Genova Cultura ci porta alla scoperta della storia del Porto Antico

Di il 16 Novembre 2018

GENOVA – L’associazione di promozione sociale Genova Cultura propone per la giornata di domani sabato 17 novembre “Crociate, camalli, gru ad acqua… il porto di Genova”. Il tour avrà inizio alle ore 15 per la durata di circa un’ora e mezza e sarà condotto da una guida esperta e abilitata alla scoperta della storia del rinomato Porto Antico della città ligure.

 

Denominato Mandraccio, il Porto Antico è stato al centro dei traffici fin dall’antichità e nel corso del Medioevo, dopo l’anno Mille sorsero i primi pontili in legname.

Dal 1099 al 1815 Genova mantenne con diversi gradi la sua sovranità e fu una vera capitale europea, creando in tutto il Mediterraneo una rete di punti di appoggio commerciali e navali (i cosiddetti “fondaci”) che costellavano tutte le sponde dei mari fino al Mar Nero.

Tra il XIV ed il XVI secolo, i facchini – chiamati a Genova camalli dal turco hamal (portatore) – non si limitano al semplice trasferimento delle merci nei magazzini portuali, ma ne seguono gli spostamenti in un’area molto più vasta, arrivando a rifornire, oltre ai dettaglianti cittadini, anche i luoghi di partenza delle carovane da soma dirette oltre gli Appennini.

 

 

Elemento caratteristico dell’abbigliamento dei camalli era lo “scossalin” (grembiule) legato in vita di tela blù, il famoso tessuto universalmente conosciuto come “Blù di Genova”, progenitore dei moderni jeans. I “ligaballe” erano specializzati nella confezione e nella riparazione delle merci in colli.

Tra il 1874 e l’inizio del XX Secolo Genova vive un nuovo periodo di sviluppo marittimo con la costruzione del nuovo porto che verrà ampliato notevolmente anche nel 1919 e nel 1945. Negli ultimi decenni i traffici portuali si sono spostati sempre di più verso il Ponente cittadino e la vecchia area – il “porto antico” – ha trovato il proprio nuovo utilizzo partendo dalla ristrutturazione del 1992.

 

 

C.S.


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