“Nel nome di Antea”: proiezione ed incontro con Martella e Rotondi al Ducale

Di il 10 Luglio 2018

 

GENOVA – Massimo Martella ha girato il film “Nel nome di Antea” per raccontare la storia di Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Palma Bucarelli, Rodolfo Sivieri, Emilio Lavagnino. In comune hanno la guerra e l’arte. La storia di Rotondi ha una ricaduta su Genova e la Liguria.
La proiezione del film, venerdì 13 luglio all’Arena Ducale, ore 21.30, prevede l’intervento dello stesso Martella e di Giovanna Rotondi Terminiello organizzato Da Circuito Cinema Genova in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà.

 

Lo chiamavano “lo Schindler’s list delle opere d’arte italiane”. Pasquale Rotondi (1909-1991), a 31 anni, nel suo ruolo di soprintendente alle Gallerie e alle Opere d’Arte nelle Marche, durante la seconda guerra mondiale salva 10.000 capolavori dal pericolo della distruzione e della razzia. Un Raffaello fa gola a qualunque nazione e in guerra tutto è permesso. Lo sa bene il ministro Giuseppe Bottai, che incarica Rotondi di mettere in salvo le opere come può. La missione è segretissima, il rischio è la vita. Il giovane sovrintendente individua la Rocca di Sassocorvaro, a pochi chilometri da Urbino, e piano piano la riempie, in silenzio. Ma dopo l’8 settembre 1943 la situazione precipita. Tra un bombardamento, la confusione politica e l’avanzata delle truppe alleate, dopo avere inscatolato tele preziosissime in casse anonime, Rotondi un giorno capisce di avere poco tempo a disposizione. Le truppe avanzano velocemente. Ha a disposizione l’autista Augusto Pretelli con la sua vecchia Balilla, quattro custodi, un paio di carabinieri e un vecchio camioncino. Carica “La tempesta” di Giorgione, “San Giorgio” di Mantegna, quattro Madonne di Bellini, una Madonna di Cosmè Tura, il ritratto Morosini di Tintoretto e li nasconde sotto il letto. Da quel momento sua moglie è ufficialmente malata. Presidia i dipinti col suo corpo, quando il marito non c’è. Grazie a questo rocambolesco atto di coraggio e di senso civico, oggi possiamo vedere queste e tante altre opere appese sui muri dei musei italiani. Nel 2005 Pasquale Rotondi è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile, consegnata in sua imperitura memoria alle figlie. Una di queste, Giovanna Rotondi Terminiello è stata dal 1976 al 1996 Soprintendente alle Belle Arti in Liguria e continua l’attività di docente e storica dell’arte. Lo stesso Pasquale Rotondi dal 1949 al 1961 è stato Soprintendente a Genova, contribuendo alla ricostruzione della città dopo la guerra. In questo periodo ha pubblicato un libro sul Palazzo Ducale di Urbino e uno sulla Storia dell’arte italiana, continuando a insegnare Storia dell’Arte al liceo Vittorino da Feltre e all’Università di Genova. La sua voce sarà forse ancora nella mente di tanti studenti. Il suo supremo senso civico è un esempio per tutti.

 


 

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