I VERSI DELLA POETESSA MARINA CVETAEVA AL TEATRO DUSE

Di il 4 Marzo 2019
Giovanni Chiarot

Il Teatro Nazionale di Genova presenta la nuova opera del duo eclettico e provocatorio formato da Stefano Ricci e Gianni Forte

GENOVA – Al centro gli scritti e la vita della poetessa russa Marina Cvetaeva. L’artista è la protagonista di “Easy to remember”, la nuova creazione del visionario duo ricci / forte, in scena venerdì 8 e sabato 9 marzo alle ore 20.30 al Teatro Duse nell’ambito della stagione del Teatro Nazionale di Genova.

 

 

Amati per la forza iconica e provocatoria dei loro spettacoli, Stefano Ricci e Gianni Forte, dopo avere conquistato un posto di rilievo nella nuova scena italiana con spettacoli come “Troia’s discount”, “Macadamia Nut Brittle”, “Grimmless”, “Imitation of death”, sono oggi ospitati nei principali teatri e festival internazionali. Dalla matrice iper-pop delle origini sono emersi due artisti abili nel cimentarsi con molteplici linguaggi espressivi, tesi a una ricerca drammaturgica rigorosa e disincantata.

La lirica pura di Marina Cvetaeva, vissuta a Mosca tra la fine dell’Ottocento e la Seconda Guerra Mondiale, tra accese passioni e tragiche disgrazie, sino al suicidio nel 1941, ben si inserisce nell’universo incandescente del duo.

“Easy to remember” di ricci / forte (foto di Giovanni Chiarot)

La scena di “Easy to remember” è una sorta di stanza ospedaliera, gelida e inondata di luce, “cella candida per sussurrare un’asimmetria che fonde insieme scarti esistenziali”, chiusa da un sipario di tulle dietro cui si agitano due figure femminili senza pace, alternativamente vittima e carnefice. La prima, interpretata da Anna Gualdo, presenza costante di tutti gli spettacoli di ricci/forte, è la poetessa stessa; la seconda – l’attrice Liliana Laera – è una misteriosa “dama in bianco”, forse è un’infermiera dell’ospedale psichiatrico in cui è rinchiusa Marina o la figlia Ariadna, o magari semplicemente un suo doppio.

Proiettati sulla parete di tulle, scorrono gli epigrammi della poetessa – “C’è sempre stato l’inverno nella mia gola”, “Due soli si raffreddano, uno in cielo, l’altro nel mio petto. Per questi astri ho perso la ragione” – creando un corto circuito con i monologhi recitati dalle due attrici. Voci sepolte, sovrapposte, infrante, che sgretolano le ore della propria esistenza.

Con disperazione e sentimento, ricci / forte ci consegnano uno spettacolo rarefatto e disturbante, riflettendo in modo del tutto originale su uno dei più frequentati topos teatrali: la follia è davvero una malattia o una manifestazione divina, un’espressione di libertà? E come e in nome di chi vengono tracciati gli steccati di questa discutibile libertà?

Per info

Inizio spettacoli ore 20.30.

teatronazionalegenova.it

C.S.

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