“Reality”: il teatro minimalista, ironico e surreale di Deflorian-Tagliarini

Di il 20 Febbraio 2018

GENOVA – Attraverso realtà e rappresentazione, va in scena lo spettacolo “Reality” al Teatro dell’Archivolto (sala Mercato) giovedì 22 e venerdì 23 febbraio.

 

Autori, registi, performer: Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno dato vita al proprio sodalizio nel 2008 con lo spettacolo “Rewind”, omaggio a “Cafè Müller” di Pina Bausch, riscuotendo da subito l’interesse di critica e pubblico. Ospitati dai principali festival italiani e internazionali, vincitori di due Premi Ubu (migliore attrice per “Reality” e migliore ricerca drammaturgica per il successivo “Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni”), Deflorian / Tagliarini si contraddistinguono per un teatro minimalista, ironico e autoironico, surreale e struggente.

 

La protagonista di “Reality” è una donna polacca di nome Janina Turek, realmente esistita, che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente i dati della sua vita: quante telefonate ha fatto, quanti regali ha ricevuto, quante volte ha acceso e spento la tv, quante volte è andata a teatro. Alla sua morte, avvenuta nel 2000, la figlia, ignara ed esterrefatta, ha trovato un incredibile diario formato da 748 quaderni. Questa storia è stata raccontata in un reportage da Mariusz Szcygiel, giornalista e scrittore polacco le cui opere parlano di storia e attualità in una prospettiva del tutto originale (in Italia è pubblicato da Nottetempo) e Deflorian/ Tagliarini ne sono stati conquistati al punto di dedicargli un intero progetto (prima di “Reality” hanno infatti realizzato “Csezy/cose”).
Su una scena fornita solo di un tavolo, due sedie e una poltrona, i due performer creano (a tratti con irresistibile comicità) una serie di corto circuiti tra la storia di Janina, il modo in cui loro cercano di rappresentarla a teatro e la percezione della realtà da parte del pubblico.

 

«Reality senza show, essere anonimi e unici. Janina Turek aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni quelle piccole azioni quotidiane che nessuno nota, un affaccendarsi continuo destinato all’oblio –  spiegano i due performer nelle note di regia – Ci affascina proprio perché non l’ha fatto nell’ambito di una ricerca artistica, ma solo per lasciare una traccia del proprio passaggio. Rassicurarsi sulla realtà della propria esistenza è un bisogno intimo dell’essere umano».

 

Il costo dei biglietti va da 12 a 25 euro.


Per ulteriori info o prenotazioni, visita il sito web.

 

(C.S.)

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