L’ANNUNCIO DI IAN PAICE: “NON SARA’ L’ULTIMO TOUR DEI DEEP PURPLE”

Di il 29 Luglio 2018

Lo storico batterista della leggendaria band britannica, a poche ore dal concerto di Villa Bombrini, conferma il rinvio del pensionamento di un pezzo della storia del rock. E tra un aneddoto e l’altro parla del suo legame con Genova

 

Intervista di Tomaso Torre – Foto di Emilio Scappini

Ha collaborato Paola Popa

 

GENOVA – “The Long Goodbye Tour”  sarà il passo d’addio della carriera della leggendaria band dei Deep Purple? Fino a ieri sembrava così, con buona pace dei migliaia di fan presenti in tutto il mondo. Ed invece, quella che in Italia si è appena conclusa, e che porterà i Deep ancora negli Stati Uniti, in Giappone e a fine novembre in Messico, sembra non essere l’ultima tappa live di Ian Gillan & C. Almeno per il 2018.

 

La conferma arriva direttamente da Ian Paice, storico batterista dei Deep, che prima di esibirsi sul palco di Villa Bombrini a Genova, racconta al nostro giornale progetti e aneddoti di una band che, con quasi cinquant’anni di carriera alle spalle e oltre 100 milioni di dischi venduti, rappresenta un pezzo di storia della musica rock mondiale.

 

Ian, “The Long Goodbye Tour”, arrivato dopo l’uscita dell’ultimo album “InFinite”, sarà davvero il vostro ultimo tour?

Non sarà l’ultimo tour, non posso dire questo. Sarà semplicemente l’ultimo “long tour”. L’età avanza, non si hanno più le energie di un tempo. Però faremo sicuramente un altro album a cui farà seguito un altro tour. Non così lungo e non con questi ritmi, ma ci sarà.

 

Questa sera (sabato per chi legge, n.d.r.) ti esibirai da “solista”. Ci possiamo aspettare il tuo pezzo forte “The Mule”?

Farò degli inframezzi ma essendo “The Mule” estremamente estenuante a livello fisico preferisco che la musica, i suoni, l’atmosfera siano in perfetta armonia. Tutto dovrà essere sulla stessa lunghezza d’onda in perfetta sintonia con la band con cui peraltro mi trovo bene musicalmente ed anche a livello umano.

 

Spesso in Gran Bretagna hai tenuto corsi per aspiranti batteristi. Quanto e come l’approccio allo strumento è mutato rispetto a quarant’anni fa quando avevi iniziato la tua carriera?

Devo essere sincero, è cambiato tanto. In passato studiavamo, ascoltavamo e guardavamo gli altri musicisti utilizzando l’immaginazione. Oggi la tecnologia ha modificato il modo di fare musica e il tipo di approccio. Ma non dobbiamo dimenticare che l’immaginazione ancora oggi è imprescindibile.

 

Non è la prima volta che suoni a Genova. Nel capoluogo ligure hai tenuto numerosi concerti alla vecchia Fiera del Mare. Il tuo rapporto con la città?

Ottimo. Ed ho visto molto più di Genova in questi giorni che in passato durante i miei concerti. E’ una città meravigliosa, per l’arte la cultura e il clima ma soprattutto per il cibo. Più che il pesto apprezzo il vostro pesce cucinato in tanti modi. In generale adoro l’Italia, città come Roma, Venezia e Cremona mi sono rimaste nel cuore. Per questo quando ho la possibilità di arrivare nel vostro Paese sono felice.

 

Guarda tutte le foto di Ian Paice al “Red House” di corso Perrone dove ha incontrato i suoi fan genovesi (fotoservzio di Emilio Scappini):

Su Tomaso Torre

Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.

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