SANREMO 2017, LE POLEMICHE PRIMA DELLA SECONDA SERATA

Di il 8 Febbraio 2017

SANREMO LIVE 2017

SANREMO (IM)

Seconda conferenza stampa per la coppia Carlo Conti e Maria De Filippi all’insegna delle polemiche e dei bilanci. Dopo la prima diretta, grande entusiasmo in casa Rai Uno: ottimo share (11% dalle fonti ufficiali) e pubblico giovane, con un picco del 57,1% alle 23.51 grazie all’effetto Ricky Martin. Come tutte i day after, è tempo di tirare le somme e, soprattutto, di placare le polemiche. Il bilancio è molto positivo, come si è precisato: i conduttori, perché ormai è evidente che di questo si tratti, esaltano le reciproche capacità, evidenziando che “i miei autori (Conti) hanno fatto squadra con i suoi”, mettendo a tacere le domande insistenti della sala stampa che facevano intendere una mediasetizzazione del Festival come riflesso automatico di una catena acchiappa sponsor che ha visto spostare attenzione, investimenti e ascolti alla stregua di Maria de Filippi. Prova del nove: gli ascolti provinciali delle reti Mediaset (attorno al 3-5% su Canale 5) durante la prima serata della kermesse. “Pier Silvio Berlusconi mi ha inviato dei fiori dicendo che è al mio fianco, mi supporta” sostiene la De Filippi, facendo intendere che un Festival di larghe intese è stato fortemente voluto da tutti, reciproci team ed editori. Volendo proprio andare a trovare lo stizzoso pelo nell’uovo nazionalpopolare, che la presenza della De Filippi su Rai Uno sia tollerata ma senza esagerazione dai vertici Mediaset lo si evince dall’impossibilità di accedere a qualsivoglia commento della conduttrice se non a quelli strettamente legati alla conferenza stampa. Idem per quanto riguarda ospiti, vallette e guests che gravitano attorno al Festival. Un continuo “no comment”, “non posso”, “mi spiace”, “non mi fanno parlare”. Per essere totalmente certi della posizione e del futuro, la De Filippi conclude con : “ho un contratto di esclusiva Mediaset, non intendo passare alla Rai e il Festival è un mondo a sé stante, fuori dalle dinamiche televisive e competitive normali”.

Lo stesso Andrea Fabiano, direttore di Rai Uno, precisa: “Un festival targato Maria De Filippi 2018? Ora concentriamoci sulle 4 serate rimanenti che già mi sembrano troppo a cui pensare”, cercando di scacciare le voci che danno come papabile sostituta di Carlo Conti per al direzione artistica del prossimo triennio. Sull’argomento, il conduttore chiosa: “tre è il numero perfetto; dico solo che quando un fiorentino dice che molla, poi lo fa sul serio” e aggiunge : “è esattamente il festival che volevo. In Maria ho trovato una sorella e mi sto divertendo molto” scherzando sul suo essere il burlone toscano che prende in giro la sua co-conduttrice dietro alle quinte della diretta (scherzi confermati essere andati quasi tutti a segno. Fonte: Maria De Filippi in persona). Poi, in una sala stampa discretamente sul pezzo, si parte con la sequenza di domande-risposte in merito alle numerose polemiche sollevate ieri sera.

Polemica 1

“Il Festival non è mio”. Ecco il commento secco di Maria De Filippi all’ennesima domanda sullo spostamento di audience da una rete all’ammiraglia Rai. Da questo orecchio, Maria De Filippi, non ci sente e non ci vuole sentire. Nemmeno sul fatto che il futuro della tv digitale, destinata ad annaspare sempre più sotto il macinio del satellite e della web tv, sia formato da sempre più larghe intese e aperture.

Polemica 2

La DeFilipizzazione del Festival è, in ogni caso, avvenuta. I tempi, lunghi e dilatati, le storie e i casi umani raccontati a modo suo molti si aspettavano un “apri la busta” tra un eroe e l’altro. La conduttrice sostiene di essere semplicemente se stessa e in quel se stessa intende, forte e chiaro un “so fare questo tipo di televisione, se mi si invita io faccio quello che so fare”. Punto. “Compreso cadere” sogghigna, indicando il momento in cui il tacco le si è incastrato sul palco, rischiando di inaugurare con un ruzzolone la prima serata del Festival.

Polemica 3

Come si risponde a una bufera montata sui social ad hoc per creare scompiglio e tenere l’attenzione su di sé? Ecco un gran bel momento di scuola televisiva e di diplomazia spiccia. Conduce Carlo Conti, spalleggiato da Maria De Filippi. Antefatto: Manuela Villa, figlia del Reuccio della canzone italiana, si indigna quando precisa che il memorial di suo padre sia durato circa 30 secondi e, invece, le dediche a Luigi Tenco si siano sprecate in parole e interpretazioni (vedi alla voce Tiziano Ferro). Risposta: “Luigi Tenco è strettamente legato a Sanremo, lui è morto qui, durante il Festival, da concorrente. Abbiamo ricordato anche Claudio Villa nel miglior modo possibile ma, in questo preciso frangente, dire Tenco è dire Sanremo e io, francamente, non ho assolutamente avuto feedback di altro tipo”. Traduzione: “Tiziano Ferro canta Tenco nel 50imo della morte, ha un disco in uscita, un singolo da lanciare, è giovane, bravo ed è tutto showtime. A Manuela Villa sul palco non abbiamo proprio mai pensato, perché sel’è presa? Non mi apre sia il caso!”. Punto.

