I quaderni di Gramsci in mostra a Palazzo Ducale

Di il 27 Luglio 2016

Un’occasione rara per ammirare gli originali dei quaderni gramsciani collocati in apposite teche in grado di garantire il rispetto dei parametri relativi a temperatura, grado di umidità, ed esposizione alla luce stabiliti dall’Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario. Due schermi touch screen permettono la visualizzazione dell’intero contenuto dei quaderni in alta risoluzione e forniscono al visitatore molte informazioni e immagini. In esposizione anche due dipinti di Renato Guttuso, La Battaglia di Ponte dell’Ammiraglio e I Funerali di Togliatti, conservati alle GAM di Roma e di Bologna, che testimoniano la lezione gramsciana e la visione dell’arte come impegno civile. Antonio Gramsci fu arrestato a Roma l’8 novembre 1926; nel giugno del ’28 fu condannato a 20 anni, 4 mesi e 5 giorni di reclusione. Detenuto a Bari, iniziò a scrivere note di vario argomento, dedicando al contempo quattro quaderni ad «esercizi di traduzione» dal tedesco, dal russo e dall’inglese e, dall’aprile del ‘32, avviò la stesura dei «quaderni speciali»: La filosofia di Benedetto Croce, Il Risorgimento italiano, Noterelle sulla politica del Machiavelli, Americanismo e fordismi che furono pubblicati da Togliatti tra il ‘48 e il ’51.  A cura della Fondazione Istituto Antonio Gramsci.

 

GRAMSCI – I QUADERNI DEL CARCERE ED ECHI IN GUTTUSO sarà visitabile fino all’11 settembre nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale.

Orario:
lunedì 14.30/19; da martedì a domenica 10/19
Ingresso
intero € 5,00, ridotto € 4,00

Biglietto cumulativo (utilizzabile anche in giorni diversi) con le altre mostre di Palazzo Ducale , i saloni, le carceri e la torre Grimaldina €15,00

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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