UN MITO TEATRALE E CINEMATOGRAFICO ALLA CORTE: “FILUMENA MARTURANO”

Di il 16 Febbraio 2018

Ribelle, determinata, provata da un passato infelice. Poi l’amore. La famosa “Filumena” interpretata da Sophia Loren arriva al Teatro della Corte.

 

GENOVA – Al suo debutto da regista teatrale, Liliana Cavani dirige un capolavoro del teatro (e più tardi del cinema) italiano: da martedì 20 a domenica 25 febbraio, va in scena “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo alla Corte.

 

La storia, molto nota anche grazie alla trasposizione cinematografica diretta da Vittorio De Sica, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, è quella di Filumena Marturano e Domenico Soriano: lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli. Lui borghese, figlio di un ricco pasticciere, damerino, dissoluto, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze. Ma è soprattutto la storia di un grande amore.

 

«L’idea di Filumena Marturano – annotò Eduardo – mi nacque alla lettura di una notizia: una donna, a Napoli, che conviveva con un uomo senza esserne moglie, era riuscita a farsi sposare soltanto fingendosi moribonda. Questo era il fatterello piccante, ma minuscolo: da esso trassi la vicenda ben più vasta e patetica di Filumena, la più cara fra le mie creature».

 

“Filumena Marturano” venne scritta da Eduardo nel 1946 per la sorella Titina ma ebbe subito un enorme successo tanto da essere rappresentata in tutto il mondo, da Londra a Mosca, da New York a Parigi, diventando rapidamente un testo cardine del Novecento. I personaggi di Filumena e Domenico oggi trovano la voce e il volto di Mariangela D’abbraccio che iniziò la sua carriera diretta da Eduardo nella Compagnia di Luca De Filippo e di Geppy Gleijeses che di Eduardo fu allievo.
A dirigere lo spettacolo è una grande firma del cinema italiano e internazionale come Liliana Cavani che dice: «È un’opera di grande impegno morale in anticipo sui tempi e scritta senza retorica ma con la naturalezza della vita. Un capolavoro. Il mio battesimo nella prosa, non poteva accadere con un’opera teatrale migliore».


Per ulteriori informazioni, visita il sito web.

(C.S.)

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