Polemica 4

Un tempo si diceva: se sei brutto, ti tirano le pietre. Il Festival di Sanremo dimostra che il cyber bullo sopito in ognuno di noi si scatena alla vista del primo centimetro di pelle. Anzi, la prima cyber bulla. In un momento dedicato, appunto, a un problema molto serio giunge di rosso s-vestita la giornalista Diletta Leotta, protagonista, suo malgrado, di una brutta storia di furto di identità via social. Ma, i conduttori, hanno avuto modo di sbirciare questo benedetto abito che tanto fa parlare e domandare ai giornalisti? “Francamente mi facevo i fatti miei” dice la De Filippi; “signori, è una bella ragazza di 25 anni, certo che l’ho vista…perché, è un male? Direi di no…” puntualizza Conti. Gli anni passano, le donne invecchiano ma gli abiti, dalla Lewinsky in poi, riescono a oscurare qualsiasi buono o cattivo proposito. Forse l’intento della bella giornalista Sky era appunto quello di sollevare attenzione su un tema tanto duro quanto diffuso, il cyberbullismo e il bullismo. Invece, per la parabola tutta italiana per cui se sei bella devi essere anche stupida e se sei intelligente non puoi essere così bella, tutto si è fermato a qualche spanna (parecchie, per la verità) di pelle nuda. O forse, più semplice ancora, se lo poteva permettere e sel’è concesso. C’è chi può.

Polemica 5

La faida non si chiude qui. Perché se le radici hanno gambe lunghe ben più della Leotta e trovano la polemica dei giorni scorsi alzata da Paola Ferrari, giornalista sportiva Rai tra le più amate, stizzita perché “non considerata abbastanza dalla sua azienda”, il fuoco è alimentato in diretta da un’altra conduttrice della Rai, Caterina Balivo, che su Twitter si scatena tra il bigotto e il giudicante. Sunto: se sei a parlare di bullismo e di violazione della privacy non puoi farlo cercando di allargarti lo spacco della gonna in eurovisione. Arriva la De Filippi a chiarire la situazione: “credo che ognuno si debba e possa vestirsi come meglio crede, la Leotta ha sottolineato con il suo buon modo un problema che non c’entra nulla su come era vestita. Direi che non bisogna alimentare oltre queste polemiche tantomeno dare loro risalto. Finiamo di considerare queste cose, non diamogli più importanza, sennò finiremo a dire di nuovo che se una ha la minigonna si è cercata lo stupro. Stiamo tornando indietro di decadi, sveglia”. Per un polemicone tra ragazze, arriva l’autorevole voce dell’adulto che passa e chiude.

Polemica 5

Dicono di un Maurizio Crozza sottotono rispetto alle abitudini solite. Dicono di un Carlo Conti che, sulla battuta sui compensi altissimi della Rai rispetto a mezza Italia sotto alle macerie, si sia rabbuiato. Dicono che Maurizio Crozza senza Cairo sia in discesa libera di ispirazione e partecipazione. Dicono che la lontananza, sai, sia come il vento e che un Crozza a Milano in diretta corrisponda a un timore di essere spolpato vivo da un pubblico politicizzato più che mai. Rispondono che Crozza non fosse sottotono ma vittima di numerosi problemi tecnici derivati dai satelliti non perfettamente reattivi alla diretta. Rispondono che Crozza da sempre faccia la copertina della trasmissioni lontano dagli studi. Rispondono che il volto serio di Carlo Conti sia dovuto al tentativo di comunicare al direttore di palco la totale assenza di audio negli auricolari e che questo si sia ripetuto in platea, entusiasta dal vivo ma spenta dai televisori. Rispondono che Crozza è sempre libero di fare e dire ciò che vuole e che nessuno metta becco nei pezzi del comico genovese. Rispondono che Sanremo è politica: Ezio Bosso sul palco è stata politica; parlare di temi sociali è politica; portare eroi urbani è politica. L’importante è non cadere nella trappola dell’etichetta partitica, la politica non è il lupo cattivo. Dicono in sala stampa, rispondono Conti e De Filippi.

 

Infine, poco spazio alla musica nelle parole ma molto nelle intenzioni della serata. Ecco la scaletta dei brani dei restanti 11 Big ancora in gara e dei 4 Giovani:

 

I BIG

Bianca Atzei

Marco Masini

Nesli e Alice Paba

Sergio Sylvestre

Gigi D’Alessio

Michele Bravi

Paola Turci

Francesco Gabbani

Michele Zarrillo

Chiara

Raige e Giulia Luzi

 

I GIOVANI

Marianne Mirage

Francesco Guasti

Braschi

Leonardo Lamacchia

 

 

 

 

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