanti. Aveva imparato molto, senza andare mai a scuola. In Italia il giovane è accolto da una comunità per minori richiedenti asilo e affidato a un’avvocatessa tutrice. Dopo un primo incontro improntato all’ostilità e alla diffidenza reciproca, tra la donna e il giovane nasce un legame. Questo rapporto viene giudicato con sospetto dal direttore della comunità, un uomo sposato che ha una relazione con l’avvocatessa. Quanto l’affetto del ragazzo verso la sua tutrice è sincero e quanto egli la sta invece manipolando? Il ragazzo si protegge da un ambiente nuovo e ostile, nascondendosi dietro una fitte rete di bugie. Racconta via via nuove e diverse autobiografie. Perché? Conquistare la sua fiducia è impossibile? Cosa cerca nel nostro Paese? La sua fuga sembra non potersi fermare e infatti un giorno scompare. Il suo passaggio nella vita di coloro che ha incontrato porta a una crisi e a un cambiamento. Lo straniero fa paura e noi facciamo paura a lui. Ma l’incontro con il diverso fa emergere problemi, che abbiamo voluto nascondere e ignorare. La relazione tra i personaggi è un incontro tra solitudini, dove la verità emerge solo a frammenti, offuscata da stereotipi, pregiudizi, abissi culturali. Il dialogo tra culture così diverse è forse impossibile, ma quanto è difficile comunicare anche tra di noi, che siamo nati nello stesso paese. 

Laura Sicignano

Vincitore del Premio alla traduzione 2015 della Maison Antoine Vitez (Parigi) e del Premio Inedito 2016 (Torino). Finalista al Premio Fratti 2016. Il testo è stato selezionato per la rassegna “Letture europee” , dicembre 2015, presso il Teatro Alexandrinsky di San Pietroburgo.

Realizzato grazie al contributo del Premio InediTO –Colline di Torino 2016, primo premio XV edizione sezione Testo Teatrale.

Gli interpreti sono Sara Cianfriglia, Aldo Ottobrino e Matteo Sintucci. Racconta la storia di uno dei tanti migranti che approdano sulle coste italiane. Il biglietto è disponibile a 16 euro (intero) e 14 euro (ridotto), sia al botteghino un’ora prima dello spettacolo, sia on line sul sito Happyticket. Prenotazione ai numeri 010 694240 o 010 694029 e su promozione@teatrocargo.it.

(C.S.)

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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