CROLLO PONTE: LA VITA, IL LAVORO E IL FUTURO DEL “DOPO MORANDI”

Di il 26 Settembre 2018
Emilio Scappini

La fotogallery dell’incontro al Cinema Albatros. In serata Toti tuona: «forse opportuno ritirare decreto per ricominciare da capo»

 

GENOVA – «Siamo in una situazione molto difficile, non solo per gli sfollati ma per tutte le attività produttive. Il Morandi non è più un ponte, ma un muro: abbiamo bisogno di aiuto». Così Federico Romeo, presidente del Municipio Valpolcevera, sottolinea durante “La vita, il lavoro, il futuro dopo… il Morandi”, incontro andato in scena ieri mattina al Cinema Albatros.

 

A discutere del futuro del lavoro nella Valpolcevera sono stati, oltre a Romeo, Susanna Camusso (segretaria generale Cgil), Ivano Bosco (segretario generale Camera del Lavoro metropolitana di Genova), Marco Bucci (sindaco di Genova), Paolo Odone (presidente della Camera di Commercio di Genova), Paolo Andrea Raffetto (presidente Ordine degli Architetti della provincia di Genova), Enrico Musso (professore di Economia dei trasporti dell’Università di Genova), Franco Ravera (presidente del Comitato degli sfollati di via Porro) e Igor Magni (segretario confederale Cigl Liguria). Per Camusso, «il tempo è scaduto, sfollati e lavoratori vivono appesi alla speranza. L’incertezza è un’ulteriore ferita», mentre Bucci, che si augura di vedere il prima possibile il decreto Genova, tuona che se «a ottobre non vediamo gru a lavoro sul Ponte Morandi, allora c’è un problema grave».

 

La galleria fotografica a cura di Emilio Scappini

 

Nella serata di ieri arriva un’altra stangata al decreto, con il Presidente della Regione Giovanni Toti che, tramite una nota, si dice stupito e preoccupato «per le voci di un ulteriore stop al Decreto Genova, fermo, a quanto pare, alla Ragioneria dello Stato, ancor prima di arrivare al vaglio della Presidenza della Repubblica dove, secondo gli annunci, sarebbe dovuto arrivare già da alcuni giorni». Secondo alcune indiscrezioni, l’impronta e il contenuto del provvedimento concordato martedì scorso a Palazzo Chigi con Conte, starebbe subendo modifiche. «Di fronte a questa confusione – ha concluso il governatore – forse sarebbe opportuno abbandonare percorsi velleitari e avventurosi per ritornare sulla via maestra, prevista dalla normativa vigente e più volte suggerita dalle istituzioni locali, per ridare, nel più breve tempo possibile, questa indispensabile infrastruttura alla città di Genova e all’intero sistema del Nord-Ovest. Mi chiedo, dopo tanto parlare, dopo tante polemiche, dopo tanti ritardi e tante voci, se non sia più opportuno il ritiro del Decreto per ricominciare da capo su basi più solide, condivise e realistiche».

 

Su Emilio Scappini

Istrionico, poliedrico, sempre sul pezzo. Per lui la fotografia è un'arte e una missione. Ha fatto di un hobby una passione trasformando ogni immagine in un ritratto da incorniciare. È la perfetta sintesi di esperienza ed entusiasmo al servizio della redazione.

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