I Maneskin ospiti per La Feltrinelli insieme all’acquedotto storico, a nuove parole e riflessioni sul mondo social

Di il 3 Dicembre 2018

GENOVA – Nuovi eventi in programma per la libreria La Feltrinelli di Genova, immancabili buoni libri e tanta musica.

 

L’ACQUEDOTTO DI GENOVA

Martedì 4 dicembre dalle ore 18.00 viene presentato il libro “L’acquedotto di Genova” di Giordano Bruschi. Partigiano “Giotto”, classe 1925, giornalista e scrittore, memoria storica della città di Genova, in clandestinità sin dal ’42, Bruschi fece la Resistenza a Genova e Torino, combattendo con il comandante Barba, ossia Gillo Pontecorvo. Sindacalista per la Cgil che nel 1957 gli assegna il compito di promuovere la costituzione del sindacato dei marittimi; nel 1959 organizza “lo sciopero dei quaranta giorni”, il più esteso sciopero internazionale dei marittimi per il rinnovo del contratto di lavoro.

Impegnato da sempre in attività ambientali, sociali e culturali è stato per quindici anni Consigliere Comunale. Promotore del Social Forum Mondiale di Porto Alegre e delle lotte ambientali in Valbisagno e presidente delle Associazioni per la Tutela dell’ Acquedotto Storico di Genova. Per il Canneto Editore ha pubblicato Litania del Bisagno (2016) e con Giuseppe Morabito Una Spoon River Partigiana (2017).

Partecipano alla presentazione la storica d’arte Giovanna Terminiello, l’esperto di acquedotti Giorgio Temporelli e l’Assessore ai lavori pubblici e alla manutenzione Paolo Fanghella.

 

 

Lo scrittore Stefano Massini

DIZIONARIO INESISTENTE

Mercoledì 5 dicembre dalle ore 18.00 si terrà la presentazione del libro “Dizionario inesistente” di Stefano Massini con Danco Singer.

Attacismo, caransèbico, quèstico, zeissiano… sono solo alcune delle parole che costellano questo dizionario. Termini senza significato ma che indicano un sorprendente catalogo di umanissime sfumature delle nostre emozioni. Ed è proprio per dar voce a questa variopinta tavolozza che Stefano Massini si è inventato un Dizionario inesistente, che dalla A alla Z ci accompagna in un meraviglioso viaggio letterario, in un rincorrersi di racconti straordinari.

Da una carrellata di personaggi reali Massini crea un ventaglio di nuovissimi sostantivi, verbi, aggettivi, talmente efficaci da farti venir subito voglia di usarli nel parlare quotidiano. Ed ecco dunque sfilare l’inventore della penna a sfera László Biró (da cui birismo), i tenaci guerriglieri cileni Mapuche (che porteranno al verbo mapuchare), ma anche mostri sacri come Leonardo e Galileo, Leopardi e Kafka, passando per nobili del Seicento e miniere sudafricane, instancabili bugiardi e scienziati camerieri.

Dopo lo straordinario successo di “Qualcosa sui Lehman” e dopo aver riscritto Sigmund Freud con irriverente libertà creativa, Stefano Massini ci incanta di nuovo con i suoi magistrali affreschi narrativi: è il tratto distintivo del suo essere un autore indefinibile, sopra ogni genere, acclamato come una rockstar nei massimi festival culturali italiani e nel suo seguitissimo appuntamento televisivo su La7 all’interno del talkshow “Piazzapulita”.

Stefano Massini è lo scrittore italiano vivente più rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo, tradotto in ventiquattro lingue, celebrato da Broadway al West End di Londra, portato in scena dal premio Oscar Sam Mendes.

Nel 2015, dopo il grande successo del suo trittico diretto da Luca Ronconi, viene nominato consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano.

 

LA MORTE SI FA SOCIAL

Giovedì 6 dicembre 2018 dalle ore 17.00 l’accademico torinese Davide Sisto presenta il suo lavoro “La morte di fa social” insieme a Martina Massarente.

“Da quando la modernità è entrata prepotentemente nelle nostre vite, la dimensione della morte è stata relegata con forza in un angolo invisibile. La nostra società nasconde la morte alla vista, la rinchiude nella sfera privata, nel chiuso delle stanze con le cortine abbassate. Questa morte invisibile è particolarmente radicata in Occidente, dove l’argomento è relegato ormai ad essere un tabù, dove l’elaborazione del lutto è stata persino “medicalizzata” e derubricata a sindrome psicotica, dove – in definitiva – la coscienza della propria finitezza non è sentita come un valore necessario per crescere e migliorare costantemente se stessi, contribuendo a rendere più umano il legame sociale, come sarebbe preferibile che fosse. La morte, che per la saggezza greca faceva parte della vita e la informava, non è più di casa qui da noi. Ma recentemente la rivoluzione digitale ha avuto un effetto inaspettato anche su questo. Non ha solo rivoluzionato il nostro modo di comunicare, cambiato radicalmente la struttura sociale, modificato in modi non ancora del tutto chiari il rapporto tra uomo e lavoro: la sfera impalpabile del digitale ha anche reso improvvisamente visibile (e in qualche modo accettabile) la morte. Il primo cimitero virtuale (World Wide Cemetery) è del 1995, ed era inteso dal suo autore come un luogo nel quale far vivere per sempre il ricordo dell’estinto. Ma da allora Internet ha visto nascere un’ampia offerta di soluzioni, per lo più a pagamento, tese a mantenere viva la fiamma della persona cara (o di se stessi) nei modi più tecnologicamente avanzati; persino facendo uso dell’intelligenza artificiale, ormai sempre più capace di analizzare le nostre personalità e quindi in grado, ad esempio, di spedire messaggi in tutto simili a quelli che avrebbe spedito il defunto, anche per anni dopo il suo trapasso.”

 

FIRMACOPIE CON MANESKIN

Dopo il successo dello scorso anno con “Chosen” e X-Factor, i Maneskin tornano con “Il ballo della vita” (Sony) e venerdì 7 dicembre 2018 dalle ore 15.00 firmano ai fan le copie dell’ultimo album. Per accedere al firmacopie è necessario acquistare il cd presso la Feltrinelli di Genova e ritirare il pass.

 

C.S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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